Forse il diretto interessato non lo ammetterà mai, ma quando Paolo Genovese è pronto alla presentazione di un nuovo film, l'interesse è sempre molto alto; insomma ci si attende sempre tanto da un regista che in questi ultimi anni si è confermato a buon diritto come uno dei nostri migliori autori di commedia. Tutta colpa di Freud, la sua ultima fatica cinematografica, in uscita il prossimo 23 gennaio con Medusa (400 copie), non è altro che l'ennesimo tassello di una carriera in continua ascesa, un'opera molto ambiziosa, girata tra l'altro anche a New York, in cui Genovese si confronta con un cast ricchissimo. Marco Giallini è il povero protagonista, psicanalista e padre di tre figlie che lo mettono alla prova in maniera sempre più complicata. Vittoria Puccini, quella apparentemente più posata, è una libraia che si innamora del ladro di libretti d'opera (Vinicio Marchioni) che si approvvigiona nel suo negozio; Anna Foglietta, lesbica dichiarata, decide di diventare etero per dare una svolta alla propria vita e smettere di soffrire. Laura Adriani, infine, è l'adolescente tormentata che pensa bene di risolvere i propri problemi innamorandosi di un uomo molto più vecchio di lei, quell'Alessandro Gassman che deve fronteggiare una profonda crisi matrimoniale. Sua moglie, infatti, Claudia Gerini, è ormai disamorata e sempre più delusa da un uomo incapace di sorprenderla. Film corale, dunque, quello di Genovese che per l'occasione ha sfruttato un soggetto scritto anche da Leonardo Pieraccioni.
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Storia corale, attori tra i più amati dal pubblico e, tra questi, un interprete versatile come Marco Giallini alle prese con un personaggio sfaccettato, uno psicanalista impeccabile sul lavoro, ma profondamente confuso quando si tratta di rapportarsi alle figlie. "Ho tentato di caratterizzarlo un po', ho visto film sull'argomento e ho letto molto, ma non sono uno di quelli che va in analisi per un anno per interpretare uno psicanalista, lo chiarisco - spiega Giallini in conferenza -; ho accentuato l'andatura dinoccolato, ho corso goffamente. Francesco mi è piaciuto molto la sua pacatezza. E' una bellissima persona, anzi, vorrei avere un amico così, ma non ne ho nemmeno uno". Tanto generoso e molto moderno nel rapporto con le tre figlie è il suo Francesco, quanto iperprotettivo è il Giallini padre nella realtà. "Per come sono fatto le avrei legate tutte e tre - aggiunge -. Ho due figli e vedendo come si comportano i miei fratelli con le loro figlie, posso dire che sarei stato tranquillamente con la doppietta puntata contro il pretendente di turno". Quanto al rapporto con la psicanalisi, Giallini lo definisce "nullo". "Non mi sono mai avvicinato ad uno psicologo per timidezza, o meglio per rispetto alla mia timidezza; non potrei mai resistere davanti ad uno che con lo sguardo severo mi dice, dica...io? Ma dica lei. E poi, che je dico? Ne ho combinate davvero di tutti i colori nella mia vita".
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Ognuno alle prese con un ruolo pieno di sfumature, gli attori scelti da Paolo Genovese si sono trovati tutti d'accordo su un punto, l'amore viscerale provato verso i propri personaggi. "Sara è una donna risolta, che vive la sua omosessualità con grande naturalezza - spiega Anna Foglietta -, le ha già superate le lotte interiori e si accorge di quanto sia complicato tornare indietro. La sua testardaggine, la voglia di essere felice non è diversa da quella di una donna che vuole ancora una carta da giocare. In fondo quando si tratta d'amore siamo tutti paurosamente uguali". La Marta di Vittoria Puccini è una donna romantica, innamorata dell'amore, che si trova a vivere una relazione con un cleptomane sordo. "Abbiamo dovuto rendere cinematografico il rapporto tra questi due personaggi attraverso gli sguardi e la fisicità - racconta la Puccini - è stato magico riscoprire la bellezza del silenzio e comprendere quanta energia possa esserci; ci siamo concessi anche qualche tocco da commedia, ma l'aver dato spazio essenzialmente alla nostra fisicità ha fatto sì che si creasse un'intimità molto forte". Oggetto del desiderio di Marta/Vittoria, il personaggio interpretato da Vinicio Marchioni racchiude un mondo spesso poco conosciuto al grande pubblico.
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