Masquerade – Ladri d’amore, la recensione: Nicolas Bedos torna con un film sui sentimenti senza quartiere

Critica alla classe sociale borghese attraverso una farsa dei sentimenti: è questo che mette in scena Nicolas Bedos nella sua ultima fatica, Masquerade - Ladri d'amore, dal 21 dicembre al cinema con un cast variegato tra cui la nostra Laura Morante.

Masquerade – Ladri d’amore, la recensione: Nicolas Bedos torna con un film sui sentimenti senza quartiere

Cosa si è disposti a fare per amore?

È una domanda che l'umanità si pone fin dall'alba dei tempi e le risposte sono potenzialmente infinite. Una nuova prospettiva viene da uno dei registi francesi recenti che ha maggiormente improntato la propria filmografia finora sul tema, ovvero Nicolas Bedos. Dopo il sentimento più romantico e nostalgico esplorato in Un amore sopra le righe e La belle époque, e la parentesi comica spionistica di Agente speciale 117 al servizio della Repubblica l'anno scorso, il cineasta torna in sala con un amore maggiormente disilluso e pieno di colpi di scena. È di questo che parleremo nella recensione di Masquerade - Ladri d'amore, dal 21 dicembre al cinema distribuito da Lucky Red, dopo essere stato presentato fuori concorso nell'ultima edizione del Festival di Cannes.

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Masquerade - Ladri d'amore: un'inquadratura

Amore disilluso

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Masquerade - Ladri d'amore: una sequenza tratta dal film

Protagoniste del film, che inizia con una sequenza piuttosto movimentata e in medias res, catapultandoci nel mondo della pellicola e dei personaggi che comprenderemo meglio solo più avanti, sono due generazioni a confronto, con un diverso rapporto con l'amore, la passione e il sesso. Anche se tutti ne sembrano ugualmente disillusi, giovani o maturi che siano. Adrien (Pierre Niney) è un giovane affascinante ex ballerino ora aspirante scrittore che per il momento si fa mantenere da Martha (Isabelle Adjani), una vecchia gloria del cinema che sembra vivere nel passato del suo successo piuttosto che nel presente, proprio come la Gloria Swanson di Viale del tramonto. Il loro rapporto è pieno di chiaroscuri e ripicche continue, lei che lo esibisce con gli amici, lui che usa il suo denaro per oziare sulla Costa Azzurra.

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Masquerade - Ladri d'amore: una scena tratta dal film

Quando però Adrien incontra Margot (Marine Vacth), una ragazza altrettanto giovane, sexy e apparentemente spregiudicata i due sognano di "vendicarsi" degli abitanti borghesi della riviera di Nizza organizzando una truffa e scalando il potere. Una sorta di "Robin Hood dell'amore", anche se effettivamente quello che prendono lo vogliono per sé... e non per i più poveri. O almeno così sembra. In una confusione temporale forse eccessiva ed inutilmente complicata, andando continuamente avanti e indietro nella sviluppo della storia (una caratteristica utilizzata anche in La belle époque ma lì perfettamente equilibrata), la pellicola mostra agli spettatori le conseguenze delle azioni di Adrien e Margot e i loro segreti da portare alla luce. Così come quelli di tutti, compresa la nostra sempre affascinante Laura Morante nei panni di una vecchia amica di Adrien che si affezionerà anche a Margot.

Qualcuno ha detto Costa Azzurra?

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Masquerade - Ladri d'amore: una foto

C'è un grande lavoro di valorizzazione delle location esclusive del racconto, ma non con un effetto da marketing turistico, bensì funzionale alla trama: perché i luoghi sono da un lato quelli in cui i giovani protagonisti vorrebbero farsi una vita propria, dall'altro quelli in cui i personaggi maturi come Martha conducono un'esistenza fatta di bugie e soprattutto apparenze. È la versione aggiornata della satira alla borghesia che nei secoli ha riempito pagine di letteratura e minuti di audiovisivo, che ora utilizza la Costa Azzurra come la periferia americana, pronta a sbugiardare e far uscire il marcio da dentro quelle abitazioni ultralussuose e impeccabili. Dove nemmeno un fiore è mai fuori posto e la servitù è sempre la prima ad essere accusata quando c'è un problema.

