S-Fidiamoci!: l’educazione sentimentale di Rai Kids passa per Movimenti, la casa animata di Zerocalcare

Dalle serie animate di Zerocalcare al primo esperimento live action di Movimenti Production è un attimo: ecco come (e soprattutto perché) è nata la serie tv S-Fidiamoci!, dal 19 e 20 febbraio su RaiPlay e Rai Gulp.

S-Fidiamoci!: l’educazione sentimentale di Rai Kids passa per Movimenti, la casa animata di Zerocalcare

Per il primo progetto in live action, dopo essersi fatti largo nell'animazione grazie al successo delle due serie tv di Zerocalcare, Movimenti Production una delle più interessanti, coraggiose e sperimentali realtà italiane contemporanee, ha scelto il servizio pubblico di Rai Kids, senza tradire le proprie origini: stiamo parlando di S-Fidiamoci!, in anteprima dal 19 febbraio su RaiPlay e dal 20 su Rai Gulp tutte le sere alle ore 20.00. Come hanno spiegato congiuntamente Giorgio Scorza, CEO e direttore creativo di Movimenti e Luca Milano, Direttore di Rai Kids, si tratta di un matrimonio celebrato quasi spontaneamente che non dimentica la commedia da cui tutto parte e che può diventare una chiave di lettura efficace per parlare di tematiche delicate e attuali come il cambiamento del proprio corpo, l'ansia sociale e così via. Lo hanno spiegato ai giovanissimi studenti dell'Istituto Comprensivo "Corrado Melone" di Ladispoli, che sono il target primario della teen comedy, che ha potuto fare domande al cast artistico e tecnico perché è importante instillare la curiosità per la creatività e per la cultura fin da piccoli.

La trama di S-fidiamoci!

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S-fidiamoci: una scena

Aria e Tommaso sono due adolescenti che erano migliori amici da bambini ma poi sono persi di vista. Si ritrovano insieme dopo vari anni passati lontani sia a scuola che nel quartiere di residenza, mentre le rispettive famiglie sono a un punto di svolta. Circondati dai loro amici un po' sui generis, i due ragazzi devono affrontare la paura del giudizio degli altri e non riescono a rapportarsi coi loro coetanei in modo davvero sincero. Ad aiutarli sarà la riscoperta del loro passatempo di quando erano bambini, S-Fidiamoci! appunto, trasformato in una piccola competizione in cui bisogna sapersi davvero mettere in gioco.

La S-Fida impossibile

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S-fidiamoci: una scena

Le sfide più difficili? Sicuramente quella intitolata Aria Dice ispirata a Simon Says per la quale Tommaso deve intingere gli anelli di cipolla nel latte: "Ne ho dovuti mangiare ben otto e li ho ingurgitati per davvero!" scherza l'interprete Lorenzo Dellapasqua, che ricorda anche la difficoltà nelle scene col violino per apparire disinvolto o quelle in cui è ansioso per esprimere quello stato d'animo senza risultare una macchietta. Gli fa eco la sua compagna di set Ludovica Porreca, alias Aria: "La vera sfida è stata non ridere sentendo il voiceover del narratore (l'interprete del fratello maggiore di Tommy, nonché allenatore della squadra femminile di basket della scuola)". Ovviamente ci sono tempi e pressioni non facili per dei giovani interpreti su un set, a maggior ragione in una serie comica, ma sono riusciti a non fare più di 3-4 take in media e le riprese sono durante solamente sei settimane, come racconta il regista Matteo Gentiloni.

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S-fidiamoci: una scena

Ovviamente c'è stato tutto il lavoro di montaggio e post-produzione con l'aggiunta di tanti elementi fumettosi e onomatopeici, oltre a quelli sonori, che ricordavano il core di Movimenti, come dice Giorgio Scorza: "Non volevamo dimenticare l'animazione umoristica nel montaggio e volevamo che il nostro primo passaggio al live action fosse attraverso le regole che conosciamo, come iperboli del cartone animato. Attraverso i suoni e le espressività e i gesti degli interpreti giovani, ci sembrava un modo corretto di mettere il nostro piedino timidamente nel live action". Anche per il casting, si è scelto di puntare su volti credibili e realistici piuttosto che da copertina, con una resa visiva non patinata e sovrasaturata di colori, non instagrammabile ma piuttosto cartoonesca: "Volevamo che i nostri protagonisti fossero persone che potevamo incontrare davvero nella vita di tutti i giorni".

Prima volta (o quasi)

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S-fidiamoci: una scena

Gli interpreti sono alcuni alla prima vera esperienza e altri già con un po' di gavetta alle spalle, anche perché qualcuno è un po' più grande dell'età dei personaggi: il protagonista, ad esempio, è un ventunenne nella realtà e si è emozionato nell'ultima scena, perché la fine delle riprese è sempre un momento catartico e simbolico sul set, quasi un rito di passaggio. In fondo ci cresce letteralmente insieme passando così tante ore per girare, si condividono anche le ansie. L'interprete di Alfredo, Alessandro Lucarini, ricorda la scena in libreria perché hanno dovuto giocare con la comicità slapstick, apprezza di poter diventare sempre una persona diversa, spesso lontana dal proprio modo di essere, grazie al lavoro di attore: "Ci permette di sviluppare un'empatia necessaria in questo momento storico, credo sia un dovere civico verso il pubblico da parte nostra". Oppure chi come l'interprete di Chiara, Letizia Arnò sembra timida ma appena prende confidenza iniziare a parlare a raffica. Ludovica stessa ha giocato a basket a livello semi-professionistico e vorrebbe riprendere all'università. Tutti elementi che aiutano a rafforzare il realismo della serie tv. La vera sfida per il regista Matteo Gentiloni invece è stata la scena con il paraguance alla fine del terzo episodio: molte persone da coordinare, una ripresa lunga.

L'obiettivo della serie

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S-fidiamoci: una scena

A tutto questo si aggiunge ovviamente il lavoro - di circa un anno - di scrittura pre-produzione, come testimoniano le sceneggiatrici presenti, tra cui l'Head Writer Alessandra Colombo: "Abbiamo scelto di fare questa serie perché è molto difficile parlare di argomenti importanti cercando di far ridere raggiungendo questo target". Si vuole iniziare fin da giovanissimi un'educazione sentimentale per ragazzi, quando sono ancora malleabili rispetto alla società, come dicono Milano e Annita Romanelli, Responsabile produzioni Cartoni e serie di Rai Kids: "Non è l'unico prodotto su questo tema, ne abbiamo anche per i più piccoli su Rai Yoyo, si tratta sempre dell'età della formazione molto delicata". L'interprete di Simone Isnaba Na Montche infine consiglia 5 minuti prima, un'altra serie a cui ha partecipato e che affronta temi importanti disponibile su RaiPlay, piattaforma del servizio pubblico nostrano pensata per il target giovane dove spesso, come in questo caso o in quello di Mare Fuori, gli episodi sono disponibili in versione boxset in anteprima: "Per gli adolescenti, la consiglio subito dopo S-Fidiamoci! (ride)".