Dopo la presentazione alla 77esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, arriva in sala, distribuito da Lucky Red, 11 - 12 - 13 ottobre come evento speciale Salvatore - Il Calzolaio dei Sogni, documentario diretto da Luca Guadagnino che racconta la vita del designer Salvatore Ferragamo.
Dall'infanzia a Bonito, piccolo paese dell'Irpinia in provincia di Avellino, passando per il lavoro umile di ciabattino fino al viaggio negli Stati Uniti e alla fondazione della casa di moda che porta il suo nome, Salvatore Ferragamo è diventato una star della moda, un nome a cui si collegano immediatamente eleganza e prestigio. Le sue scarpe sono state indossate da dive del cinema come Marylin Monroe, Greta Garbo, Audrey Hepburn, Sophia Loren.
Luca Guadagnino ne ripercorre i passi, raccoglie le testimonianze della famiglia Ferragamo (bellissimo il rapporto con la moglie Wanda, che gli scriveva lunghe lettere) e intervista diversi esperiti e appassionati di moda. Tra loro c'è anche il premio Oscar Martin Scorsese. Abbiamo parlato del film proprio con il regista, incontrato al Lido di Venezia.
La video intervista a Luca Guadagnino
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Salvatore - Il Calzolaio dei Sogni: l'importanza di scrivere lettere a mano
È bello che la moglie di Ferragamo gli scrivesse lettere a mano: quanto è importante scrivere una lettera a mano? Non lo facciamo più e soprattutto, in un mondo di social in cui tutti condividono tutto, la lettera è una cosa che rimane solo a chi la riceve.
Mi fai una domanda molto personale. Perché è da un po' di mesi che sono irrequieto nel desiderio di scrivere una lettera a mano a una persona. E ancora non sono riuscito a farlo. Per cui diciamo che è di importanza capitale. Specialmente quando diamo troppa importanza all'idea che stiamo comunicando mandando emoticon, immaginette o brevi messaggini. Aggiungo che sto leggendo un libro di Bernardo e Tina Bertolucci, i genitori di Bernardo e Giuseppe Bertolucci: è un carteggio tra loro due, una testimonianza della loro vita di marito e moglie straordinaria.
Salvatore - Il Calzolaio dei Sogni: scarpe nel cinema e l'eleganza di Martin Scorsese
Il film si apre con delle scarpe rosse: c'è il film Scarpette rosse, le scarpe di Dorothy, quelle di Cenerentola. Perché questo simbolo delle scarpe è così potente al cinema?
Più che al cinema è potente nel concetto della fiaba forse. Lo dice uno dei nostri intervistati nel film: il calzolaio è una figura taumaturgica perché produce un oggetto che è magico. Permette di essere, quella scarpa, ciò che puoi voler essere.
Martin Scorsese, che appare parecchio nel documentario, è, lo sappiamo un tuttologo del cinema, ma in questo film scopriamo che è anche molto esperto di scarpe.
Scorsese è uno dei più grandi registi nella storia del cinema e un grande regista è colui che conosce tutto lo scibile del proprio mestiere, della propria arte. Poi è un uomo di un'eleganza incredibile. È un uomo che ha una conoscenza delle cose pazzesca. Se pensi ai personaggi di Scorsese, al modo in cui si presentano al mondo, come sono vestiti: è straordinario.
Nel film Scorsese cita Bob Dylan: "Non trovi te stesso: lo crei". Il percorso di Ferragamo sembra quello di una fiaba: parte come ciabattino, un lavoro molto umile, e diventa un artista. Grazie a questa figura hai raccontato una fiaba?
Non so se volesse essere una fiaba. La vita di Ferragamo è la vita di Ferragamo: è esistito. Delle cose le ha fatte, ha vissuto le sue aspirazioni, le sue sofferenze, i suoi trionfi. Se poi appare come una fiaba probabilmente è perché la sua è una vita eccezionale. Però contemporaneamente è anche una vita circondata da tante persone a cui lui ha trasmesso il sapere. No, non è una fiaba.
Salvatore - Il Calzolaio dei Sogni e la necessità di tramandare il fuoco
Questa sua passione per il lavoro è stata tramandata da varie generazioni: quanto c'è bisogno di qualcuno che passi il fuoco?
Feci un documentario sulle botteghe artigiane che facevano ebanisteria nella Brianza venti anni fa e una delle cose che angosciava gli artigiani era che i figli non volessero continuare il lavoro dei padri o delle madri. Qualche mese fa ho chiesto a un amico di quella zona cosa ne fosse stato di quelle aziende, di quelle piccole botteghe artigianali e due terzi hanno chiuso. Quindi è una cosa fondamentale. Per esempio in Giappone questo gesto del tramandare di generazione in generazione il sapere artigianale è una cosa enorme. È fondamentale, è costitutiva della società giapponese. Nelle parti benigne del mondo della moda c'è questa possibilità di formare le persone a nuovi mestieri che appartengono al passato. Ferragamo stesso fa questa cosa. Chanel, che ha comprato parecchie piccole botteghe artigiane nel mondo, che non ce l'avrebbero fatta da sole, per dare loro la possibilità di continuare a tramandare i loro saperi usandoli nelle loro creazioni.