In molti si chiedevano, durante la fase di marketing per Avengers: Infinity War, come mai Scott Lang, alias Ant-Man, fosse assente, nonostante Paul Rudd fosse stato annunciato nel cast del film (e del suo sequel, ancora senza titolo ufficiale, che uscirà il prossimo aprile). Il film dei fratelli Russo ha spiegato questa discrepanza svelando che Scott e Clint Barton, alias Hawkeye, erano entrambi agli arresti domiciliari in seguito agli eventi di Captain America: Civil War, ed è così che abbiamo ritrovato l'eroe più piccolo del Marvel Cinematic Universe in Ant-Man and the Wasp, alle prese con gli ultimi giorni della prima parte della pena da scontare (la seconda prevede la libertà vigilata), quindi prima della battaglia cosmica tra gli Avengers e Thanos. La seconda avventura di Scott, affiancato da Hope Van Dyne alias Wasp, è quindi per lo più autoconclusiva, almeno fino all'arrivo delle sequenze dopo i titoli di coda, che contengono degli indizi importanti sul futuro del MCU. Ecco le nostre ipotesi al riguardo.
N.B. Questo articolo contiene spoiler.
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Sospeso nel (non) tempo
Nella sequenza mid-credits di Ant-Man and the Wasp vediamo la banda al completo: Scott, Hope e i genitori di lei, Hank Pym e Janet Van Dyne. Quest'ultima era rimasta intrappolata per trent'anni nel Regno Quantico (o Microverso), un mondo subatomico, ed è lì che Scott si sta recando per raccogliere le particelle necessarie per curare Ava Starr, alias Ghost. Solo che mentre il nostro eroe si trova nell'universo subatomico ha luogo la battaglia di Wakanda al termine di Infinity War, con Thanos che, dotato delle sei Gemme dell'Infinito, schiocca le dita ed elimina metà delle forme di vita nel cosmo, e tra le sue vittime ci sono Hank, Janet e Hope. Scott è quindi bloccato nel Regno Quantico, senza possibilità di uscire, con un'aggravante menzionata da Janet: se dovesse finire in un "vuoto temporale", sarebbe impossibile reperirlo dall'esterno.
Proprio quest'ultima nozione è fondamentale per ciò che potrebbe accadere in Avengers 4: l'ipotesi più gettonata sulla trama è quella dei viaggi nel tempo per sconfiggere Thanos, con Tony Stark - palesemente invecchiato - e Scott ritratti insieme in foto dal set che sembrano ambientate durante la battaglia di New York nel primo The Avengers. Il Regno Quantico sarebbe quindi lo strumento ideale per portare a termine questa operazione, e presumibilmente anche il modo in cui Scott tornerà nel presente senza invecchiare: Avengers 4 dovrebbe infatti essere ambientato cinque anni dopo gli eventi di Infinity War, come suggerisce il look più attempato di Stark - promosso, a quanto pare, ad agente o addirittura direttore dello S.H.I.E.L.D., in assenza di Nick Fury - e il casting di un'attrice diversa per il ruolo di Cassie Lang, la figlia di Ant-Man.
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No Hope?
Gli eventi del mid-credits gettano anche una nuova luce su quello che potrebbe essere il marketing ingannevole della Casa delle Idee, stratagemma necessario per evitare spoiler (per far sì che non trapelassero voci sulla morte di Yondu in Guardiani della Galassia Vol. 2 la Marvel arrivò persino a fotografare Michael Rooker, con tanto di trucco e parrucco, sul set di Infinity War). Nella lista sterminata di attori che appariranno nel quarto Avengers era infatti inclusa anche Evangeline Lilly, l'interprete di Wasp, che è però stata rimossa dal nostro universo in seguito alle azioni di Thanos (difatti la scritta finale trasforma, con fare beffardo, la promessa del ritorno dei due protagonisti in una domanda) . Una sua eventuale presenza nel prossimo film sarebbe quindi, in teoria, limitata a un cameo dopo il trionfo dei buoni, con la resurrezione di tutti coloro che sono stati eliminati dal folle Titano (con eventuali postille in base al modo in cui Thanos sarà sconfitto). Ammesso, ovviamente, che il film si concluda con l'effettivo ritorno dei personaggi in questione, tra i quali ci sono Doctor Strange, Spider-Man e metà dei Guardiani della Galassia. Per costoro sono già in lavorazione, o comunque previsti, nuovi film, il che era stato interpretato da molti come uno spoiler del sequel di Infinity War. E se invece non fosse così?
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Un universo lontano lontano...
L'altra ipotesi su Avengers 4, che trova sostegno nella dichiarazione del produttore Kevin Feige sul marketing del film (salvo ripensamenti, nei trailer non appariranno i personaggi ufficialmente defunti), è che i vari eroi "polverizzati" non siano propriamente morti, ma intrappolati in un'altra dimensione, o all'interno della Gemma dell'Anima (dove Thanos incontra Gamora al termine di Infinity War) o in un universo creato da essa. Qualora questa situazione diventasse permanente per i diretti interessati, le implicazioni si farebbero più interessanti per un progetto come Guardians of the Galaxy Vol. 3 (al netto di quanto accadrà dopo il licenziamento di James Gunn, gli unici attori ufficialmente confermati per il film al momento sono Chris Pratt, Dave Bautista e Pom Klementieff, guarda caso tutti e tre interpreti di personaggi che sono stati rimossi dal nostro universo).
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E poi c'è il caso di Peter Parker, che rivedremo la prossima estate in Spider-Man: Far From Home. Il titolo allude all'ambientazione internazionale (la storia si svolge a Londra), ma Feige ha affermato che, come per Spider-Man: Homecoming (il ballo scolastico ma anche il ritorno di Spidey in casa Marvel dopo anni in mano alla Sony), i significati possono essere multipli. Di conseguenza sorge spontanea la domanda: e se Far From Home fosse ambientato non solo in Inghilterra, ma anche in un altro universo? Due i fattori che possono corroborare questa teoria: in primo luogo, gli unici personaggi Marvel di un certo peso confermati per il film, oltre al protagonista, sono Nick Fury e Maria Hill, entrambi eliminati da Thanos nel post-credits di Infinity War; inoltre, Far From Home è l'ultimo lungometraggio previsto secondo l'accordo tra la Marvel e la Sony per la condivisione cinematografica di Spider-Man. In caso la società giapponese decidesse di riprendersi in toto i diritti del personaggio per il grande schermo, spostarlo - e lasciarlo - in un universo che non sia quello che conosciamo dal 2008 sarebbe lo stratagemma perfetto per spiegare la possibile assenza di Peter dall'estate del 2019 in poi. La conferma più o meno tra un anno...