Firenze torna al centro del mondo con l'anteprima mondiale de Medici: Masters Of Florence, serie tv prodotta dalla Rai in sinergia con Lux Vide, in arrivo su Rai Uno a partire da martedì 18 ottobre. La storia dell'ascesa della casata dei Medici arriva sul piccolo schermo in versione romanzata segnando un punto di svolta per la Rai. La serie è in linea con la volontà di concretizzare il cambiamento avvenuto quattro anni fa, quando è stata presa la decisione di non delocalizzare più le produzioni per promuovere le bellezze italiane a livello internazionale, il tutto a fronte di un notevole sforzo economico. A suggellare questa volontà di rendere più internazionali i prodotti Rai la sinergia con la francese Wild Bunch e l'ingaggio di Frank Spotnitz, già sceneggiatore di X-Files e The Man in the High Castle, in veste di creatore e produttore esecutivo. Per non parlare del cast internazionale, capitanato da Dustin Hoffman nei panni del patriarca Giovanni De' Medici e della star de Il trono di spade Richard Madden in quelli del figlio Cosimo.
Nel giorno della premiere mondiale, ospitata in una location spettacolare come Palazzo Vecchio, Firenze si conferma ancora una volta città del cinema (e della tv) accogliendo il cast. Tra interpreti italiani incontriamo Alessandro Preziosi, Guido Caprino, Valentina Bellè, Miriam Leone, Alessandro Sperduti e Sarah Felberbaum. Con gli attori anche la cantante Skin, coautrice con Paolo Buonvino della splendida sigla. Assenti i veterani Dustin Hoffman e Brian Cox, mentre Richard Madden, il più atteso dalle giovani fan fiorentine, arriverà in serata dopo aver perso la coincidenza aerea da Parigi. "Con Medici vogliamo dar vita al rinascimento dell'audiovisivo italiano" spiegano Luca e Matilde Bernabei di Lux Vide. "Vogliamo dar voce all'immaginario del nostro paese e portarlo a un livello internazionale. Oggi il mercato è globale perciò abbiamo riunito un gruppo di talenti italiani e internazionali. Frank Spotniz è stato fondamentale, non ha dato per scontato che il pubblico fosse interessato alla storia dei Medici, ma ha costruito un romanzo che attirasse l'attenzione di tutti evidenziando la capacità dei Medici di costruire il futuro dell'Italia e dell'Europa intera investendo la loro ricchezza in un'arte che avrà un effetto dirompente".
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L'approccio "irriverente" alla storia
L'entusiasmo di Frank Spotnitz è tangibile. Lo sceneggiatore si è buttato anima e corpo nella creazione di Medici immergendosi nello studio del Rinascimento italiano. Ci racconta soddisfatto: "Quando mi hanno chiesto di partecipare al progetto ho fatto molta ricerca, ho voluto indagare sull'influenza che i Medici hanno ancora oggi. Con le loro banche i Medici hanno creato opportunità di mobilità sociale per la classe media. Prima questo non era possibile, e questo è l'aspetto della loro modernità che mi ha intrigato maggiormente. Posso solo ringraziare Lux Vide, perché abbiamo cercato di fare qualcosa che non era mai stato fatto prima. Abbiamo messo insieme i migliori costumisti, tecnici, attori. Abbiamo scelto le location più belle e il risultato è frutto dell'eccellenza italiana".
Di fronte alle obiezioni sulle numerose licenze storiche intraviste fin dal primo episodio, Spotnitz si giustifica: "Le forzature storiche ci sono. Dopo aver fatto ricerca abbiamo capito che non potevamo sempre essere fedeli alla realtà. I film che mi hanno ispirato maggiormente per questo lavoro sono Il padrino e Amadeus, pellicole che contengono molte invenzioni. Per quanto ci riguarda, di alcuni personaggi sapevamo troppo poco, alcuni fattici storici sono narrati da fonti diverse che non combaciando. Mi auguro che il pubblico comprenda i motivi per cui abbiamo introdotto dei cambiamenti".
L'amicizia e l'amore secondo Cosimo de' Medici
La versione inglese del primo episodio di Medici ci ha permesso di apprezzare l'ottimo inglese degli interpreti italiani. Luca Bernabei ci tiene a sottolineare come Guido Caprino, Alessandro Preziosi, Sarah Felberbaum e gli altri attori italiani siano stati scelti proprio in virtù della loro conoscenza della lingua inglese. Guido Caprino racconta: "Io interpreto Marco Bello, miglior amico e braccio operativo di Cosimo de' Medici. Cosimo vuole realizzare un sogno, uscire dall'ombra e per fare questo ha bisogno di aiutanti che stiano nell'ombra. Se Marco fosse qui sarebbe nascosto dietro una statua a sentire cosa dice la gente. Con Cosimo ha un rapporto di devozione, amicizia profonda, si vota alla causa dell'amico, ma non sappiamo cosa lui desideri. E' un incrocio tra il grillo parlante e Mr. Wolf di Pulp Fiction".
