Miss Fallaci, la recensione: se Miriam Leone fa la differenza in un racconto di formazione

La miniserie racconta gli aspetti meno noti delle celebre giornalista. Punto a favore, l'interpretazione di Miriam Leone. Dopo la Festa del Cinema di Roma la serie arriva su Rai1.

Miriam Leone è Oriana Fallaci

In America, dove sbarcò per una scommessa nel 1955, sarebbe diventata Miss Fallaci. In Italia nella redazione de L'Europeo era semplicemente "la ragazza del cinema", una giornalista in un mondo di maschi relegata a scrivere pezzi sul cinema e confezionare interviste glam. Ma Oriana Fallaci, cresciuta attraversando le linee tedesche per portare ai combattenti della resistenza bombe e pizzini nascosti nel cestino della sua biciletta, non poteva accontentarsi di rimanere dietro una scrivania a copiare e incollare l'ennesimo pezzo su Brigitte Bardot o preparare domande inutili per registi, attori e attrici che aveva raccontato in tutti i modi possibili. Voleva occuparsi di politica, ma nell'Italia degli anni '50 intervistare uno come Togliatti era appannaggio dei soli uomini.

Miss Fallaci Miriam Leone
Miriam Leone in una scena della serie

L'Oriana più indomita, libera, tagliente, quella che si è sempre battuta alacremente per conquistarsi uno spazio in un ambiente ostile alle donne, diventa una miniserie in 8 puntate, Miss Fallaci, che ripercorre gli inizi della sua carriera. Dopo la presentazione dei primi due episodi alla Festa del Cinema di Roma, la serie interpretata da Miriam Leone nei panni della protagonista e diretta da Luca Ribuoli, Giacomo Martelli e Alessandra Gonnella andrà in onda su Rai1.

Miss Fallaci, il racconto di formazione e l'interpretazione di Miriam Leone

La missione di Miss Fallaci, aldilà del rischio sempre dietro l'angolo di banalizzare la narrazione snocciolando una sequenza di fatti e aneddoti senza andare oltre un approccio da manuale, è scoprire e far conoscere la protagonista di questa storia nella sua fase giovanile, laddove tutto è cominciato, quella in cui Oriana Fallaci voleva solo scegliere di poter essere sé stessa concedendosi un lusso all'epoca prettamente maschile: la libertà di essere ciò che si vuole. L'impianto drammaturgico è quello classico del genere, un racconto di formazione senza troppi guizzi, ma a fare la differenza è Miriam Leone perfettamente a suo agio nel tratteggiare una delle figure più "influenti e controverse" della storia del giornalismo italiano del XX secolo.

Miss Fallaci Axel Steinmuller
Axel Steinmüller in una scena della serie

L'ironia, la spigolosità, la tenacia, l'eroismo e il coraggio: sono questi gli elementi intercettati da Leone, che consegna al pubblico una Fallaci inedita, poco conosciuta e ricostruita grazie a un lavoro certosino, quasi archeologico studiando sui suoi appunti, la grafia, le foto private messe a disposizione dal nipote di Fallaci, Edoardo Perazzi, che le ha aperto gli angoli più nascosti della casa milanese della scrittrice.

Ritratto di una giovane donna

Più che alla donna "rabbiosa" e indurita del periodo adulto, gli anni giovanili fanno spazio al ritratto della ragazza battagliera e cocciuta, che baratta un posto nella redazione politica de L'Europeo con una intervista a Marilyn Monroe: sei giorni di tempo a New York per portare a casa l'intervista alla divina Marilyn in cambio di una promessa, che al suo ritorno avrebbe potuto lasciare cinema e costume per andare al politico. Quel viaggio in America, dove arrivò senza conoscere una parola di inglese e da dove sarebbe tornata senza l'intervista ma con un pezzo in cui raccontava il proprio fallimento, sarebbe diventato l'inizio di una corrispondenza da Hollywood: un osservatorio speciale per descrivere spesso con spietata ironia l'umanità che vi si annidava dentro.

Miss Fallaci Miriam Leone Foto
Miriam Leone in una scena della serie

Oriana Fallaci che ricama, che fuma nervosamente, che batte sui tasti della macchina da scrivere, che tiene testa ai suoi colleghi maschi pronti a farsene beffa, la_ "femminista solitaria", l' "eroina romantica" che non cede alle lusinghe di uomini poco abituati ad ascoltare la voce di una giovane donna, che al massimo può aspirare a fare la segretaria, non di certo il mestiere di giornalista, roba da uomini: è questo il ritratto che la serie offre allo spettatore nel tentativo di indagare cosa ci fosse dietro la sua proverbiale "terribile antipatia"_.

Forse l'esperienza della guerra, fondamentale nel definire la sua visione del mondo e l'idea della vita come lotta: "La guerra non è solo dove cadono le bombe, ognuno di noi conduce la sua guerra personale ogni giorno", dirà a Irving Hoffman quando lo incontra per la prima volta a New York nel tentativo di avere un contatto con Marilyn Monroe. L'altra sfida di Miss Fallaci è quella di restituire lo spirito dell'epoca: New York, Los Angeles, Milano, Londra e Firenze sul finire degli anni '50, tutte ricostruite meticolosamente a Roma e dintorni. Un prodotto in linea con le aspettative del pubblico della tv generalista, che probabilmente riuscirà a vincere anche la sfida degli ascolti su Rai1.

Conclusioni

Miss Fallaci, la miniserie che racconta una giovanissima ma già battagliera Oriana Fallaci, non era un’operazione semplice. Pur restando ancorata ad un impianto classico e qualche volta scivolando nel rischio della semplificazione, la serie ha però il merito di restituire al pubblico un’immagine più nascosta, quasi sconosciuta di una delle figure più controverse e influenti del giornalismo italiano concentrandosi sugli inizi della sua carriera negli anni ‘50. Miriam Leone riesce nell’impresa di tratteggiare una giovane donna che per prendersi il suo spazio in un mondo di uomini, dovrà lottare il triplo.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Miriam Leone nei panni di un’indomita e giovane Oriana Fallaci.
  • Un racconto inedito che offre al pubblico un’immagine ben lontana dalla figura dura e controversa sedimentata all’interno dell’immaginario collettivo.

Cosa non va

  • Un classico racconto di formazione che avrebbe potuto osare di più.