Robin Williams a Roma per presentare il film 'The Big White'

Il premio Oscar Robin Williams a Roma per presentare il suo ultimo film, la dark comedy The Big White, improvvisa un vero e proprio show con imitazioni, rap e un italiano irresistibile.

Il premio Oscar Robin Williams a Roma per presentare il suo ultimo film, la dark comedy The Big White, improvvisa un vero e proprio show con imitazioni, rap e un italiano irresistibile. Ma oltre alle risate, Williams non si lascia scappare l'occasione per discutere della situazione politica italiana, americana e internazionale con molte frecciatine a 'Dabliù', ovvero il presidente americano George W. Bush.

Signor Williams, gli ultimi film in cui ha recitato sono stati progetti indipendenti, vuole forse dare una svolta alla sua carriera?

Ho fatto film più piccoli e indipendenti semplicemente perché non mi propongono più gli altri, ma c'è da dire che in questo tipo di produzioni ci sono aspetti molto interessanti, a partire dal talento dei giovani autori, ma anche il fatto che permettono di stare lontano dall'influenza dei grandi studios. Il problema invece di questi film a basso budget è che è difficile venderli, a volte ci si sente come uno di quei ragazzi che distribuiscono volantini sulla 42° strada che ti invitano a vedere una commedia. Sarebbe molto più facile trovare un distributore per un film porno.

Perché Hollywood la tiene lontano?

Perché vivo a San Francisco, quindi sono anche io mi tengo lontano! La verità è che preferisco opere non puramente comiche, ma più vicine alla vena malinconica che pervade l'America di oggi. Forse influisce anche il fatto che ormai ho 54 anni. Ultimamente però ho finito di girare R.V. di Barry Sonnenfeld, una commedia più classica con solo un pizzico di malinconia.

E come si è trovato a lavorare con Mark Mylod, il regista del film?

Avevo visto la sua opera precedente Ali G. e l'avevo trovata molto divertente.
E' bello poter lavorare con un regista che ha senso dell'umorismo, altrimenti, per una commedia, diventa tutto più difficile, come avere un direttore della fotografia cieco.

Che dice dei comici italiani, ce ne è qualcuno che apprezza?

Ovviamente Roberto Benigni, che mi piace moltissimo per la sua comicità molto politica ed eccessiva. Riesce a prendere in giro per fino il Papa, un Papa tedesco poi... Pensate che bello, però, se invece di questo 'Papa Panzer' fosse stato eletto un Papa brasiliano, con tanto di benedizioni al ritmo di samba e le suore chiamate "Sisters of Rythm". O anche un Papa afroamericano, che so, Pope Diddy, con una papamobile con altoparlanti giganti a tutto volume e lui che si rivolge alla folla come un rapper: "Yo! Yo!" ( e qui parte un irresistibile rap improvvisato ndr).

Negli anni '80 lei era diventato celebre per il telefilm Mork e Mindy, ma a differenza di tanti altri colleghi è riuscito a non rimanere intrappolato in quel personaggio. Ha mai avuto paura che le potesse succedere?

Mork e Mindy fu chiuso dopo quattro anni, quindi non ho avuto il tempo di pormi il problema. Penso comunque che sia stata una fortuna, perché se da una parte continuare una serie a lungo ti porta ottimi introiti economici, c'è sicuramente il rischio di rimanere intrappolati in un personaggio molto amato.
Non vale comunque per tutti, in fondo Ron Howard (il celebre Richie Cunningham di Happy Days, regista premio Oscar per A Beautiful Mind ndr) tanto male poi non se la passa.

Spesso nei suoi film capita di avere a che fare con personaggi 'mentalmente disturbati', quanto lavoro c'è dietro a queste interpretazioni?

Dopo Risvegli sono stato introdotto a Oliver Sacks che mi ha dato la possibilità di esplorare questo mondo di cui non ero a conoscenza. Credo che portare sullo schermo queste storie sia difficilissimo perché si rischia di risultare poco credibili. Per fortuna c'è molto materiale su cui lavorare, e la ricerca in questo caso è fondamentale.

A 54 anni ha alle spalle una carriera da attore straordinaria, ha mai sentito l'esigenza di passare dall'altra parte della macchina da presa?

No, mai, perché credo ho lavorato sia con grandi registi che con registi meno grandi e so come in entrambi i casi la pressione sia enorme. Per fare il regista ci vuole un grande talento, un talento che alcuni attori possono avere e altri no. Mi interesserebbe però provare la strada del catering, ci sono tanti attori/registi e tanti attori/produttori, non si è mai visto un attore/caterer!

Come si è trovato a recitare in Alaska?

E' la seconda volta che giro un film in Alaska, dopo Insomnia, ed è un posto bellissimo con panorami che tolgono il respiro - anche per il freddo - ed in cui sei sempre a contatto con la natura: in città ci sono continuamente animali a piede libero, cervi, alci ma anche orsi. Una volta un tipo ubriaco si è addormentato per strada ed è morto, un orso se l'è mangiato e si è ubriacato a sua volta. Ora però le cose cambieranno, visto che è stato trovato il petrolio...

A proposito del petrolio, come spiega la rielezione di Bush?

Farmaci. O forse avevano messo qualcosa nell'acqua, forse Berlusconi. La verità è che stato in grado di instaurare la paura nella gente, queste nonostante avesse nascosto la verità, come per le prove delle armi di distruzioni di massa che non sono mai state trovate. Hanno trovato solo Saddam Hussein che appena catturato sembrava Nick Nolte!
L'inflazione è alle stelle, il livello d'istruzione a minimi storici e l'economia è sull'orlo del fallimento, non stiamo poi messi tanto male, dai!
Si dice che la guerra all'Iraq sia stata fatta per il petrolio, eppure il prezzo della benzina è arrivato a cinque dollari al gallone, e la gente non può più guidare le macchinone alle quali è abituata e sta cominciando a guardare con interesse le vostre utilitarie come le Smart o quelle francesi, in cui al massimo c'entrano padre, madre, figlio e un pacchetto di sigarette.

Nonostante questo, lei è stato più volte al fronte ad esibirsi per i soldati...

Sono stato tre/quattro volte in Afghanistan e due volte in Iraq e trovo che siano un pubblico straordinario e sono felice di fare quello che posso perché la gente tende a dimenticare troppo presto le cose spiacevoli. Non è necessario essere un fan di W per aiutare e far divertire questi ragazzi.

Si candiderebbe mai, magari contro Arnold Schwarzenegger?

Chi, il governatore tedesco in un paese fondamentalmente ispanico? No, non penso che mi candiderei, Clinton ha avuto così tanti problemi per quello scandalo, figuratevi io con il mio passato! Però in politica tutto è possibile, voi in Italia avete eletto Cicciolina che ogni giorno alla camera se la spassava con tutti!
E' grave però che noi scherziamo e nel frattempo quell'idiota di Dabliù ne combina di tutti i colori e riesce sempre a farla franca!