Recensione Dirty Wars (2013)

Un documentario che con ritmo incalzante segue l'indagine del reporter Jeremy Scahill, alla scoperta degli incredibili segreti che si nascondono dietro la guerra al terrorismo. Un prodotto da recuperare assolutamente grazie al buon blu-ray targato Koch Media.

Le uscite homevideo sono spesso utili anche per scoprire dei documentari avvincenti, di grande valore come è il caso di questo Dirty Wars diretto da Rick Rowley e tratto dall'acclamato bestseller Blackwater del giornalista investigativo Jeremy Scahill, che lo ha sceneggiato e ne è il protagonista. Non a caso l'opera ha vinto il Sundance Film Festival ed è stato candidato agli Oscar come miglior documentario.

In Dirty Wars il reporter Jeremy Scahill, che ha una grande esperienza in teatri di guerra in tutto il mondo, cerca di scoprire la verità scomode che si annidano nel cuore delle guerre segrete americane, dall'Afghanistan allo Yemen, passando per la Somalia e oltre. Una guerra al terrorismo che ha però creato al suo interno delle zone oscure: il giornalista infatti ricostruisce in particolare l'ascesa del Joint Special Operations Command (JSOC), un corpo segreto americano i cui membri apparentemente non compaiono su nessun documento ufficiale.

Un documentario scioccante dal contenuto esplosivo

Una scena di Dirty Wars
Una scena di Dirty Wars

Quando un documentario riesce ad abbinare un suo messaggio eticament forte e significativo a uno stile avvincente quasi da thriller, si può dire che sia riuscito nel suo intento. Per questo merita scoprire in homevideo questo Dirty Wars: un prodotto scioccante e per certi versi esplosivo, che rivela tante verità nascoste da rimanere a tratti increduli. La ricerca di Jeremy Scahill inizia come un'indagine su un raid notturno statunitense andato terribilmente storto a Gardez, in un angolo remoto dell'Afghanistan , al confine con le aree tribali del Pakistan. Sembra uno dei tanti attacchi contro i talebani, ma nasconde in realtà misteri ed enigmi. Emergono infatti strani indizi che portano il giornalista a indagare su più vasta scala, tanto che ben presto tutti i suoi tentativi si spostano sulla scoperta di una delle unità militari più segrete e potenti della storia americana, di cui non si conoscono i componenti e che risponde solo alla Casa Bianca: si tratta della Joint Special Operations Command (JSOC). Tutti negano ma lui continua ostinatamente a scavare a fondo, scoprendo legami indicibili, collegamenti inconfessabili tra vari fatti e persone che mai e poi mai si sarebbero potuti immaginare.

Una scena di Dirty Wars
Una scena di Dirty Wars

I segreti della guerra, da Bush a Obama

Una scena di Dirty Wars
Una scena di Dirty Wars

Un'incalzante escalation di rivelazioni, di negazioni di diritti e libertà, che portano fino ai punti più alti del potere, senza distinzioni tra amministrazioni repubblicane e democratiche. Il tutto per constatare dolorosamente che quasi nulla è cambiato da George W. Bush a Barack Obama, e che una guerra impostata in maniera che non abbia mai una fine, deve autoalimentarsi in ogni modo, nascondendo verità micidiali. Un atto d'accusa trattato con uno stile avvincente, quasi da giallo, da thriller poliziesco, che alterna con grande intensità immagini, filmati e interviste con uno spiccato senso del ritmo. Un documentario potente, infarcito di rivelazioni preziose che finiscono per avere un altissimo valore civile.

Il Blu-ray: un video fedele allo stile da reportage

Dirty Wars è proposto in homevideo da Koch Media anche in alta definizione con un blu-ray di buona fattura. Naturalmente per analizzare l'aspetto video bisogna ricordare che si tratta di un documentario che mette insieme tante immagini di origine diversa, per cui la resa sul piano della qualità è altalenante. Ma va detto che la sensazione è sempre quella di una certa fedeltà al materiale originale e che il riversamento è stato fatto con cura, con rispetto per l'aspetto cromatico e fotografico delle varie fonti. Dove l'alta definizione può emergere più chiaramente, lo fa, mentre in altre immagini più pastose e granulose, anche il dettaglio viene meno. Comunque il giudizio è positivo e anche la compressione, nonostante l'utilizzo di un disco a singolo strato, non dà problemi vista la brevità del documentario (86 minuti). Anche l'audio, pur proposto in DTS HD Master Audio sia italiano che inglese, si adatta a quello che è il girato. La voce narrante è sempre chiara e precisa, mentre l'ambienza quando la scena lo richiede risponde con adeguato supporto dei diffusori e del sub, anche se non al livello delle tracce cinematografiche più spettacolari. Naturalmente la traccia originale consente di apprezzare una maggior naturalezza dei dialoghi. Non sono presenti extra, ma in un prodotto di questo tipo è abbastanza comprensibile.

Conclusioni

Dirty Wars è un documentario da recuperare assolutamente, sia perchè costruito in maniera impeccabile, ma soprattutto per scoprire gli indicibili segreti che si porta dietro la guerra totale al terrorismo. Prezioso il blu-ray Koch Media per apprezzare il prodotto nella maniera tecnicamente migliore.

Movieplayer.it

4.0/5