Only Murders in the Building 4, recensione: la serie crimedy per eccellenza ha ritrovato il piglio giusto

Indagini, risate, segreti: la quarta stagione della serie Disney+ riesce a rinnovarsi pur mantenendo le premesse di partenza, anche grazie all'alchimia ritrovata tra i tre protagonisti. In streaming dal 27 agosto.

Il trio protagonista di Only Murders in the Building.

A volte ci vuole una congiunzione astrale per generare una serie tv che meriti di essere vista. E chissà quali stelle hanno fatto incontrare due leggende di Hollywood come Steve Martin e Martin Short per far decidere loro di lavorare con John Hoffman, dando vita ad un nuovo (sotto)genere, il crimedy. Il crime e la comedy, il giallo classico con colpo di scena e gli investigatori dilettanti da un lato, e la commedia più pura e che guarda ai grandi classici di cui Martin è stato un importante rappresentante. Chissà quali altre stelle hanno fatto scegliere loro ai casting Selena Gomez come terzo membro di quello che sarebbe diventato uno dei trii più memorabili della storia della tv.

Trio Reveal
Il doppio trio della quarta stagione di OMITB

Due anzianotti e un'anima giovane eppure antica come quella di Mabel (Gomez) che quindi trova una certa sintonia con due appassioni di podcast true crime come lei, per finire a crearne uno loro stessi dopo un terribile omicidio che li tocca da vicino nell'enorme palazzo dove abitano, l'Arconia a New York. Ad un caso segue un altro e un altro ancora, fino all'arrivo a Broadway per il debutto dello show di Oliver (Short) dove recita Charles (Martin). Uno spunto narrativo che divide il terzetto, inficiando anche alla terza stagione, troppo sfilacciata e disconnessa, funzionando solo quando i personaggi recuperano la loro chimica. La fama e la bontà di Martin nella realtà, poi, hanno portato nella serie star quasi impensabili per una serie tv. Ora, arriviamo dunque alla quarta stagione, disponibile con appuntamento settimanale su Disney+ in contemporanea con gli Usa.

Solo morti nel palazzo

Ancora una volta Only Murders in the Building riesce a mantenere fede ai protagonisti e al nome del proprio podcast, nato in modo improvvisato ai tempi del primo omicidio. Se l'assassinio di Ben Glenroy (Paul Rudd) sembrava avvenire sul palcoscenico a Broadway ma in realtà si consumava nell'ascensore dell'Arconia, questa volta tocca a Sazz, la sardonica stuntwoman di Charles, interpretata da Jane Lynch. Come da tradizione lo show ci ha informato già nel finale precedente, anticipando il nuovo caso su cui indagheranno i protagonisti.

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Charles e Oliver provano a far ragionare Mabel

L'abbiamo vista morire proprio nell'appartamento del personaggio di Martin, dov'era salita per prendere una speciale bottiglia di vino. C'è un gioco iniziale che testimonia la sceneggiatura brillante che ha contraddistinto da sempre lo show e che aveva raggiunto il suo apice durante la seconda stagione, e che ora per nostra gioia (e fortuna) torna ai fasti di un tempo. Il trio ritrova la propria intesa e divertente comicità, facendo ridere e sorridere gli spettatori mentre cercano di scoprire il (nuovo) colpevole. I tre si barcamenano in questa nuova fase della loro vita: le conseguenze di uno spettacolo teatrale disastroso e di uno sfratto, ma sarà soprattutto il nuovo delitto a colpirli da vicino. Molto, da vicino.

Le new entry della crimedy Disney+

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Un momento tra Selena Gomez ed Eva Longoria

Come dicevamo, ogni stagione di Only Murders in the Building si è distinta per la parata di star che Steve Martin e gli altri sono riusciti a coinvolgere, inserendoli perfettamente nella storia e mai come mero arredamento. Non fa eccezione questo quarto ciclo di episodi, anzi alza il tiro proponendo un altro trio formidabile: Eugene Levy, Zach Galifianakis e Eva Longoria, sul cui ruolo non vogliamo rovinarvi la sorpresa ma vi diciamo che sono semplicemente straordinari sia per l'idea da parte degli autori che per la messa in atto da parte loro, stando al gioco. Ed è interessantissimo vedere il loro confrontarsi con il trio protagonista, tra analogie e differenze, in quella che potremmo definire "la stagione dei doppelganger".

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Meryl Streep è sempre meravigliosa e ancora una volta è Loretta

Non mancano ovviamente succosi ritorni come quello di Meryl Streep nei panni di Loretta, l'attrice scoperta in tarda età che ha una relazione con Oliver, o l'Howard di Michael Cyril Creighton, oramai un must della serie coi suoi animali domestici e le sue idiosincrasie; tanto quanto gli altri folli inquilini del palazzo in cui vorremmo tutti vivere (anche se continuano a capitarvi degli omicidi). Ci sono altri ritorni davvero a sorpresa che non sveliamo ma che, ve lo assicuriamo, arricchiscono ancora di più il racconto, così come altre nuove leve: su tutti Kumail Nanjiani che scherza sul suo essere diventato fisicato dopo aver fatto Eternals nella realtà, come era accaduto al tempo sui social all'attore.

Only Murders in the Building 3, la spiegazione del finale: chi è il colpevole?

Only Murders in Hollywood

Se tutti questi elementi non vi hanno ancora convinto, per la quarta stagione della serie, si aggiunge un particolare non trascurabile: i protagonisti si trasferiscono momentaneamente a Hollywood per un'occasione lavorativa. Ancora una volta gli americani si dimostrano maestri nel mettere alla berlina la loro stessa industria cinematografica e televisiva, in un gioco meta-narrativo molto riuscito. Charles, Oliver e Mabel vanno quindi sulla collina più esclusiva della California, dove incontreranno individui altrettanto strampalati come la produttrice interpretata da Molly Shannon.

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I protagonisti, Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez

Senza dimenticare un'altra nuova location tutta da scoprire: il palazzo di fronte all'Arconia, il lato occidentale, pieno di segreti da svelare. D'altronde è nei passaggi segreti e nelle rivelazioni pronte ad uscire dal palazzo che sono venuti fuori gli episodi migliori. Citazioni non solo al giallo classico, al noir e all'hard boiled impregnano le nuove puntate, ognuna delle quali è un omaggio ad un film o ad una serie che ha fatto la storia del cinema e della tv. I nostri podcaster preferiti sono tornati e non hanno nessuna intenzione di andarsene... prima di aver risolto l'ennesimo delitto!

Conclusioni

Squadra che vince non si cambia ma si rinforza. Only Murders in the Building 4 spazza via qualsiasi dubbio potessimo avere durante la terza stagione sulla “stanca” che poteva aver raggiunto la serie, ricordandoci quanto brillante e potente possa essere la scrittura televisiva da appuntamento settimanale. Aggiungeteci un caso appassionante, tre protagonisti in grande spolvero e uno stuolo di guest star ottimamente inserite nell’ingranaggio e soprattutto nuove suggestive location, e avrete come risultato la crimedy perfetta.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
3.8/5

Perché ci piace

  • Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez di nuovo insieme, uniti più che mai.
  • Le spettacolari new entry, a partire dal trio Levy-Galifianakis-Longoria.
  • La meta-televisione e il meta-cinema di Hollywood.
  • L’altro lato dell’Arconia.

Cosa non va

  • Qualcuno potrebbe lamentarsi del pretesto iniziale, ma per noi è formidabile.
  • Le tante ambientazioni e personaggi potrebbero creare un po’ di confusione.
  • Il finale è bene che sia all’altezza della stagione.