Alla proiezione per la stampa di Okja, presentato in concorso al 70esimo Festival di Cannes e disponibile dal 28 giugno su Netflix, avvenuta questa mattina nella sala Grand Théâtre Lumière, il caso ha contribuito ad alimentare le polemiche attorno a quello che ormai è chiamato #NetflixGate: la mancata apertura completa dello schermo ha portato alla proiezione tagliata dei primi dieci minuti di film, facendo subito pensare a un boicottaggio della pellicola prodotta dalla piattaforma di streaming.
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Durante la conferenza stampa del film Bong Joon-ho ha commentato il fatto scherzando: "Ho pensato che fosse l'Animal Liberation Front (ALF)! È un festival, possono esserci dei problemi tecnici", ma il regista e i suoi protagonisti non hanno potuto sottrarsi alle numerose domande riguardanti le affermazioni del presidente di giuria, Pedro Almodóvar, che ha detto di non avere intenzione di premiare un film che non passerà in sala: "Sono solo davvero felice di vedere il mio film qui stasera. Non so che altro dire. Va bene così. Sono un grande fan di Pedro Almodovar: qualsiasi cosa accada, sia che parli del film in modo positivo che negativo, a me sta bene" ha risposto in modo ancora una volta pacato e gentile l'autore.
Più esplicita invece Tilda Swinton, interprete di un doppio ruolo, quello delle terribili gemelle Mirando, a capo della compagnia che ha creato Okja, il super maiale geneticamente modificato destinato al macello: "Il presidente ha fatto un'affermazione, è importante che si senta libero di esprimere la sua opinione alla stampa, fa parte del gioco. Ho fatto parte di due giurie e so come funziona, bisogna stabilire delle linee guida. In verità non siamo venuti qui per vincere premi, ma per mostrare il film a tutte le persone venute da ogni parte del mondo per partecipare al Festival di Cannes. È un grande onore e privilegio proiettare il nostro film su questo schermo. Credo che sia cominciata un'interessante conversazione. Quello che penso davvero è che, come in molte questioni, ci sia spazio per tutti".
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Netflix e il futuro del cinema
Il fatto è che Netflix sta puntando sempre di più a creare contenuti originali, senza badare a spese e dando completa libertà agli autori (tra gli ultimi figura anche Martin Scorsese, che realizzerà The Irishman grazie alla piattaforma di streaming), che comprensibilmente stanno abbracciando in massa questa nuova strada, preoccupando non poco le case di produzione storiche e i distributori. Il lavoro con Netflix, stando a come ne parla l'autore di Okja, sembra idilliaco: "Netflix mi ha sostenuto molto, il budget del film è notevole, dare una cifra del genere a un regista non è molto comune, così come dargli libertà totale. Mi hanno lasciato libero di decidere le riprese, il montaggio, non sono mai intervenuti, sono stati rispettosi dall'inizio alla fine. Non mi sono mai sentito sotto pressione, non ci sono state restrizioni" ha detto durante la conferenza stampa, in cui ha anche spiegato che non mescola di proposito i generi: "Non lo faccio mai di proposito, ma ogni volta che finisco un film il risultato è questo: le persone non sono in grado di dire a quale genere appartenga, dicono semplicemente che si tratta di un film di Bong Joon-ho, che per me è un gran complimento".
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Per quanto riguarda il futuro del cinema, Tilda Swinton ha le idee molto chiare: "Siamo onesti: ci sono migliaia di film presentati al Festival di Cannes che poi non vengono distribuiti in sala. Molti film bellissimi non sono mai arrivati al cinema. Si tratta semplicemente di un processo di evoluzione: Netflix ha dato a Bong Joon-ho la possibilità di creare un film che rispecchiasse totalmente la sua visione della realtà e per questo le sono davvero grata". Per Bong Joon-ho invece: "Netflix ha le sue regole: all'inizio della negoziazione entrambe le parti volevano che il film arrivasse in sala, in Corea come in altri paesi, questo per far capire la flessibilità di Netflix. Il Festival di Cannes ha accettato di proiettare il film: se le persone sono aperte, si può sempre trovare un accordo".
L'importanza del rispetto per l'ambiente
Nel film oltre alle spietate sorelle capitaliste interpretate da Tilda Swinton fa la sua apparizione anche la Animal Front Organization, guidata da Jay, interpretato da Paul Dano: "Questa organizzazione esiste veramente" ha detto il regista, spiegando la sua presenza nel film: "Non sono d'accordo al cento per cento su come gestiscono le cose, ma sono convinto che siano persone che agiscono in buona fede. Nelle intenzioni vorrebbero che gli uomini e gli animali vivessero in armonia e questa penso sia una buona idea, è per questo che li ho inseriti nel film. Paul Dano interpreta il leader e, quando abbiamo preparato il personaggio, eravamo d'accordo di non rappresentarlo come un essere perfetto: queste persone hanno i loro limiti e, nella pellicola, possono sembrare stupide, ma volevo includerle perché ci fanno pensare".
