Grandi autori da tutto il mondo: alcuni impegnati a condurci in viaggi interiori in cui il vissuto personale assume una portata universale (Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki, Estranei di Andrew Haigh); altri pronti a confrontarsi con le contraddizioni e gli orrori della Storia, che si tratti delle tragedie del Novecento (La zona d'interesse di Jonathan Glazer), della drammatica contemporaneità (Green Border di Agnieszka Holland) o di un prossimo futuro da incubo (Civil War di Alex Garland).
Ma tra i migliori film usciti in Italia nel 2024 c'è spazio anche per molto altro: l'erotismo a tinte grottesche di Povere creature!, quello torbido e sommesso di May December e la sensualità dirompente di Challengers e Anora; la società indiana raccontata da Payal Kapadiya; la rigorosa indagine morale dell'infaticabile Clint Eastwood; il confronto con la mortalità attraverso la cinepresa di Pedro Almodóvar.
Giunti ormai alla conclusione del 2024, rivolgiamo lo sguardo ad alcune delle pellicole che ci hanno accompagnato in questi dodici mesi: i migliori film dell'anno, quelli più acclamati, ma anche i titoli che hanno intercettato con particolare forza l'attenzione del pubblico, segnando la loro impronta sul nostro immaginario collettivo. Ecco dunque, in ordine di uscita nelle sale italiane, una rassegna di quanto di meglio ci è stato proposto sul grande schermo nel corso del 2024...
Il ragazzo e l'airone
L'insperato ritorno di Hayao Miyazaki, a ben dieci anni dal suo presunto addio al cinema, con il progetto più schiettamente autobiografico mai realizzato dal maestro dell'animazione nipponica, che ha tratto ispirazione dalla propria infanzia e ha distillato qui alcuni fra gli elementi-chiave del suo cinema. Abbacinante odissea onirica fra i meandri della memoria, Il ragazzo e l'airone ha scandito un altro vertice nella straordinaria carriera di Miyazaki, aggiudicandosi il premio Oscar come miglior film d'animazione.
The Holdovers
L'esilarante e commovente ritratto di un rapporto fra maestro e allievo, all'insegna dell'impagabile ironia da sempre al cuore dei film di Alexander Payne, ma anche di una sincerità e di una tenerezza davvero disarmanti. Nella cornice innevata di un'America che ci riporta agli anni Settanta della New Hollywood, The Holdovers ha fatto emergere il talento del giovanissimo Dominic Sessa e ha regalato a uno strepitoso Paul Giamatti il suo ruolo più bello di sempre.
Povere creature!
Un anomalo racconto di formazione che rielabora il mito di Frankenstein e una fiaba dai toni grotteschi sull'emancipazione femminile nell'Europa dell'età vittoriana: Povere creature!, penultimo lavoro del regista greco Yorgos Lanthimos, è un'opera che sfugge alle semplici definizioni, valica di continuo i confini tra i generi e punta costantemente a scuotere e sorprendere lo spettatore. Tratta dal romanzo di Alasdair Gray, la bizzarra commedia di Lanthimos è stata consacrata dalla vittoria del Leone d'Oro alla Mostra di Venezia 2023 e di quattro premi Oscar, incluso il trofeo come miglior attrice per una trascinante Emma Stone.
Green Border
Una scioccante immersione nella realtà dei profughi che attraversano il "confine verde" fra la Bielorussia e la Polonia, diretta con l'iperrealismo del docudrama e nel segno di un rigore esemplare. Con Green Border una veterana del cinema polacco, Agnieszka Holland, segna una delle punte di diamante della sua vasta filmografia, mostrandoci in presa diretta le pratiche disumane adottate dal Governo del suo paese e dal regime bielorusso di Aleksandr Lukasenko nei confronti di migliaia di rifugiati.
