Cuori 2, Pilar Fogliati: "Il ritorno di Cuori e la libertà di poter sbagliare"

Ettore Scola, la ragione del sentimento, la libertà di sbagliare: la nostra intervista a Pilar Fogliati, in occasione di Cuori 2, serie diretta da Riccardo Donna in onda su Rai 1 dal 1° ottobre.

Cuori 2, Pilar Fogliati: 'Il ritorno di Cuori e la libertà di poter sbagliare'

Tutto cambia per non cambiare, tuttavia è innegabile che al centro delle nuove puntate di Cuori 2 ci saranno diverse e sostanziali novità. La serie, prodotta da Giannandrea Pecorelli per Aurora TV in collaborazione con Rai Fiction, torna su Rai 1 in sedici episodi a partire dal 1 ottobre (due a sera, ma poi gli episodi poi saranno subito disponibili su RaiPlay), portandoci alla fine degli Anni Sessanta (siamo nel luglio del 1968), quando la medicina cardiochirurgica stava entrando nell'epoca moderna, tra tecniche innovative e vecchi retaggi. Location di riferimento, che troviamo ovviamente anche in Cuori 2, l'ospedale Le Molinette di Torino, dove si alternano le storie dei dottori.

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Cuori 2: Pilar Fogliati in una scena

Non un medical dramma nel senso più stretto, piuttosto una riflessione su quanto siano o meno conciliabili il lavoro con la vita privata (tema attualissimo). Nel cast di Cuori 2 riecco Daniele Pecci (il primario Cesare Corvara) e Matteo Martari (Alberto Ferraris, cardiochirurgo), oltre a Pilar Fogliati, punto di riferimento con il personaggio della cardiologa Delia Brunello. "Qualche anticipazione? Ci saranno delle new entry", spiega Pilar Fogliati a Movieplayer.it, "e si apriranno nuove linee narrative". Se i toni sono dosati, il grande fascino arriva dalla rappresentazione degli anni Sessanta. La decade più amata, e forse più rappresenta al cinema e in tv. Ma qual è, secondo Pilar Fogliati, il film di riferimento che mostra il passaggio tra i 60s e i 70s? "Non c'è dubbio", risponde, "il film più bello di tutti: Dramma della gelosia di Ettore Scola, con Mastroianni e Monica Vitti... un capolavoro".

Cuori 2: la video intervista a Pilar Fogliati

Le nuove puntate, dirette da Riccardo Donna, seguono i personaggi e il loro approccio ad innovative soluzioni mediche, a cominciare dal primo pacemaker italiano. Come detto, dietro la serie Cuori, c'è la medicina, ma anche e soprattutto l'aspetto emotivo e romantico. Allora, da Pilar Fogliati, arriva una riflessione: "Beh, il cuore fa danni perché ha sempre ragione. Poi, è sempre più comoda seguire la ragione. Io per prima! Ma sì, non è facile tradurre il cuore".

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Cuori 2: Pilar Fogliati in una scena

Da Corro da te fino all'esordio alla regia con Romantiche, dalla serie Netflix Odio il Natale, fino alla seconda stagione di Cuori, Pilar Fogliati è al centro delle produzioni italiane, rappresentando la preparazione e l'intelligenza della nuova generazione di interpreti. "Quando qualcosa si muove, poi hai paura che non si muova più allo stesso modo", spiega l'attrice. "Sì, sento la pressione, soprattuto nei miei confronti. Ma sono agli inizi. Non la vedo come una montagna, ma una strada su cui camminare...".

L'importanza e la libertà di sbagliare

Cuori Alessandro Tersigni Pilar Fogliati
Cuori 2: un foto promozionale

La scienza, così come il mestiere dell'attore, seguono postulati e tentativi. Si sbaglia, si ricomincia, si seguono nuovi flussi. In fondo, sbagliare è fondamentale, ed è anche fondamentale dire dei no. E lo spiega Pilar Fogliati: "Recentemente Castellitto, in un'intervista, ha detto una cosa interessante. Ovvero, nel curriculum dovrebbero esserci scritti i no di un attore. È così. Un pensiero meraviglioso nella sua provocazione. Perché una carriera si costruisce anche sui no. E sul coraggio che si ha nel dire di no. Poi ci sono le prove da fare: gli errori servono e sono un privilegio. Capisci dove funzioni, dove no. Sbagliare è comunque un grande privilegio, perché testi cose diverse. Avere coscienza, nel capire dove riesci meglio, è poi una cosa bellissima".