Sarà che sono loro (o almeno una buona parte) i principali fruitori, sarà che le nuove generazioni hanno decisamente molto da dire che, complici le infinite possibilità della distribuzione streaming, oggi sono innumerevoli i prodotti che hanno come target i teen-ager. Un target che, però, vista la qualità medio-alta di alcune serie, non è di esclusivo impatto, tanto che spesso i prodotti teen sono ben apprezzati anche da un pubblico più maturo. Tra queste, in ordine di arrivo, c'è Paper Girls, serie in sette episodi targata Prime Video, nonché prodotta anche dalla Plan B di Brad Pitt, e tratta dalla serie di graphic novel scritte da Brian K. Vaughan e disegnate da Cliff Chiang per la statunitense Image Comics, con distribuzione italiana affidata alla Bao Publishing. La storia dei fumetti - sono sei volumi in totale - non è molto diversa dalla novellizzazione televisiva, e ha per protagonista un gruppo di ragazze che, loro malgrado, si ritroveranno a viaggiare nel tempo.
RITORNO AL FUTURO
Sempre più spesso le produzioni televisive traggono le loro serie di successo dalle graphic novel (come non citare The Umbrella Academy?), e nello specifico Paper Girls si presta perfettamente per il linguaggio seriale, aprendo ad un possibile e ideale franchise di più stagioni. Il primo numero del fumetto è uscito negli USA il 7 ottobre del 2015, con la conclusione terminata il 31 luglio 2019, insieme alla release del numero #30. In Italia, come detto, i trenta albi sono racchiusi in sei volumi, tutti disponibili. La concezione dei fumetti, visto il tema, arriva direttamente da un'ossessione. Quale? Ovvio, quella per Ritorno al futuro! Brian K. Vaughan, in merito allo sviluppo degli albi, dichiarò che voleva realizzare insieme a Cliff Chiang una storia su un gruppo di ragazzine che si confrontano con le loro stesse adulte. Il futuro non doveva però essere come quello di Marty McFly, e doveva invece essere più confinato, reale ma comunque spettacolare.
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QUATTRO RAGAZZE E GLI ANNI '80
Ecco quindi che, sfogliando i fumetti, i colori e i tratti delineati da Cliff Chinag (già assistant editor per la DC Comics) ci portano in un tripudio sensazionale di tonalità violacee, azzurre, fucsia e blu, in linea con uno stile neon e urban. Le protagoniste, Erin, Mac, KJ e Tiffany, pur vivendo nel 1988, finiscono per viaggiare su e giù nel tempo, scoprendo che in un futuro nemmeno troppo lontano è in corso una guerra conosciuta come La Battaglia delle Infuria Ere. Come dichiarato alla Barnes & Noble da Brian K. Vaughan - sceneggiatore di Lost e Under the Dome, e co-creatore di graphic novel come Ex Machina e Y - L'ultimo uomo sulla Terra -, Paper Girls ha anche tratti autobiografici: "Paper Girls è la storia di quattro ragazze di 12 anni che fanno le consegne di giornali. Come me sono cresciute nei sobborghi fuori Cleveland alla fine degli anni '80".
UNA GRAPHIC NOVEL DA NON PERDERE
Una storia al femminile dunque, sviluppata con la massima libertà da Brian K. Vaughan, come ha raccontato al Los Angeles Times: "Fin da Runaways ho sempre preferito sviluppare personaggi femminili. Alla Image ho avuto l'opportunità di mettere al centro dello script un gruppo di donne. E non c'è bisogno di spiegarle, basta scriverle. Abbiamo poi evitato le trappole relazioni che emergono nei film degli 80s, lasciando che loro e la loro amicizia siano la parte principale di Paper Girls". Infatti le graphic novel sono suddivise in archi nel quale si approfondisce il loro rapporto, e il primo degli archi, nel 2016, ha vinto due Eisner Awards come Miglior Nuova Serie e Migliore Disegnatore. Nel 2017 è stata selezionata come miglior graphic novel dagli Hugo Award, e nel 2019 Matt Wilson ha vinto un altro Eisner Award come miglior colorista. Del resto, nel fumetto, sono proprio i colori a fare la differenza, e non è un caso allora che Paper Girls, splendidamente costruito da un'eccellente qualità artistica, sia una delle migliori graphic novel moderne. Leggere per credere.
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