La zona d'interesse
Dalle atrocità del presente, tuttora in corso di svolgimento, agli abissi morali del passato, la cui eco continua però a ripercuotersi anche a otto decenni di distanza. Liberamente ispirato all'omonimo libro di Martin Amis, La zona d'interesse affronta il tema dell'Olocausto, e la questione della sua irrappresentabilità, puntando la macchina da presa in direzione dei 'carcerieri', intenti a crogiolarsi in una normalità sotto la cui superficie si cela però un orrore indicibile. Accolto come un capolavoro del cinema contemporaneo, il dramma diretto da Jonathan Glazer è stato insignito del Gran Premio della Giuria a Cannes 2023 e dell'Oscar come miglior film internazionale.
Dune - Parte due
L'unico sequel inserito nella nostra rassegna è non solo uno dei maggiori successi di pubblico del 2024, ma un'opera di indubbia eccellenza dal punto di vista della narrazione e della messa in scena, rafforzando la posizione del regista canadese Denis Villeneuve fra i maestri del cinema di fantascienza del ventunesimo secolo. Facendo leva sulle complesse questioni morali già alla base del romanzo di Frank Herbert, Dune - Parte due porta a compimento la parabola di rivalsa e di ascesa del Duca Paul Atreides, figura messianica interpretata da un carismatico Timothée Chalamet.
Estranei
Alle prese con una personalissima rilettura di un libro di Taichi Yamada, il regista e sceneggiatore britannico Andrew Haigh ha firmato, con Estranei, il proprio capolavoro: una struggente storia d'amore e di fantasmi che ci trasporta all'interno dell'universo emotivo del protagonista Adam, a cui presta il volto un magnifico Andrew Scott, intrecciando realtà e fantasia per esplorare alcuni aspetti dell'esperienza omosessuale, così come i nostri legami inscindibili con il passato, fra dolcezza e rimpianto.
May December
La finzione, e quindi il cinema, come strumento di reinterpretazione - e quindi, forse, di comprensione - della realtà, soprattutto nei suoi aspetti più ambigui e controversi: è il tema al centro di May December, l'ultimo, splendido lavoro del regista americano Todd Haynes. Un film che scivola con fluidità encomiabile fra i toni e i generi (il dramma familiare, la commedia satirica, il noir), sfidandoci ad analizzare una relazione 'scandalosa' attraverso le prospettive di due personaggi femminili che rappresentano l'una lo specchio dell'altra, affidati da Haynes a una coppia di fuoriclasse quali Natalie Portman e Julianne Moore.
Civil War
Una visione distopica della società americana, in cui il ruolo degli Stati Uniti come la maggiore democrazia del pianeta è collassato di fronte alle tensioni e ai conflitti di un paese profondamente dilaniato. In un election year fra i più serrati e infuocati della storia recente, Alex Garland ci propone, con Civil War, un atipico action thriller sul dilagare di una violenza incontrollabile, ma anche sulla spettacolarizzazione di tale violenza e sul labile confine fra orrore e spettacolo.
Challengers
Il filone del film sportivo declinato secondo i codici propri del melodramma, in un racconto originalissimo in cui i modelli del cinema classico vengono rivisitati mediante lo stile avvincente e personalissimo di Luca Guadagnino. Accompagnato dall'incalzante colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross, Challengers amalgama rivalità e desiderio in uno dei più fascinosi ménage á trois cinematografici degli ultimi anni, valorizzando la presenza magnetica di Zendaya, Josh O'Connor e Mike Faist.
L'innocenza
La complessità del reale e dei sentimenti, da sempre il territorio d'indagine prediletto di Hirokazu Koreeda, viene scandagliata nuovamente ne L'innocenza, tra i migliori film del grande regista giapponese. Le tensioni all'interno di una scuola e i presunti atti di bullismo nei confronti di un giovane studente sono raccontati adottando diversi punti di vista, costringendo noi spettatori ad ampliare di volta in volta la nostra prospettiva e a fare i conti con ipocrisie e pregiudizi, in una storia di formazione sulla bellezza e le difficoltà dell'adolescenza.
