Dwayne e Bruce, Real American Heroes contro i Cobra
Seguito di G.I. Joe: La nascita dei Cobra, che quattro anni fa ha incassato 300 milioni di dollari in tutto il mondo, sempre prodotto da Lorenzo di Bonaventura, che con i franchise della Hasbro (vedi Transformers) oramai è di casa, G.I. Joe: La vendetta inizia laddove finiva il primo, con il Presidente che fischiettando il motivetto tipico di Zartan (Arnold Vosloo), lasciava intendere che ci fosse un'impostore nella stanza ovale nel più classico dei cliffhanger. E infatti troviamo il perfido camaleonte che ha preso il posto del Presidente degli Stati Uniti (interpretato da Jonathan Pryce), pronto a mettere in atto un piano diabolico che mira da una parte ad eliminare il team dei G.I. Joe, e contemporaneamente a portare l'organizzazione terroristica Cobra a prendere possesso della Casa Bianca per minacciare il mondo con un'arma nucleare.
Il regista Jon M. Chu, che sostituisce Stephen Sommers, è cresciuto come tanti della sua generazione con la mitologia dei G.I. Joe contro i Cobra per cui sembra comprendere molto meglio l'estetica intrinseca del suo predecessore, oltre ad avere un occhio più fresco ed un evidente sano entusiasmo nei confronti del marchio, oltre a quanto pare ad un feeling naturale con fumetti e action figures in quanto sta preparando il remake dei Masters of the Universe. L'approccio del film non era affatto semplice, visto che c'era da fare i conti con un'ingombrante primo capitolo, che nonostante gli incassi stratosferici, aveva deluso soprattutto i fans più puri per il modo in cui si discostava dal franchise originale nello spirito e anche nella resa di alcuni personaggi.
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Coadiuvato dagli sceneggiatori di benvenuti a Zombieland, Rhett Reese e Paul Wernick, Chu non se la cava per niente male. Nel senso che da un lato recupera e sviluppa solo gli elementi e le storie migliori del primo film, vedi per esempio il rapporto tra Snake Eyes (Ray Park) e Storm Shadow (la superstar coreana Lee Byung-hun) di cui vengono rivelate le origini e che viene portato ad un altro livello, anche con l'introduzione del personaggio di Jinx (Elodie Yung), la cugina di Storm Shadow. La parte wuxia del film, con i combattimenti muti tra i ninja, oltre che omaggio dichiarato ad alcuni dei comics di Hama più amati dagli appassionati, è sicuramente la migliore del film.
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Il film è uscito con circa otto mesi di ritardo per essere rieditato in 3D e per un volta diciamo che ne è valsa la pena. I pugni di Roadblock sono ancora più devastanti e bisogna davvero schivare la spada di Storm Shadow che volteggia, oltre al fatto che la trama, sviluppandosi tra Tokio, il Pakistan e l'Himalaya, esplora tanti luoghi diversi e il 3D aiuta letteralmente ad entrare in questi ambienti e ad immergersi ancora di più nella storia. Le scene dei combattimenti con i ninja rossi sulle montagne himalayane sono incredibili. In definitiva un giocattolone che rischia di poter piacere a tutti: pirotecnico e pieno di veicoli-gadget per i bambini, cinetico e sufficientemente ironico per i ragazzi, addirittura un accenno di romance tra Flint e Lady Jaye buono per le ragazze, citazionista il giusto per le generazioni nel frattempo cresciute. Un film migliore del primo, fracassone ed eccessivo come te lo aspetti, ma meno cialtrone del previsto, e alla fine ci si diverte abbastanza.
Movieplayer.it
3.0/5