Nella tana dei lupi 2 - Pantera, recensione: Gerard Bulter torno all'azione con un sequel tutto d'un pezzo

Dura troppo, e forse ha un tono fin troppo serioso, tuttavia il secondo capitolo della saga potrebbe superare l'originale. Soprattutto nella seconda parte, più coinvolgente e più spettacolare. Al cinema dal 6 marzo.

Un'immagine di Nella tana dei lupi 2 - Pantera

La seconda volta è quella giusta? Forse. Non c'è dubbio che Christian Gudegast, dopo il primo capitolo uscito nel lontano 2018, abbia affinato tecnica e linguaggio, adoperandosi per un sequel che rafforzasse il personaggio creato insieme a Paul Scheruing e, intanto, provando l'ambizioso salto carpiato: superare sé stesso. C'è riuscito? Probabilmente. Probabilmente perché Nella tana dei lupi 2 - Pantera, pur sforzandosi a volte di essere ciò che no è, risulta essere un action thriller tutto d'un pezzo, ragionando a voce alta (ma risulta più incisivo quando invece la voce è bassa) sul senso del dovere e sul senso della giustizia.

Nella Tana Dei Lupi 2 Gerard Butler
Gerard Butler è Big Nick

E su quanto ogni "buono" (aggettivazione strana da affibbiare al personaggio di Gerard Butler) abbia bisogno della sua parte "cattiva". Discorso astratto, ci rendiamo conto, che poco cozza con un film votato all'intrattenimento (un po' troppo serioso, va detto), ma che per quanto possibile supporta e sopporta il peso specifico di un protagonista granitico, capace comunque di avere, nel suo profondo, qualcosa da dire.

Nella tana dei lupi 2 - Pantera, un colpo al World Diamond Center

Nella Tana Dei Lupi 2 Scena Film
Salvatore Esposito e O'Shea Jackson Jr. in scena

Se Gerard Butler, stranamente sempre più somigliante a Russell Crowe, veniva introdotto nel primo capitolo della saga, qui la prefazione è veloce e superata (dando per scontato che conosciate il personaggio), lasciando più spazio all'esplosività (soprattutto nella seconda parte). Nicholas "Big Nick" O'Brien, ben preparato all'azione sotto copertura, ritrova in Europa Donnie (O'Shea Jackson Jr.), mentre è in procinto di compiere un colpo gigantesco alla World Diamond Center di Nizza. Il criminale si avvale di diversi complici (tra cui la mentre Jovanna, ossia Evin Ahmad, e il braccio Slavko, interpretato da Salvatore Esposito), la polizia francese è sulle sue tracce, ma fermarlo sembra complicato. Irrompe in scena allora Big Nick, che entra nella banda di Donnie: in incognito e sotto copertura, l'agente aiuterà Donnie a portare a termine il colpo. Restando però emotivamente invischiato.

Un sequel migliore dell'originale?

A proposito di ambizione, azzardiamo e affermiamo che Nella tana dei lupi 2 - Pantera potrebbe essere migliore dell'originale. C'è più sicurezza, più ragionamento, più coinvolgimento. Gudegast, dopo una prima parte incredibilmente verbosa, e quasi da cecagna, si libera delle parole per concentrasi sul movimento: la sequenza della rapina, in pieno heist movie, è un ottimo intermezzo scenico in cui la tensione e l'azione sono ben salde all'interno della storia, facendo risultare la visione - a tratti - addirittura entusiasmante.

Nella Tana Dei Lupi 2 Scena Film Butler Savastano
Esposito, O'Shea Jackson Jr. e Gerard Butler

Vero è, che questo Pantera ha le spalle più larghe: la location assolta del World Diamond Center è efficace - lo spunto arriva dal famigerato furto avvenuto ad Anversa del 2003 -, e Gerard Butler, pur con tutti i limiti attoriali del caso, risulta un action hero efficace nel suo essere eternamente conflittuale, mettendosi in discussione sia come uomo che come professionista, in quanto la figura di Big Nick, pur tagliata con la squadra, ha un certo riverbero intonato, nonché introspettivo.

È infatti il dubbio l'elemento archetipico di Nella tana dei lupi 2 - Pantera. Il dubbio che assale il protagonista, a metà tra legge e fuorilegge, stufo di una vita basata sulla menzogna, e perciò ammaliato dalla verità che lo stesso crimine gli strofina sotto al naso. Come detto, il Pantera di Gudegast & Butler funziona meglio quando sono i muscoli e la tecnica a parlare: a tal proposito, la durata di oltre due ore è ingiustificabile, così come è poco fluido il triplice finale che spezza il buon ritmo della seconda parte (dopo un incipit prolisso e, ripetiamo, fin troppo serio visto il contesto. Un finale sospeso, e tuttavia obbligato come da regola: se di franchise parliamo, lo sguardo torvo di Big Nick è già pronto a tornare.

Conclusioni

Un sequel che potrebbe essere migliore dell'originale: Gerard Butler torna in versione Big Nick per un film votato all'azione tutta d'un pezzo. Funziona meglio la seconda parte, la scena della rapina è notevole, e il riverbero emotivo del protagonista, nella sua conflittualià, regge. Tuttavia, il finale allungato - che guarda al terzo capitolo - appesantisce la narrazione, così come la durata: oltre due ore, davvero troppo.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La sequenza della rapina è notevole.
  • Un buon ritmo nella seconda parte.
  • Regia tutta d'un pezzo...

Cosa non va

  • ...ma forse un po' troppo seriosa.
  • La durata è eccessiva.
  • Il finale allungato.