All We Imagine as Light
La condizione femminile nella società indiana contemporanea, narrata mediante le esistenze parallele di tre donne nell'alienante realtà metropolitana di Mumbai, fra sentimenti, desideri, rimpianti e scelte volte a cambiare il corso di una vita. Ricompensato con il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2024 e accolto dalla critica fra i migliori titoli dell'annata, All We Imagine as Light ha sancito la consacrazione della regista Payal Kapadiya fin da questo suo primo lungometraggio di finzione.
The Substance
Satira, dramma, commedia grottesca, body horror: è una miscela eplosiva quella messa a punto dalla regista francese Coralie Fargeat con The Substance, fra i più sorprendenti successi della stagione, nonché il film che ha rilanciato sulla cresta dell'onda la sessantaduenne Demi Moore, qui alle prese con il personaggio più 'estremo' della propria carriera: Elisabeth Sparkle, attrice angosciata dal declino della sua popolarità, al punto da lanciarsi in un folle esperimento 'faustiano' che porterà a conseguenze sempre più drastiche e incontrollabili.
Anora
L'altra faccia dell'American Dream: dalle effimere luci di una promessa d'amore e di ricchezza a una forsennata "caccia all'uomo" in un'enclave russofona di Brooklyn. Vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes 2024, Anora di Sean Baker è una rutilante commedia in cui sequenze di umorismo irresistibile si susseguono in una cornice dominata da un'impalpabile amarezza; il tutto sorretto da un meccanismo narrativo di precisione geometrica, animato dalla presenza della giovane Mikey Madison nei panni di questa singolare Cenerentola dei nostri tempi.
Giurato numero 2
Alla veneranda età di novantaquattro anni, e con un'impressionante quantità di grandi opere alle spalle, il leggendario Clint Eastwood non cessa di lasciarci ammirati con il suo cinema, ammantato di un classicismo senza tempo e animato da un'incrollabile vis morale. E con Giurato numero 2, che aderisce al filone del dramma processuale, Eastwood ci regala il suo film più riuscito da almeno tre lustri, ponendo il protagonista Nicholas Hoult al centro di un dilemma etico sviluppato con tensione, lucidità e rigore impressionanti.
Wicked
È stato uno dei maggiori fenomeni di massa del 2024, in particolare negli USA, con incassi record e la capacità di suscitare un entusiasmo diffuso: si tratta di Wicked, trasposizione diretta da Jon M. Chu del celeberrimo musical di Stephen Schwartz e Winnie Holzman, ispirato a sua volta al classico Il mago di Oz di Victor Fleming. Una scommessa non scontata ma vinta su tutti i fronti, grazie al ritmo impeccabile del film e all'apporto del cast, con Cynthia Erivo e Ariana Grande impegnate a dividersi la scena e a unire le proprie voci per "sfidare la gravità".
La stanza accanto
Primo lungometraggio in lingua inglese di Pedro Almodóvar, che ha adattato il romanzo Attraverso la vita di Sigrid Nunez, La stanza accanto ha visto il regista spagnolo cimentarsi con l'ultimo atto di un'esistenza: il distacco dalla vita, l'arte e la bellezza come baluardi contro lo smarrimento (individuale e collettivo), l'intima dignità nello stabilire modi e tempi di una fine. Insignito del Leone d'Oro alla Mostra di Venezia 2024, il film è costruito attorno alle interpretazioni di Tilda Swinton e Julianne Moore, in un ennesimo inno almodóvariano alla solidarietà e all'empatia femminili.
Conclave
L'elezione di un nuovo Pontefice raccontata con i codici e il linguaggio di un thriller, immergendo il pubblico in un clima di sospetto e di paranoia che trova il suo correlativo nell'oscurità delle sale e dei corridoi del Vaticano, teatro del braccio di ferro fra due opposte visioni della Chiesa e del mondo. Tratto da un romanzo di Robert Harris e diretto dal regista tedesco Edward Berger, Conclave si sta imponendo come una delle pellicole più apprezzate delle ultime settimane del 2024 (nonché come uno dei grandi favoriti per i prossimi Oscar), pure in virtù di un grande cast capitanato da un sontuoso Ralph Fiennes.