Revolution: commento all'episodio della stagione 2 Patriot Games

Con il quarto episodio, Revolution chiude la fase introduttiva della stagione 2 e si prepara ad entrare nel vivo della storyline di questa seconda annata.

Il plot
Pottsboro, Texas del Nord. Charlie è in un bar e si ritrova nei guai con degli avventori poco amichevoli, ma Monroe arriva a trarla in salvo. Il tira e molla tra i due prosegue e Charlie continua a non fidarsi del nuovo Bass in via di redenzione, ma i due si dirigono insieme verso Willoughby per incontrare Rachel, Miles ed Aaron.
Questi ultimi sono insospettiti dall'arrivo e dall'attività dei Patrioti in città e decidono di indagare, ma tutti si ritrovano in situazioni di pericolo: Rachel si confida con l'amico Ken sui suoi timori, per notare solo in seguito che ha dei documenti con lo stesso simbolo della piramide con l'occhio che usano i Patrioti; Miles riesce a salvarsi solo grazie all'efficace e disturbante intervento degli insetti elettrici, che fanno prender fuoco ai suoi avversari e sembrano collegati alla visione che capita ad Aaron, che anche in questo episodio continua a subire gli stati di trance che già gli abbiamo visto sopportare dopo essere risorto.
Nel frattempo Neville continua a perseguire la sua intenzione di scalare posizioni tra i Patrioti di cui ormai fa parte ed ha un interessante incontro con un ufficiale dal quale cerca di carpire informazioni su dove sia Jason.

Cosa ci è piaciuto
Il modo in cui i pezzi si dispongono, completando quello che si può considerare un primo capitolo di questa stagione 2. Seppur disomogenei nel ritmo, i primi quattro episodi, di cui Patriot Games rappresenta la chiusura, acquistano valore una volta visti tutti.
Ma non mancano singole scene efficaci in questo quarto episodio, a cominciare dall'incipit su Charlie alle prese con dei malintenzionati in un bar nel Nord del Texas, proseguendo con alcuni momenti molto ben girati che riguardano Rachel, Miles ed Aaron a Willoughby.
Permane anche quel tono più cupo che ci sta facendo apprezzare lo stacco di questa stagione 2 rispetto alla prima e la totale assenza di flashback che mantiene l'attenzione ben salda sulla storia principale, senza distrazioni di sorta.
Almeno per Revolution, l'impostazione alla Lost sembra essere stata accantonata.

Cosa non ci è piaciuto
La già accennata disomogeneità che, in maniera comunque inferiore rispetto ad altre occasioni, fa sì che la serie non riesca ad avere un ritmo costante. Ciò è legato alla volontà di voler seguire tutti i personaggi in parallelo e dare uguale spazio anche a quelli che, nel caso specifico, hanno poco da aggiungere alla propria porzione di storia.

Note a margine
Per la seconda settimana consecutiva, gli ascolti restano pressappoco stabili e danno fiducia sul prosieguo almeno di questa stagione fino alla sua naturale conclusione. Difficile però che possa essere sufficiente per realizzarne una successiva.
L'episodio, andato in onda il 16 Ottobre in USA, presenta già scene con ambientazione di Halloween nella porzione di storia a Willoughby.
L'unità di Patrioti che arriva a Willoughby è controllata da Edward Truman, interpretato da Steven Culp, che gli appassionati di TV americana non possono non riconoscere (tra i suoi ruoli, ricordiamo anche quello di Rex Van De Kamp in Desperate Housewives - I segreti di Wisteria Lane).

What's Next
Ora che situazioni e temi della stagione 2 di Revolution sono state introdotte, ci aspettiamo che gli episodi da qui al cosiddetto Fall Finale proseguano in crescendo fino ad un inevitabile cliffhanger che possa traghettarci fino alla ripresa primaveriale, sperando che la pausa non sia lunga e dannosa come quella dello scorso anno.
I temi introdotti sono molti (le intenzioni del governo, le dinamiche tra i personaggi ora che Monroe e Charlie arriveranno a Willoughby, gli insetti elettrici ed il loro collegamento con le visioni del redivivo Aaron) e speriamo che Eric Kripke ed i suoi autori li sappiano sviluppare nel migliore dei modi.

Movieplayer.it

4.0/5