Il ritorno del thriller spionistico. James Hawes, dopo One Life (un film decisamente diverso), dirige Operazione vendetta, adattando il romanzo di Robert Littell (già film negli anni Ottanta) in un film che rivede il concetto dell'eroe. Il protagonista, infatti, è un'analista della CIA poco avvezzo all'azione che, però, intraprende un percorso di sanguinosa giustizia dopo che la sua compagna viene uccisa da un gruppo di terroristi. Un vendicatore solitario, contro un sistema corrotto e pericoloso. Ad interpretare il protagonista, Rami Malek. Con lui un cast eccellente: Laurence Fishburne, Julianne Nicholson, Holt McCallany, Caitríona Balfe e, infine, due grandi come Jon Bernthal e Michael Stuhlbarg.

"È stato emozionante lavorare con loro", ci dice James Hawes, su Zoom, durante la nostra intervista. "Ogni attore ha bisogno di un approccio diverso. Jon Bernthal, ad esempio, ha la sua versione della preparazione, è un attore estremamente istintivo a cui piace spingersi oltre i limiti. Michael Stuhlbarg fa un'enorme quantità di ricerche. Mi ha mandato dozzine e dozzine di domande via e-mail. Fa parte della sua preparazione conoscere la storia di tutti i personaggi. Tutto questo funziona. È tutto un modo in cui un attore affronta il proprio processo, che è qualcosa che rispetto e apprezzo enormemente".
Operazione vendetta e il concetto dell'eroe
Fin dal titolo, l'elemento principale del film è la vendetta. Un tema attuale, e anche molto cinematografico. "Nel film, il tema lo vedo come una sorta di trasformazione da vendetta a giustizia. Inizialmente, è comprensibile che il protagonista provi rabbia verso il suo dolore. Attraversa le fasi del lutto e qualcosa cambia in lui. Comincia a rendersi conto che c'è un obiettivo più grande, c'è una vittoria più grande da raggiungere, e inizia a calibrare le sue risposte".

Il Charles Heller di Rami Malek è una specie di eroe moderno, secondo il regista britannico, al suo secondo film dopo aver diretto diversi episodi seriali (da Black Mirror a Snowpiercer). "Penso che non tutti gli eroi sono armati. Lo sentiamo spesso dire, non tutti gli eroi indossano mantelli. Credo che la cosa fondamentale sia che Charlie forse è cresciuto pensando che avrebbe potuto essere un eroe, ha trascorso la maggior parte della sua vita adulta sentendosi deluso da se stesso e da ciò che aveva realizzato. Non era un eroe e scopre che c'è ancora un modo per diventare una versione più vera sé. Questo fa parte della storia del film".
In giro per il mondo

Madrid, Londra, Parigi, Istanbul. Operazione Vendetta è uno spy-movie on-the-road. Un viaggio che James Hawes definisce "Emozionante e impegnativo. La realizzazione del film è stata on the road. Siamo andati da Parigi a Marsiglia, a Istanbul e poi di nuovo a Londra. È stata davvero un'avventura riuscire a far sì che gli attori e la troupe mantenessero la storia in evoluzione in tutti questi spazi. Gli interni delle discoteche e del bar, ad esempio, a Marsiglia, li abbiamo girati a Londra. Solo gli esterni sono stati girati in Francia. Quindi è un vero mix. Abbiamo dovuto pianificare molto attentamente".
Dopo il drammatico One Life (storia vera con Anthony Hopkins), perché un film di spionaggio? Facile: perché oggi non li fa quasi più nessuno. "Sono cresciuto amando i film di spionaggio, letture di questo tipo", confida Hawes. "Sono rari, e ancora più raro è trovare uno di questi giorni, soprattutto, che sia così incentrato sui personaggi. One Life è una storia vera con un incredibile percorso del personaggio nel mezzo. Quindi sono attratto dall'idea che ci sia una storia del personaggio, una performance da creare. Poi si tratta di raccontare una determianta storia. E questa era un'altra versione di un film per il grande schermo che sentivo meritasse di essere visto al cinema".
E conclude, ammiccando alla realtà: "I thriller e gli spy-movie esaminano il nostro mondo in modo oscuro, soprattutto in un periodo di nervosismo, instabilità e paranoia. È una lente che possiamo usare per guardare negli angoli, per esaminare noi stessi e per guardare il mondo mentre si capovolge".