Come tutti noi, Max è un insieme di tante caratteristiche. È stato difficile capire come interpretarlo, quanto potesse diventare "oscuro". Max fa cose estremamente discutibili - cose problematiche - ma non riesco a vederlo come un personaggio completamente negativo.
Era logico immaginare che a segnare il debutto di un attore come Richard Gere in televisione - anche se si dovrebbe parlare di ritorno, visto che all'inizio della carriera aveva interpretato alcune parti minori in piccole produzioni - sarebbe potuto essere solo con un ruolo come questo: un uomo di potere, manipolatore e doppiogiochista, ma al tempo stesso estremamente affascinante e carismatico, un personaggio complesso e ricco di sfumature attorno a cui ruota l'intera serie di cui è uno dei protagonisti.
Richard Gere è al centro MotherFatherSon, un dramma familiare che diventa anche thriller psicologico, scritto da Tom Rob Smith (American Crime Story: L'assassino di Gianni Versace), prodotto della BBC e distribuito qui da noi da Sky (in onda di lunedì su Sky Atlantic e Now Tv). Nella serie l'attore interpreta Max Finch, un imprenditore americano che, nel Regno Unito, si è costruito un impero nelle comunicazioni di massa: ispirato a tante figure reali, a magnati come Rubert Murdoch, Max è una sorta di Citizen Kane che si è comprato un giornale dopo l'altro, dalle piccole testate locali a quelle nazionali, ritagliandosi uno spazio sempre più grande in un mondo popolato da squali e, al tempo stesso, tirando sempre di più le fila della politica inglese. Max è qualcuno per cui è normale prendere un tè con il Primo Ministro, criticare la selezione di dolci che gli vengono offerti e, nel frattempo, decidere se appoggiare con la forza delle sue testate la sua avversaria politica.
Non solo Richard Gere
Gli altri due perni della serie sono l'ex moglie di Max, Kathryn, interpretata dalla stupenda Helen McCrory, e il figlio trentenne Caden (Billy Howle), erede dell'impero giornalistico del padre. Due persone a cui l'uomo è legato da rapporti difficili, conflittuali e spesso distruttivi. I tre personaggi nel corso della serie, che attraverso numerosi flashback ci mostra anche il loro passato, si cercano, hanno bisogno gli uni degli altri, ma al tempo stesso si odiano e si respingono.
MotherFatherSon ci racconta la storia di una famiglia che, seppur così lontana dalla nostra quotidianità, può anche avere qualcosa in comune con le realtà che ci sono vicine, mentre al tempo stesso ci parla della contemporaneità e di come i media plasmano la nostra visione del mondo. Una serie che ha svariati livelli di lettura, e che attrae e cattura il suo pubblico proprio perché affronta temi così diversi in maniera inaspettata ed affascinante.
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Madre, padre e figlio
La serie si apre presentandoci i suoi tre protagonisti, lasciandoci pian piano scoprire quanto la vita di Kathryn, ma soprattutto quella di Caden, siano state segnate dal burrascoso rapporto con il padre. Kathryn, ormai separatasi da molti anni da Max, ha serie difficoltà a relazionarsi con suo figlio e, per riempire le sue giornate, si dedica attivamente al volontariato e aiuta coloro che cercano di superare la dipendenza da alcool e droghe. Caden, invece, cerca di sopravvivere nell'ombra del padre: diventato caporedattore del suo National Reporter, il ragazzo fa di tutto per accontentare Max, per renderlo orgoglioso del suo lavoro, ma nulla sembra riuscire a impressionarlo. Per questo soffoca il dolore causato del sentirsi inadeguato agli occhi del padre con alcool, sostanze stupefacenti e pagando delle prostitute per sentirsi potente, ed accettato, almeno tra le mura della sua camera da letto.
A fare da sfondo alle difficoltà vissute da questa famiglia disfunzionale la scomparsa di un'adolescente, a cui i Finch sembrano essere in qualche modo legati, e l'elezione di un nuovo Primo Ministro inglese, che Max sta decidendo se appoggiare pubblicamente o meno. Nel cast di contorno, a interpretare personaggi che si ritagliano uno spazio sempre maggiore con il passare degli episodi, attori come Sinéad Cusack, Joseph Mawle, Sarah Lancashire e Ciarán Hinds.
Una serie dalle grandi potenzialità
MotherFatherSon è una serie con la potenzialità di attrarre un pubblico molto vasto: i numerosi temi che sceglie di raccontare e i diversi generi tra cui spazia, ma soprattutto l'ottimo cast capitanato da uno strepitoso Richard Gere, non possono che renderla estremamente affascinante e intrigante agli occhi di spettatori sempre più affamati di produzioni televisive di qualità.
Non aspettatevi però moderazione e sobrietà, questa serie è infatti tutt'altro: MotherFatherSon non si preoccupa di essere eccessiva, si diverte a sconvolgere lo spettatore, spingendolo in certi momenti quasi a distogliere lo sguardo dallo schermo. C'era da aspettarselo, il lavoro precedente di Tom Rob Smith, American Crime Story, era fatto proprio di momenti piacevolmente esagerati e sconcertanti. A nostro parere questo non può essere che un pregio, e rende senza dubbio questa serie ancora più irresistibile e coinvolgente.