Nel nuovo Pinocchio di Matteo Garrone c'è più di un passaggio di testimone: l'ultimo film dedicato alla fiaba di Carlo Collodi girato in Italia era stato quello di Roberto Benigni, correva l'anno 2002, e quindi non è un caso che il regista romano abbia scelto il premio Oscar proprio per il ruolo di Geppetto.
Dal ruolo di Pinocchio a quello di suo padre: per Roberto Benigni è un cerchio che si chiude, ma anche per lo stesso Matteo Garrone, che sognava di fare questo film (di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Pinocchio) da più di venti anni, essendo molto legato alla storia e al libro noto in tutto il mondo.
Abbiamo incontrato regista e attore, insieme al giovanissimo Federico Ielapi, che ha il ruolo di Pinocchio, a Roma, dove ci hanno confermato che il segreto di questa storia è un cuore che batte: "Ogni volta che lo sentiamo bisogna stupirsi perché c'è" ci ha detto Benigni, proseguendo: "Ogni cosa che vive ha il suo battito, il suo ritmo. Gli alberi sarebbero tristissimi se non si muovessero le foglie, come in una danza. C'è vita quando si muove qualcosa. Bisogna mantenere il senso della vita: come Pinocchio, che mangia la vita a morsi e vede il battito del cuore in ogni cosa che si muove attorno a lui."