Perché Stan Lee appare in tutti i film Marvel? Le teorie “cosmiche” dei fan

E se le apparizioni del Sorridente nei film basati sui suoi personaggi fossero tutte collegate? È quello che sostengono non pochi appassionati, con delle spiegazioni dagli effetti galattici.

The Avengers: Age of Ultron - Stan Lee firma autografi alla premiere
The Avengers: Age of Ultron - Stan Lee firma autografi alla premiere

Quando si va a vedere un film tratto da un fumetto Marvel, il più delle volte ci si può aspettare un cameo di Stan Lee, co-creatore dell'universo fumettistico che tutti conosciamo. Dal 2000, anno in cui è uscito X-Men, Stan "The Man" è apparso in quasi tutti gli adattamenti dei fumetti della Casa delle Idee, a patto che i protagonisti fossero stati creati da lui (i due strappi alla regola sono Deadpool e l'animato Big Hero 6). Una simpatica tradizione seguita anche da altri autori come Stephen King (solitamente per il piccolo schermo) e Lee Child (presente sia in Jack Reacher - La prova decisiva che in Jack Reacher - Punto di non ritorno), e che non ha un particolare significato contenutistico. Esistono però delle teorie in base alle quali, almeno nel contesto del Marvel Cinematic Universe, tutte le apparizioni del Sorridente sarebbero collegate fra di loro. Vediamole insieme.

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Stan l'Osservatore

La teoria più gettonata è quella secondo cui Lee sarebbe un Osservatore, forse addirittura Uatu, il membro di tale razza incaricato di monitorare la Terra e il sistema solare di cui fa parte il nostro pianeta (la sua residenza è sulla Luna). Gli Osservatori, creati nel 1963 da Lee e Jack Kirby, sono una razza aliena immortale, i cui membri - dotati di poteri come la telepatia e la capacità di cambiare aspetto a piacimento - hanno il compito di studiare a distanza gli eventi del cosmo, senza intervenire direttamente. Uatu, insolitamente compassionevole, ha in realtà violato tale giuramento numerose volte, in particolare quando cercò di impedire a Galactus, il divoratore di mondi, di trovare la Terra. Questa supposizione spiegherebbe perché Lee appare sempre ovunque, anche in altre epoche (vedi Captain America: il primo vendicatore) o su altri pianeti (Guardiani della Galassia). E la Marvel sembra essere al corrente di questa teoria, poiché in Guardiani della Galassia Vol. 2 il tradizionale cameo di Lee lo vede protagonista di una conversazione, su un pianeta remoto, proprio con un gruppo di Osservatori.

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Stan il Conquistatore

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C'è invece chi sostiene che il personaggio interpretato da Lee sia in realtà Kang il Conquistatore, creato da Lee e Kirby nel 1964. Egli è un discendente del Dottor Destino, arcinemico dei Fantastici Quattro, e ha perfezionato la tecnologia che permetteva all'avo di viaggiare nel tempo, usandola ripetutamente per tentare di conquistare il pianeta. Questa teoria spiegherebbe anche il motivo per cui Lee appare sul pianeta Xandar, fuori dall'area di competenza di Uatu: essendo originario del futuro, Kang si sarebbe recato lì per osservare da vicino l'altro supergruppo che potrebbe creargli problemi quando deciderà di dominare la Terra.

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Stan il Supremo

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Infine, un'alternativa proposta dagli appassionati assume connotazioni squisitamente metafumettistiche: e se il buon Stan fosse il Supremo? Questa entità, nota in inglese come The One Above All, esiste in due versioni nei fumetti: quella che interessa ai fan è la seconda, identificata come colui/colei (può manifestarsi in qualunque forma) che ha creato tutto l'universo Marvel, descrizione che calza a pennello per Lee in quanto co-autore di quasi tutte le storie classiche degli anni Sessanta e artefice, insieme a Kirby ed altri disegnatori, di tutti i protagonisti dei film usciti finora nel contesto del Marvel Cinematic Universe, escludendo i Guardiani (Lee ha creato solo Groot) e Ant-Man (Scott Lang è nato dalla fantasia di David Michelinie e John Byrne).

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Stan Lee, e basta

Hulk: il cameo di Stan Lee e Lou Ferrigno
Hulk: il cameo di Stan Lee e Lou Ferrigno

Ammesso che ci fosse stata una qualche pianificazione da parte della Marvel (l'idea che ci sia una spiegazione dietro consentirebbe ai film di mantenere vivo il ricordo di Lee anche quando lui non ci sarà più), è tassativamente escluso che possa trattarsi di Kang, per un semplice motivo spiegato un paio d'anni fa da James Gunn: come molti altri celebri personaggi cosmici della Casa delle Idee, egli appartiene, cinematograficamente parlando, alla 20th Century Fox, il che avrebbe richiesto un accordo tra due case di produzione il cui rapporto non è mai stato particolarmente roseo (nel 2012 la Fox arrivò addirittura a rinunciare a un'offerta per prolungare la scadenza dei diritti di Daredevil, pur avendo un reboot in cantiere, perché non voleva prestare alla Marvel determinati personaggi).

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In teoria anche gli Osservatori sarebbero in mano alla Fox, o almeno dovrebbe esserlo Uatu visto il suo legame con i Fantastici Quattro, il che spiegherebbe perché non vengono esplicitamente identificati in Guardiani della Galassia Vol. 2 (solo Lee viene descritto nei titoli di coda come "Watcher Informant", un informatore, e il fatto che lui indossi una tuta spaziale e chiami la Terra "casa" suggerisce che sia un essere umano, senza particolari capacità preternaturali). In altre parole, queste teorie sono delle supposizioni carine e divertenti in cui imbattersi su internet, ma quasi certamente senza un vero fondamento narrativo nei film stessi, dove si è semplicemente deciso di mantenere una tradizione inaugurata proprio dalla Fox (ed è alquanto palese che all'epoca non ci fossero progetti a lungo termine, anche perché lo stesso Lee nei cinecomics legati agli X-Men appare molto sporadicamente). Senza dimenticare che non serve una spiegazione per l'onnipresenza del Sorridente: semplicemente lui può, perché è Stan the Man.