Un viaggio che gira in tondo, un sogno e una storia vera, rivista sotto i toni da commedia di Leonardo Pieraccioni, tornato al cinema con Pare parecchio Parigi (qui la recensione). Con lui, sul set, tra tenerezze, sorrisi e buoni sentimenti, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua e Nino Frassica. Tutti e quattro, ritrovandosi dopo anni, partiranno per Parigi senza lasciare mai la Toscana. Un viaggio riparatore, che cura una famiglia rimasta a distanza. "Il film? L'idea arriva da un mio amico... La storia vera di questi due fratelli, con un padre che stava per morire. Incominciarono a viaggiare, mentre il padre si rilassava guardando le luci di Pisa che gli sembravano quelle di Parigi", spiega Pieraccioni durante l'incontro stampa. Sul cast, invece: "Quando ho chiamato Nino Frassica, l'ho convito sulla comodità che avrebbe trovato sul set. Volevo qualcuno che fosse lieve e leggero, qualcuno di ironico. Chiara Francini e Giulia Bevilacqua? Sono figlio unico, ma se avessi avuto due sorelle, sarebbero state come loro".
Pare parecchio Parigi, tra l'altro, esce in un momento in cui la commedia non è più l'assoluto punto di riferimento per il pubblico italiano, nonostante la grande forza pop di Leonardo Pieraccioni, da sempre sinonimo di box office: "Gli incassi? Quando Il ciclone fece quei numeri, mi sono impaurito. È stato un caso? O è merito mio? Alcuni film sono andati bene, altri con esiti più modesti. Non credo di voler smettere quando la luce si spegne. Smetto, quando gli altri mi faranno smettere. Finché c'è gente che va in sala, io sono qui. Tutte le volte che esce un film, è un po' un termometro verso chi lo guarda. Sfruttando il valore dei sorrisi. I Laureati 2? Vediamo intanto come va questo film..."
Par parecchio Parigi: video intervista a Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Nino Frassica
Vedendo Pare parecchio Parigi, si ha la sensazione di trovarsi davanti ad un film che somma tutte le inflessioni tipiche di Leonardo Pieraccioni. Pur diverso (come spiegato nella nostra recensione), le tipiche figure del regista toscano confluiscono nei personaggi. "Ognuno è il film che pensa. È una somma di tanti personaggi già sfiorati e affrontati, sicuramente il film più corale", racconta Pieraccioni nella nostra video intervista. "Siamo sei, se pensiamo anche a Massimo Ceccherini e Gianna Giachetti. Sembra un film degli Anni Settanta. Quando ho iniziato con Veronesi per I laureati, raccontavamo le paturnie di un quasi trentenne. Poi, l'amore a quarant'anni, la ricerca della felicità a cinquanta. A sessant'anni? Mi concentro in modo più analitico nel descrivere la famiglia. In dodici ore si può far pace con se stessi, e con i propri famigliari".
"Una commedia sulla riscoperta del tempo"
A proposito, Chiara Francini spiega che: "Pare parecchio Parigi è un film che rispecchia i colori di Leonardo. Sono tutti bravi gli attori che partecipano. Questo restituisce bellezza e compiutezza, e poi magari ci rivedi delle cose, anche grazie al coinvolgimento. È un progetto completo". E poi c'è il tema del viaggio che, secondo l'attrice, è "Un viaggio che gira in tondo, che ripercorre sempre lo stesso tratto. Il viaggio è soprattutto una meta". Il viaggio, e il tempo, assoluto protagonista. "Bisogna sempre trovare il tempo per avere... il tempo. Nel film, dodici ore possono rimettere a posto una vita. Possono ricostruire una carezza, un abbraccio", prosegue Leonardo Pieraccioni. "Può esserci Natale a luglio. Questi sono i veri regali: i regali belli, se sono apprezzati". E in chiusura, Nino Frassica, non ha dubbi: "Pare parecchio Parigi è un film d'autore. Gli autori non sono solo anziani... E Pieraccioni è un autore".