Il film che ha messo Jake Gyllenhaal nel radar del pubblico è Donnie Darko. In quel film, uscito nel 2001, recita accanto a Patrick Swayze, con cui poi da allora è rimasto in rapporti di amicizia. A più di venti anni dalla pellicola di Richard Kelly, Gyllenhaal raccoglie virtualmente il testimone di Swayze grazie a Road House, film di Doug Liman remake del cult anni '80 Il duro del Road House.
In streaming su Prime Video dal 21 marzo, Road House mantiene l'idea di base, ovvero un protagonista che fa il buttafuori di un locale, ma cambia location, stavolta siamo nelle Florida Keys, e sopratutto background: Elwood Dalton (Gyllenhaal) è un ex campione di MMA caduto in disgrazia.
Se Gyllenhaal ha dovuto imparare a combattere come un atleta professionista, il suo antagonista è il vero campione di arti marziali miste Conor McGregor, al debutto come attore. Nel cast di Road House anche Daniela Melchior, che interpreta Ellie, dottoressa del pronto soccorso che si ritrova a ricucire il protagonista. Nella nostra intervista l'attore ci spiega perché ama le trasformazioni fisiche così tanto.
Road House: intervista a Jake Gyllenhaal e Daniela Melchior
Jake Gyllenhaal è uno degli attori di Hollywood più completi: ha degli occhi molto espressivi e particolari, una bella voce (canta anche bene, come ha dimostrato nello spettacolo Sunday in the Park with George), un carisma che gli permette di essere sia un protagonista convincente che un antagonista. Eppure ultimamente sembra amare soprattutto ruoli molto fisici, che gli permettono di lavorare sul corpo. Come mai?
Road House, la recensione: Jake Gyllenhaal e Conor McGregor in un remake riuscito a metà
"Rimango sempre in forma fisica. Per me è importante. Come attori e interpreti significa prenderci cura del nostro strumento. Il corpo è il nostro strumento di lavoro. E, invecchiando, è importante restare in forma. E poi mi fa sentire bene: sia fisicamente che mentalmente. Quindi amo rimanere sempre in forma, sono molto attivo. Quando mi alleno per un ruolo è anche divertente. È difficile, ma mi piace lavorare sodo. Esattamente come studio le parole e le idee della storia, lo stesso vale per la parte fisica. Ne ho quasi bisogno! Quindi poter fare un ruolo che unisca entrambi gli aspetti per me è la situazione ideale".
Road House: colpi di carisma
In mezzo a tutto il testosterone dei protagonisti, il personaggio di Daniela Melchior dimostra un bel carattere: Ellie è in grado di fronteggiare chiunque usando le parole. La lingua è veramente più potente dei pugni? L'attrice: "Soprattutto da ragazza portoghese ci credo! Non voglio dire cose spiacevoli degli uomini portoghesi, o degli uomini in generale, ma noi ragazze portoghese siamo abituate a, come diciamo, portare i pantaloni! Ho cercato di dare un po' di questo al mio personaggio. Non focosa come le donne latine, non ha la stessa ferocia, ma le ho dato quell'aspetto portoghese".
Road House, botte da orbi: il film raccontato da Jake Gyllenhaal e Conor McGregor
Dalton non è l'eroe classico, ma non è nemmeno un villain. Anche in un film di puro intrattenimento come questo c'è bisogno di un po' di complessità? Per Gyllenhaal: "È fondamentale. Questa è una delle frasi che mi hanno spinto a fare il film. La complessità di un personaggio e dell'esperienza umana non è binaria. E penso che, anche in un film come questo, che è pieno di umorismo, è divertente, giocoso, si debba dare al personaggio la complessità di una persona reale. È ciò che amo di Dalton: all'inizio del film è in preda al rimpianto, si porta dietro un bagaglio importante, ma lo usa per andare avanti. È una persona complessa. Amo il rapporto che ha con Ellie anche per questo: non voglio rivelare troppo, ma mi piace che non segua il solito percorso. E ciò che rende i film di Doug Liman così originali: sai che stai sempre per vedere qualcosa di divertente, ma allo stesso tempo con un personaggio complesso. Per me è una cosa fondamentale, anche in un film d'intrattenimento".
Road House: le location
Ambientato nelle Keys, Road House in realtà è stato girato nella Repubblica Dominicana. Gyllenhaal ha amato girare lì: "La location era incredibile. Con strisce di sabbia in mezzo all'oceano: stupendo!".
A un certo punto Dalton dice che nessuno ha idea di quanto lui abbia paura. La paura può essere anche una forza? Secondo Melchior: "La maggior parte delle mie paure viene dal sentirmi responsabile: è bello avere questa consapevolezza. Sempre se non permettiamo alla paura di prendere il controllo delle nostre vite, di diventare l'emozione dominante".