Manca più di un anno all'uscita in sala di Mission: Impossible 7, inizialmente previsto per il 23 luglio 2021 e poi spostato 19 novembre dello stesso anno a causa di ritardi durante le riprese, che dovevano svolgersi in contemporanea con quelle dell'ottavo capitolo, annunciato per il 4 novembre 2022. Un'attesa giustamente spasmodica, dato che negli ultimi anni il franchise spionistico basato sull'omonima serie televisiva ha raggiunto nuove vette creative e commerciali (il sesto episodio, uscito nel 2018, ha incassato quasi 800 milioni di dollari nel mondo), vette che i due nuovi capitoli promettono di superare almeno a livello contenutistico, dato il pedigree del protagonista/produttore Tom Cruise e del regista/sceneggiatore Christopher McQuarrie. Cosa possiamo aspettarci, quindi, dal settimo episodio della trasposizione cinematografica della creatura di Bruce Geller? Ecco tutto ciò che sappiamo finora, e cosa possiamo dedurre su Mission Impossible 7. Intanto, su Infinity potete recuperare tutti i film della saga.
Non il solito sequel
Per esplicita volontà di Tom Cruise, che ebbe ai tempi l'idea di produrre Mission: Impossible nonostante la Paramount ci credesse poco, ogni film dovrebbe avere un'identità propria, ragion per cui i primi cinque capitoli avevano registi diversi: Brian De Palma, John Woo, J.J. Abrams, Brad Bird e Christopher McQuarrie. Poi, con l'uscita di Mission: Impossible - Fallout, tale principio è in apparenza andato a farsi benedire con il ritorno di McQuarrie (che aveva anche contribuito, non accreditato, alla scrittura del quarto film). Lo stesso cineasta ha ironizzato sulla cosa, affermando che dopo aver completato il quinto capitolo aveva detto a Cruise "Non invidio l'idiota che dovrà girare il prossimo", salvo poi specificare che, al netto della coerenza nell'avere la stessa persona dietro la macchina da presa ora che il franchise si è fatto più apertamente seriale (il finale del quarto episodio pone le basi per gli eventi dei due lungometraggi successivi), avrebbe fatto in modo che il sesto episodio non sembrasse realizzato dall'autore del quinto. Così è stato, il che lascia intendere che anche Mission: Impossible 7 proporrà delle novità stilistiche rispetto al predecessore, e lo stesso dovrebbe valere per l'ottavo capitolo.
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Ritorno alle origini
Abbiamo parlato della dimensione seriale del franchise, apertamente esplorata nel sesto film che chiudeva una storyline rimasta in sospeso dai tempi del terzo (il matrimonio di Ethan Hunt). Il settimo episodio promette di andare ulteriormente in questa direzione, alla luce di uno degli annunci di casting: accanto alla solita squadra (Cruise, Ving Rhames, Simon Pegg e Rebecca Ferguson) rivedremo infatti Henry Czerny nei panni di Eugene Kittridge, direttore dell'IMF nel primo lungometraggio. A questo aggiungiamo il ritorno in scena di Vanessa Kirby nei panni di Alanna Mitsopolis, la figlia di Max, altro personaggio importante del capostipite. Che la trama del settimo (e forse anche dell'ottavo) film si ricolleghi alla primissima missione cinematografica di Ethan Hunt, che lo costrinse ad operare senza autorizzazione e fare irruzione nella sede della CIA a Langley? Al momento è l'unico indizio concreto che abbiamo sul piano narrativo, dato che, come da consuetudine, la trama è avvolta nel mistero e presumibilmente lo sarà fino all'uscita del primo trailer.
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Due parti
L'idea di girare i due film insieme suggerisce che la storia sia effettivamente divisa in due parti, per quanto queste possano poi risultare sufficientemente distinte a livello di storyline. Una nozione rafforzata dal casting, poiché è stato annunciato che alcuni dei volti nuovi - Pom Klementieff e Shea Whigham - appariranno in entrambi i lungometraggi, mentre altri, almeno per ora, sono stati confermati solo per il settimo. Tra questi c'è Hayley Atwell in un ruolo non specificato, descritto dalla stessa attrice come un personaggio dalle sfumature ambigue. Sfumature che forse vedremo in azione nel nostro paese, se si deciderà di tornare a Venezia e Roma, dove erano in corso le riprese prima del rinvio dovuto a cause di forza maggiore, o comunque di utilizzare il materiale già girato. Altra location confermata è l'Inghilterra, ma per ora è difficile formulare ipotesi sui luoghi che vedremo effettivamente sullo schermo, dato che il processo produttivo del film è in standby fino alla fine dell'estate.
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La fine?
Un'altra ipotesi nata dal fatto che i due film saranno girati insieme e sembrano ricollegarsi alle origini del franchise, almeno per quanto riguarda le missioni di Hunt, è che questi potrebbero essere gli ultimi due capitoli di questa incarnazione, e il settimo film potrebbe quindi concludersi con un cliffhanger contenente indizi sul gran finale. Una conclusione di tutto rispetto, nel caso, dato che quando uscirà l'ottavo capitolo saranno passati ben ventisei anni dal debutto del filone cinematografico, e Cruise, per quanto in ottima salute, avrà compiuto sessant'anni. Un fattore che in teoria non gli impedirà di continuare a sfidare le leggi della fisica sul set (un altro aspetto sul quale McQuarrie tende a ironizzare), ma che potrebbe contribuire all'eventuale decisione di congedare Hunt dopo otto film e quasi tre decenni di attività sullo schermo. A quel punto rimarrà solo da capire come andare avanti, e ritorna alla mente la teoria su un sostituto, forse all'origine della scelta di aggiungere Jeremy Renner (per ora non confermato per i nuovi film) al cast del quarto e quinto episodio. Ma prima di tutto ciò avremo almeno altre due missioni, che Ethan e la sua squadra sceglieranno di accettare.