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Masquerade - Ladri d'amore: un'inquadratura del film

Nicolas Bedos gioca con la macchina da presa per esorcizzare questa visione e porgerla allo spettatore come uno schiaffo in faccia. In una sorta di pièce teatrale, gli interni che abitano i personaggi sono delle prigioni da cui non sembrano poter uscire indenni. Fin dall'inizio infatti questa non sembra una storia che possa finire bene o che possa dare adito alla speranza, ma certo dipende verso chi si indirizza questo monito finale. In Masquerade - Ladri d'amore, è proprio il caso di dirlo, nulla è come sembra. Che è una frase che di solito si utilizza per le spy story ma il film si rivela anche questo: uno spionaggio amoroso, in cui non sai mai chi avrà l'ultima parola.

Ah, l'amour

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Masquerade - Ladri d'amore: una scena

Masquerade - Ladri d'amore sembra voler dirci che l'amore è una farsa, una recita, che si mette in scena per far invidia agli altri. Così come il proprio status sociale messo in mostra sul palcoscenico della vita stessa. Come i quadri, i gioielli e le suppellettili che abbelliscono la casa di Martha, a metà strada tra un omaggio alla Hollywood classica, con le cene culturali con tanto di esibizione canora a sorpresa della padrona di casa, e un Il grande Gatsby ancora più sfavillante ma altrettanto straniante. Come Adrien e Margot che tutto ciò che hanno lo devono elemosinare da qualcun altro più benestante, dando via un pezzo di se stessi ogni volta. Nessuno nel film sembra amare per purezza di sentimenti, senza volere nulla in cambio - che dovrebbe essere la più alta forma d'affetto. L'amore è una transazione che ti permette di avere qualcos'altro che desideri per davvero e che al momento non possiedi.

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Masquerade - Ladri d'amore: una sequenza

Ecco, è proprio questo l'amour nel film: un possesso, come qualsiasi altra cosa nella vita. Tutti fingono e hanno un proprio piano d'azione, o almeno così sembrerebbe. La masquerade fin dal titolo suggerisce infatti un legame con le maschere e con il mettersi addosso una faccia che non è la nostra, soprattutto in presenza di altre persone. Nel cast variegato e ben scelto di questa messinscena amoroso e sociale troviamo anche François Cluzet di Quasi amici e del recente Sì, Chef - La Brigade, e Emmanuelle Devos, nei panni di un imprenditore anche lui parte della follia immobiliare della Costa Azzurra e di sua moglie. Il film è un grande ossimoro, una pericolosa contraddizione che può portare solamente conseguenze disastrose per i personaggi.

Conclusioni

Come abbiamo sottolineato nella recensione di Masquerade – Ladri d’amore, quello che Nicolas Bedos mette in scena è una pièce teatrale sull’amore disilluso e senza speranza funzionale a raccontare – ancora una volta nell'audiovisivo – una satira borghese. Riempie il film forse di troppe tematiche e riflessioni, di eccessive sottotrame e personaggi, valorizzati però da un cast ottimamente scelto (tra cui la nostra Laura Morante) e attraverso una regia dinamica e allo stesso tempo riflessiva.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • Il cast variegato e azzeccato (menzione speciale per Laura Morante).
  • La location valorizzata che diventa funzionale alla farsa al centro della trama.
  • La satira borghese e la tematica romantica…

Cosa non va

  • … che però è stata già raccontata tante altre volte e si mescola a troppe altre sottotrame.
  • L’epilogo forse avrebbe potuto avere una risoluzione meno confusionaria e ridondante.