Recensione FBI Operazione tata (2006)

Poco o nulla da rilevare nè nello svolgimento piatto e prevedibile della trama, nè dal punto di vista delle interpretazioni, nè tantomeno per l'impianto tecnico/visivo: un film da dimenticare.

Nei panni di una tata

Arriva in Italia FBI operazione tata dopo gli ottimi incassi in patria, che l'hanno portato anche in testa alla classifica americana a gennaio. Protagonista del film è l'agente FBI Malcolm Turner, relegato ora a lavoro d'ufficio, dopo aver messo da parte la sua attività sul campo a seguito del matrimonio con Sherri. I momenti più intensi della sua routine quotidiana sono le messe in scena a scuola travestito da aquila, che hanno l'effetto di suscitare l'imbarazzo del figlio.
Quando viene a sapere che il suo ex partner è stato ucciso mentre lavorava ad un caso su un worm per computer, Malcolm rispolvera il travestimento da tata e si infiltra a casa del sospetto, tenendo all'oscuro sia l'FBI che la moglie incinta, in procinto di partorire.

L'idea centrale, e quasi unica, del film è quella di proporre e riproporre l'imbarazzo e le difficoltà di Turner truccato e vestito da Tata. E se state pensando "beh, non mi sembra una grande idea", allora siete perfettamente in sintonia con chi scrive.
Va sottolineato, tra l'altro, che FBI Operazione tata è il seguito di Big Mama e quindi anche quell'unica, non esaltante idea era già stata ampiamente sfruttata dallo stesso Martin Lawrence, che offre in questo film una prestazione assolutamente mediocre e non riesce a dare significato ad un film che ne nasce sprovvisto.
Lawrence non è Robin Williams infatti, e la sua presenza non impreziosisce il film come quella del suo collega aveva fatto oltre dieci anni fa per un'altra commedia mediocre: Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre.

Poco o nulla da rilevare nè nello svolgimento piatto e prevedibile della trama, infarcita di situazioni comiche ai limite dell'imbarazzante e della volgarità o nel migliore dei casi banali; nè dal punto di vista delle interpretazioni, tutte in linea con la qualità complessiva della commedia; nè tantomeno per l'impianto tecnico/visivo, coordinato dal regista di derivazione televisiva John Whitesell, a cui, però, non attribuiremmo tutta la responsabilità per la riuscita fallimentare della commedia.

Sarebbe da segnalare soltanto l'elaborato make-up che permette a Lawrence di trasformarsi in Tata, ma essendo la causa primaria dell'esisteza di questo film, non ci sentiamo di lodarlo.

Movieplayer.it

1.0/5