Alle 19 spaccate si apre la finestra Zoom che ospita virtualmente Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez. Puntualissimi, i tre incontrano un gruppo ristretto di giornalisti internazionali per fare il punto sul finale della quinta stagione di Only Murders in the Building. Un punto sul finale e, ovviamente, sul futuro dell'amata serie, che continua ad innovarsi pur restando essenzialmente fedele a sé stessa. Non è certo un mistero che lo show targato HULU (e disponibile su Disney+) potrebbe trasferirsi in Europa. Per la precisione, a Londra.
Only Murders in the Building: da New York a Londra?
Insomma, nuovo sprint, nuove idee e nuovi casi da risolvere per i tre protagonisti, forse lontani dall'Arconia di Manhattan. "Abbiamo sentito le voci su Londra, ma dato che lavoriamo nel mondo dello spettacolo, nulla è davvero deciso finché non si è sull'aereo", chiarisce subito Steve Martin, "Ciò che è importante, però, è il legame che si è creato tra noi. La troupe, lo staff, i registi, e John Hoffmann, il capo sceneggiatore. Abbiamo dato tutti il massimo. Una cosa si può dire però: ora che abbiamo finito la quinta stagione, abbiamo effettivamente attuato dei piccoli ritocchi alle relazioni tra i nostri personaggi".
Se la quinta stagione è appena finita, e si sta già parlando di una sesta, il motivo è da ritrovare nell'alchimia tra i protagonisti, agganciati da uno script ispirato, che continua a funzionare. "Un'esperienza creativa di successo non è qualcosa che capita sempre", spiega Martin Short. "Aggiungi poi l'atmosfera fantastica che si possa immaginare sul set, con risate e allegria. John Hoffmann è sempre di buon umore e allegro, e questo atteggiamento contagia l'intero set. È semplicemente fantastico andare al lavoro la mattina". Per Selena Gomez la sua Mabel Mora è una specie di dono: "Mi sento davvero fortunata a poter lavorare con persone straordinarie. Il solo fatto di tornare sul set è un dono. È qualcosa che continua a darmi soddisfazioni, e lo accetto volentieri".
I segreti di una serie di successo
Insomma, passano gli anni (anzi, le stagioni) ma sembra che gli inquilini dell'Arconia non subiscano il peso del tempo. "Con il passare degli anni diventiamo molto più disinvolti nelle nostre interpretazioni e riusciamo a pensare meno, il che migliora la nostra recitazione", prosegue Steve Martin. "È una questione di fortuna. L'intesa non si può creare, non si può comprare, non si può costruire. Alcune delle coppie meno carismatiche sullo schermo sono state delle coppie sposate. E a volte coppie molto carismatiche si odiano. È un mistero".
La traccia romantica in Only Murders in the Building non manca di certo, facendo identificare il pubblico nei personaggi. Lo sa bene Steve Martin, simbolo delle rom-com anni Novanta, che dice: "Se scrivi un film romantico c'è bisogno di inserire delle complicazioni nelle sceneggiature". E prosegue Martin Short, "Gli sceneggiatori stanno lavorando proprio ora alla sesta stagione, e il mio personaggio è sempre stato quello che fallisce in amore, quello che non riesce a stabilire un legame o sceglie la persona sbagliata".
Temi attuali per una serie giocosa
Durante l'incontro stampa, Selena Gomez si è poi soffermata sugli insegnamenti appresi dai suoi colleghi di set, molto più grandi di lei. "Ho imparato a non prendermi sul serio. Steve e Marty mi hanno insegnato a credere nelle battute, e lavorare su di esse, per poi andare avanti", confida Gomez.
La quinta stagione appena conclusa affronta temi attuali come gli avidi miliardari e i robot che rubano il lavoro alle persone. Argomenti rivisti e corretti in modo decisamente leggero e giocoso. "Le persone che prendono le decisioni finali in fase di montaggio hanno un ottimo gusto e sanno bilanciare il tutto senza che risulti eccessivo", continua Martin Short, seguito da Selena Gomez: "Gli autori sono fantastici, ma quest'anno abbiamo avuto fortuna perché il tema era il gioco d'azzardo a New York. Un tema poi finito su tutti i giornali".
Una serie internazionale: e se arrivasse in Italia?
Poi, un appunto sull'internazionalità della serie, supportata in qualche modo dalle tante guest star. "Sarebbe fantastico, per esempio, fare una stagione in Italia, utilizzando star, attori e comici italiani. Questo arricchirebbe lo show", chiude Steve Martin, "Potremmo espanderci, ed è certamente una possibilità. Quest'anno abbiamo avuto Christoph Waltz, che è una star internazionale, come lo è Merly Streep".