A interpretare la moglie di Cosimo è l'inglese Annabel Scholey, nota per aver affiancato Kevin Spacey a teatro in Riccardo III. "Mi sono innamorata del mio personaggio leggendo lo script" ci racconta l'attrice. "Contessina è una madre, una moglie, ma anche una donna. Non ha timore di mostrare la propria femminilità e l'amore per il marito, ma ha anche interesse in politica. E' una figura morale, una guida ed è spinta in tutto ciò che fa dall'amore". Dalla moglie passiamo all'amante di Cosimo, la popolana Bianca, interpretata dalla bellissima Miriam Leone. "Il mio personaggio stava per cambiare la storia del mondo. Io interpreto Bianca, il primo grande amore di Cosimo. Poter parlare al mondo dall'Italia con questa serie tv è incredibile. Bianca è un nome simbolico, rappresenta la luce, l'amore puro di Cosimo, è una semplice lavandaia, ma possiede un'apertura mentale e un calore umano eccezionali. Non si scandalizza di niente e riporta Cosimo alla realtà".
Gioie e dolori dal set
Nel primo episodio non abbiamo avuto modo di apprezzare Alessandro Preziosi nei panni di Filippo Brunelleschi. "Il suo rapporto con i Medici è come il mio con Lux Vide" scherza l'attore. "Abbiamo costruito il personaggio partendo dal presupposto che Brunelleschi rappresentasse l'aspirazione artistica di Cosimo. Il mecenatismo, per lui, diventa una forma di liberazione per costruire il bello. Ciò che ha costruito Brunelleschi è ancora sotto i nostri occhi, è una fonte di eternità di fronte a cui la nostra pigrizia si piega". Anche Sarah Felberbaum comparirà più avanti nello show nei panni di Maddalena, schiava data a Cosimo durante l'esilio veneziano. "Di Maddalena si sa molto poco, abbiamo voluto creare una donna di un certo spessore, forte, orgogliosa, non una vittima nonostante sia una schiava. Maddalena riporta Cosimo al suo passato, all'arte che lui aveva abbandonato con sofferenza di fronte ai suoi doveri".
Luca Bernabei ci tiene a sottolineare come la serie in arrivo su Rai Uno sia frutto di uno sforzo economico enorme dovuto alla volontà di restituire al mondo la grandezza della Toscana. In tanto splendore non è, però, mancato neppure qualche contrattempo. "Ci sono stati due problemi da risolvere. Il primo è stato quando Dustin Hoffman ci ha detto che poteva cominciare a girare il 21 settembre, un mese prima del previsto e noi non eravamo pronti. Abbiamo accelerato i tempi e ce l'abbiamo fatta. L'altro problema riguarda le location: se tu giri in studio controlli tutto, in esterni il meteo è imprevedibile. Il giorno in cui dovevamo girare la scena di piazza con Dustin Hoffman pioveva e c'era fango dappertutto. Il regista Sergio Mimica-Gezzan ha girato comunque sfruttando la pioggia come elemento narrativo".
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Skin la perfezionista
Per una produzione internazionale come Medici: Masters Of Florence serviva una colonna sonora all'altezza. Molto internazionale è la sigla nata dalla collaborazione tra la cantante inglese Skin e il compositore italiano Paolo Buonvino. La leader degli Skunk Anansie ci racconta l'esperienza con Buonvino: "Collaborare con Paolo è stato bellissimo, è un genio, incredibilmente appassionato. Tutto ciò che fa esce dal cuore, è stato lui a fornirmi l'ispirazione per Reinassance. E' stato un progetto incredibile; il Salone dei 500 e Palazzo Vecchio influenzano ancora oggi l'arte e il mondo e volevamo realizzare una sigla che riproducesse questa grandezza". Naturalmente anche Skin, da rigorosa perfezionista quale è, prima di comporre il testo di Reinassance ha preso in mano i libri di storia. "Ho impiegato qualche mese per ultimare la canzone perché sono molto pignola. Volevo essere sicura di rendere giustizia al tema realizzando un brano al tempo stesso antico e moderno".