Settantacinque romanzi, ventotto racconti e un nome leggendario che continua a fare il giro del mondo. La massiccia silhouette di Maigret, intervallata dall'iconica pipa, viene rivista dall'occhio di Patrice Leconte che adatta, appunto, Maigret e la Giovane Morta, scritto dal genio di Georges Simenon nel 1954. Maigret di Leconte, che trovate in sala, ha un tono crepuscolare e dolente, che si rispecchia sul volto di Gérard Depardieu, perfetto nei panni del famoso commissario. E, in occasione dell'uscita in sala del film, abbiamo incontrato proprio il regista che, collegato via Zoom, ci ha raccontato da dove nasce l'amore per Jules Maigret: "Avevo una nonna materna, appassionata di Simenon e di Maigret. Adoravo il personaggio, le descrizioni. Credevo però fosse una letteratura, diciamo, facile. L'ultimo anno di liceo il professore ci disse che avremmo studiato Kant, anche se per lui il più grande filosofo moderno era Simenon. Le sue letture mi hanno accompagnato, non mi ha mai abbandonato e lo riscopro spesso. Poi l'intuizione di adattarlo al cinema, con la voglia di concentrare il personaggio nell'ambito cinematografico".
Uno dei fattori chiave di questo Maigret è l'aspetto emozionale, oltre alla forte riconoscibilità visiva. Elementi che il regista spiega così: "Abbiamo condiviso il lavoro di lettura e volevo un'ambientazione parigina. Ed è stato lo sceneggiatore Jérôme Tonnerre che ha individuato la storia giusta. Qui c'è una carica emotiva molto forte, c'è una ragazza morta, e quello che mi ha appassionato è che il delitto ridà passione al lavoro di Maigret, perché vuole scoprire chi sia la vittima, ritrovando connessioni con la sua figlia deceduta. Non è un poliziesco come gli altri, ma una storia di emozioni e sentimenti".
Gérard Depardieu alias Jules Maigret
La storia infatti gira attorno alla morte di una giovane ragazza. Non ha un nome, non c'è niente che la identifichi, e nessuno pare ricordarsi di lei. Gli indizi sono pochi e i dubbi sono molti, tanto che Maigret si ritroverà invischiato in un caso dai risvolti intimi. In questa direzione è eccellente l'interpretazione di Gérard Depardieu, "Maigret è un film dall'impianto classico", confida Leconte "Ma senza essere polveroso. Doveva essere poi vicino ai personaggi. Quando contattai Gérard Depardieu mi disse subito di sì, in quanto ama molto Simenon. Lui sceglie personaggi della sua statura, e Maigret lo ha motivato in questo senso. Poi lui è un cinefilo, conosceva i miei film... Non sapevo si interessasse al mio cinema! E poi una domanda: com'è possibile che nessuno, prima di questo film, abbia pensato a Depardieu per il ruolo di Maigret?"
Maigret, la recensione: indagine geriatrica
Maigret vs. Sherlock
Jules Maigret è stato trasportato al cinema e in tv innumerevoli volte (celebre la versione inglese con Rowan Atkinson, ma anche quelle italiane con Gino Cervi e Sergio Castellitto), e questo è uno spunto interessante per Leconte: "Non conosco le serie italiane, ma so che ci sono dei Maigret in giro per il mondo. Del resto, quando si gira Maigret bisogna partire da un attore. Quando si adatta un libro bisogna leggerlo quattro o cinque volte, e poi chiuderlo. Adattare un testo significa adottare, tradurre senza tradire, concedendosi delle libertà. Altrimenti si diventa solo illustratori. Simenon ha scritto Maigret, ma comunque il personaggio mi somiglia e mi appartiene"._
"Quello che mi ha sedotto è il fatto che non ha rispetto per le classi superiori. Non è a suo agio nell'alta borghesia, ha un atteggiamento provocatorio e ha il desiderio di non appartenere a quel mondo. Bisogna prenderlo per quello che è, e lui stesso vuole restare com'è", prosegue Patrice Leconte, che poi fa un paragone con un altro mitico investigatore delle letteratura: "Volevo che il film fosse crepuscolare, e mi piaceva l'idea che ci fosse qualcuno che ha perso la passione per il proprio lavoro. Trovo tutto molto umano. Al contrario di Sherlock Holmes, Maigret non possiede la verità. Ecco spiegato il lato autunnale: è la sera della vita di Jules".
Dal cinema horror al Maigret di Depardieu: ecco il nuovo listino Adler
Leconte oltre Maigret
Se per il regista non sembrano esserci assonanze tra Maigret e i polizieschi moderni, durante l'incontro stampa, Leconte ha messo in chiaro che non dovrebbe esserci un altro film su Maigret da lui diretto, eppure - tra i molti progetti - proseguirà il sodalizio artistico con Depardieu: "Fare cinema è il mio lavoro. Ho progetto in stato avanzato con Depardieu, ma che ha un'altra tonalità. E poi c'è un progetto su Louise Braille, che ha inventato una scrittura universale quando aveva appena quindici anni. Non è un biopic, ma un film poetico. Devo dire però che il cinema è diventato un terreno incerto, e non è assolutamente facile gestire una produzione. Mi hanno chiesto tante volte di girare una serie ma... perché dovrei? Oltre un'ora e mezza mi viene la fifa... a cosa mi servono quindici ore di racconto?"