Percy Jackson e gli Dèi dell’Olimpo, la recensione del finale: nel segno della (s)lealtà

La recensione di finale di Percy Jackson e gli Dèi dell'Olimpo, la prima stagione della serie tratta dai romanzi di Rick Riordan, in cui vengono svelati i piani di tutti i personaggi e il protagonista acquista maggiore consapevolezza. L'inizio della guerra è vicino.

Percy Jackson e gli Dèi dell’Olimpo, la recensione del finale: nel segno della (s)lealtà

This family is a mess.

Percy Jackson ha fatto un percorso molto simile a Harry Potter e, alla fine del primo anno al Campo Mezzosangue, che racchiude tutti i semidèi e figli proibiti delle antiche divinità greche, si ritrova più forte e consapevole di quando ha iniziato ed era stato catapultato in un mondo di cui non sospettava nemmeno l'esistenza. Si è anche reso conto che una guerra col suo Voldermort è imminente e nessuno potrà fermarne l'inizio, bensì solamente (forse) la fine. Dopo essere rimasti coinvolti ed entusiasti dalla prima metà della trasposizione in episodi della saga di libri best-seller della Disney Hyperion del pluripremiato autore Rick Riordan, edita in Italia da Mondadori, arriviamo così alla recensione del finale di Percy Jackson e gli Dèi dell'Olimpo, disponibile dal 31 gennaio su Disney+. Facciamo il punto sull'andamento nella seconda parte della stagione e, ovviamente, sull'epilogo. Occhio agli spoiler.

La strada verso il finale

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Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo: il protagonista Walker Scobell

La seconda metà della prima stagione di Percy Jackson e gli Dèi dell'Olimpo ha seguito un po' lo schema narrativo delle 12 fatiche di Ercole, che il protagonista (un davvero ottimo Walker Scobell), figlio proibito di Poseidone, ha dovuto affrontare di puntata in puntata insieme ai compagni di avventura, la figlia di Atena Annabeth (Leah Jeffries) e il satiro Grover (Aryan Simhadri), per arrivare alla verità e alla Folgore, rubata a Zeus e da cui è iniziata tutta la vicenda.

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Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo: Virginia Kull e Toby Stephens insieme in una scena

Sono state azzeccate narrativamente, pur nella loro semplicità, e accattivanti visivamente, le varie prove superate dal trio, dal Parco Divertimenti della Fiducia di Efesto (Timothy Omundson), al Casinò della Memoria di Ermes (il prezzemolino Disney Lin-Manuel Miranda), fino all'Oltretomba gestito dal sibillino Ade (Jay Duplass). I tre hanno stabilito la lealtà e la fiducia che li contraddistingue come squadra, svelando parte delle proprie origin story e confermando la chimica tra gli interpreti e il loro entusiasmo e realismo nella recitazione nonostante la giovane età. Anche le guest star "adulte" si sono rivelate ben ponderate da parte del casting director e lo schema episodico da "fatica della settimana" ha funzionato, se preso proprio nell'ottica di un intrattenimento pre-adolescente, target confermato per questa serie della Casa di Topolino (come detto nella nostra recensione della prima metà).

Percy Jackson e i personaggi dislessici delle serie tv

Rivelazioni

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Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo: il cameo postumo di Lance Reddick

La trama del finale (episodio 1x08) di Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo ha permesso di rivelare chi invece è stato sleale verso il trio protagonista. Ovvero Ares (Adam Copeland), che si è fatto influenzare dal nonno Kronos (Nick Boraine, apparso al momento come voce nei sogni di Percy), vero colpevole di aver rubato la Folgore di Zeus per scatenare la Guerra sul Monte Olimpo. Recuperato l'Elmo di Ade e confidato nella sua parola di rimandare la madre (Virginia Kull) sulla Terra, e recuperata la Folgore, Percy compie l'ultima fatica apparentemente impossibile: andare volutamente sul Monte Olimpo - convincente la rappresentazione sulle nuvole scelta, a metà strada tra antichità ancestrale e modernità metropolitana - per parlare con Zeus e dirgli tutta la verità, nonostante sia stato incastrato per il furto e nonostante sia un figlio proibito. Qui gli spettatori assistono ad una doppia sorpresa: prima di tutto l'interprete del padre degli Dèi, ovvero il compianto Lance Reddick in questo cameo postumo (infatti a lui è dedicato l'episodio, ancora una volta ottimo casting, peccato che ora dovranno cambiarlo giocoforza). In secondo luogo, la sua reazione alla notizia di Percy, dato che aveva già immaginato il piano diabolico messo in atto da Kronos per mettere uno contro l'altro i suoi figli e far scoppiare una guerra - a testimonianza della tossicità familiare degli Dèi che ci avrà affascinato in tanti da piccoli ma che col lume della ragione si rivela per ciò che è. Una tematica ricorrente nella serie e nel finale, tanto che viene ripetuta più volte.

Addio Lance Reddick: glaciale, ambivalente, tutte le (doppie) facce iconiche di un grande interprete

Parenti serpenti

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Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo: Toby Stephens insieme a Walker Scobell

A proposito di nuclei familiari, finalmente dopo l'apparizione nello scorso episodio nel flashback dedicato a Percy e alla madre, l'eroe protagonista conosce Poseidone (Toby Stephens) che lo protegge da Zeus ma poi deve salutarlo ancora una volta. Ora però il ragazzo ha l'oceano definitivamente dalla sua parte, dove aver imparato a controllarlo per ferire Ares e recuperare l'Elmo. La chimica anche qui funziona, e per contro ci viene mostrato il rapporto tossico con il patrigno Gabe (Timm Sharp), che si rivelerà il prossimo possibile villain della storia nella scena post-credits. Abbiamo anche la conferma delle scene toccanti tra Scobell e Kull, perfetti come madre e figlio. A questo punto non resta che sbugiardare chi ha messo Percy sulla cattiva strada al Campo: non è stata la sospettata Clarisse (Dior Goodjohn) a provare ad incastrare ed uccidere Percy nell'Oltretomba bensì Luke (Charlie Bushnell), che da subito si era distinto come suo amico, compagno ed alleato. Ma Kronos - proprio come Voldemort - è riuscito a convincerlo sul senso della sua battaglia, che in parte ha ammaliato anche Percy. A tutti gli effetti un eroe tra due mondi (e due scuole di pensiero): ora è pronto per la seconda media, mentre l'oscurità è in agguato. E noi sinceramente non vediamo l'ora che arrivi la seconda stagione.

Conclusioni

Arrivati alla fine della recensione del finale di Percy Jackson e gli Dèi dell’Olimpo ci troviamo a lodare la seconda metà di questa prima stagione, che conferma pro e contro della prima non dimenticandosi del fattore dislessia. Nell’epilogo, tutti i nodi vengono al pettine e vengono rivelati i piani dei vari personaggi. Nonostante la prevedibilità e il pubblico di riferimento prettamente pre-adolescenziale, ci troviamo di fronte a una buona serie di intrattenimento che ha saputo giocare bene con la mitologia greca di cui si fa portatrice. Ottimo il casting di questo epilogo, vera forza dello show, a partire dalla sorpresa (con una lacrimuccia) Lance Reddick.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.2/5

Perché ci piace

  • La chiusura di tutte le storyline e i parallelismi con Harry Potter.
  • Il casting e i camei a sorpresa.
  • La chimica del trio protagonista.

Cosa non va

  • La semplicità della trama e la prevedibilità di alcuni plot twist.
  • Il target rimane fortemente pre-adolescenziale.
  • La CGI ballerina.