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Dano ha commentato così il suo personaggio: "Uno degli aspetti più interessanti del film è che entrambe le parti sono convinte della loro causa. Per quanto riguarda il mio personaggio, anche se cerca di aiutare la ragazza e il maiale, fa molti errori: oltre all'ideologia entrano in gioco altri fattori, perché siamo esseri umani. La scena in cui sbatto sul tavolo la testa di Steven Yeun è stata divertente: mi ricordo che Bong rideva ogni volta che lo facevo". Mentre la protagonista, Ahn Seo-Hyun, che interpreta Mija, la ragazza che cresce con Okja, ha detto: "Mi piace mangiare carne, in particolare proprio quella di maiale. Girare questo film mi ha fatto capire anche il punto di vista degli animali che alleviamo per mangiarli. Adesso mangio molta meno carne".
La natura siamo noi
Il messaggio ambientalista del film è molto forte: Okja, maiale destinato a essere mangiato, rappresenta tutto ciò che ci sta a cuore e che viene sacrificato in nome del profitto. Una metafora di cui il cast è orgoglioso: "L'idea della natura che si vede in questo film, così come in quelli di Miyazaki - che è un regista che venero, se mai finissi in coma vorrei che qualcuno mi proiettasse nella testa il cielo dei suoi film - non rispecchia semplicemente il nostro amore per l'ambiente ma è anche una metafora dell'umanità, rappresenta il nostro aspetto migliore" ha detto Tilda Swinton, cui ha fatto seguito il regista: "Vivere in una società capitalista ci dà dei vantaggi e delle comodità, ma l'altro lato della medaglia è che porta a far soffrire altre creature, in particolare gli animali".
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Per Jake Gyllenhaal Okja ha una grande importanza politica: "Il tempismo di questo film è cruciale, non potrebbe uscire in un momento migliore: viste alcune dichiarazioni politiche recenti, oggi più che mai si deve parlare di ambiente. Su questo argomento il mio paese è tornato indietro di decenni, quindi è essenziale che si facciano film come Okja. A volte l'importanza di un film non è solo nei temi ma anche nel momento in cui viene realizzato. Per questo il fatto che abbia la possibilità di raggiungere il numero maggiore possibile di persone veicolando loro un messaggio così importante credo sia davvero una benedizione. Il dibattito è sempre essenziale: è per questo che l'arte è così importante".
Jake Gyllenhaal è il Dr. Johnny Wilcox, un veterinario molto particolare
Ammiratore di Bong Joon-ho, Gyllenhaal, che interpreta il Dr. Johnny Wilcox, un veterinario che diventa il conduttore di uno show televisivo nonché volto delle industrie Mirando, voleva assolutamente lavorare con il regista: "All'inizio ho visto semplicemente l'immagine di Okja: conosco Bong da un po' e gli ho detto subito, senza nemmeno leggere la sceneggiatura, hai una parte per me in questo film? Volevo davvero lavorare con lui e, quando poi ho letto il copione, mi sono commosso, proprio come quando ho visto il film. La storia mi ha fatto ridere e allo stesso tempo mi ha commosso, in particolare il viaggio della piccola protagonista, che va dall'infanzia all'adolescenza. Il rapporto con la creatura è commovente: c'è tutto l'amore e il rispetto per la natura di Bong. Tutti noi abbiamo accettato di fare questo film per il nostro legame con l'ambiente e per il rapporto che abbiamo con gli animali".
Caratteristica peculiare del personaggio è la sua voce isterica:"È la sua vera voce!" ha detto la Swinton scherzando. Il processo creativo che ha portato a quella voce è stato complesso: "È nata dalla collaborazione con il regista" ha spiegato Gyllenhaal, continuando: "È una delle prime cose che Bong mi ha detto, il personaggio doveva avere una voce precisa, mi ha disegnato una chitarra e ha indicato l'estremità delle corde, che non si suonano mai. La sua voce era lì. Ho dato la mia interpretazione di quello che Bong mi ha detto. La prima volta che appare nel film è senza fiato e mi ricordo com'è stato girare quella scena: Bong ha fatto un'imitazione di come lo voleva e ha cominciato a fare dei versi striduli".
Le influenze di Okja: da Miyazaki a Spielberg e la colonna sonora
Molti giornalisti hanno visto diverse influenze in Okja, su tutte quelle di Hayao Miyazaki e Steven Spielberg: "Myazaki è un regista che ammiro moltissimo, fin da quando ero piccolo" ha ammesso Bong Joon-ho, continuando: "Credo che oggi se, da regista, si vuole della vita e della natura non si può non seguire l'opera di questo grande maestro. Questo film parla della natura e volevo mostrare il suo rapporto con il capitalismo, aspetto che Miyazaki non ha mai affrontato nello specifico. Amo molto i film di Spielberg e il cinema americano degli anni '70, come Incontri ravvicinati del terzo tipo: i film di quel periodo sono davvero speciali. Amo diversi registi, per esempio Kim Ki-young e il suo The Housemaid (1960)".
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Per quanto riguarda la colonna sonora invece, sempre il regista ha detto: "Il compositore, Jaeil Jung, è un giovane artista, un vero genio, per il ilm ha scritto diversi tipi di musica, suona anche la chitarra e il pianoforte. Nelle scene d'azione invece a suonare è un gruppo macedone: quando mi hanno chiesto quale musica volessi per il red carpet ho scelto questo brano, quindi stasera potrete sentirlo di nuovo".
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