Lo diciamo subito: M. Il figlio del secolo è un capolavoro. La serie scritta da Stefano Bises e Davide Serino a partire dall'omonimo romanzo di Antonio Scurati, che ha contribuito alla stesura della sceneggiatura, vi terrà incollati allo schermo, facendovi provare un misto di incredulità e terrore. Come è stato possibile consegnare un intero paese a una figura inquietante come Benito Mussolini? Joe Wright, regista di tutti gli 8 episodi, lo fa dire direttamente al Duce: Luca Marinelli, che ha il difficile compito di interpretarlo, si rivolge in camera, parlando allo spettatore e afferma: "Sono ancora tra voi".
Su Sky e NOW dal 10 gennaio dopo l'anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, M. Il figlio del secolo ci mostra un Mussolini assetato di potere e prestigio, con un senso di inferiorità verso Gabriele D'Annunzio (Paolo Pierobon, eccellente come sempre) e un'amante, Margherita Sarfatti (Barbara Chichiarelli), che lo ha molto aiutato a "ripulirsi" e a entrare nei salotti che contavano nell'Italia di inizio '900.
Marinelli, antifascista dichiarato, ha faticato non poco a interpretare il fondatore del fascismo. E anche Wright, come dice nella nostra intervista, si è guardato bene dal trasformarlo in una figura mitica, anche se il Duce ha lavorato molto su questo aspetto della propria narrazione. Regista e attore ci dicono perché, per il bene di tutti, la storia non deve ripetersi.
M. Il figlio del secolo: intervista a Luca Marinelli e Joe Wright
In M. Il figlio del secolo il Benito Mussolini interpretato da Marinelli dice spesso di essere come "una bestia che sente il tempo che viene". Anticipare il tempi è una qualità tipica di politici e artisti. Joe Wright ha trovato un punto in comune con il Duce su questo?
Il regista: "No. Penso che abbia creato un mito attorno a se stesso. Non sono d'accordo, non credo che riuscisse davvero a prevedere i tempi. Si è costruito un mito e ha forzato i tempi alla sua volontà, invece che il contrario".
Il lavoro di Luca Marinelli per diventare Benito Mussolini
Luca Marinelli ha fatto un lavoro eccezionale: forse questa è, fino a ora, la sua interpretazione migliore. L'attore, oltre a farsi trasformare completamente nell'aspetto, ha curato in modo maniacale l'accento e la voce. Non solo: dà al suo Duce tutta una serie di gesti involontari che rendono il personaggio estremamente concreto. Un esempio: si tocca in continuazione le parti intime, quasi soppesandole. Senza che debba parlare, capiamo immediatamente chi è. Come ha trovato questa parte più istintiva?
Marinelli: "Credo sia venuto fuori dal fatto di aver osservato delle testimonianze video più spontanee. Le poche che ci sono: perché la maggioranza sono molto controllate da lui, da cui viene fuori un aspetto trionfale. Non c'è niente di privato. E poi sicuramente mi hanno aiutato tanto i testi che ho letto, tante cose che sono state scritte su di lui. Soprattutto una in particolare, di Ranuccio Bianchi Bandinelli, che è stato un archeologo forzatamente obbligato a essere la guida di Mussolini e Hitler durante la visita di Hitler in Italia. E lì lui fa una descrizione molto accurata, fuori dai denti, di questa persona. Da lì ho carpito un po' di cose e ho tentato di riportarle".
L'impunità di Mussolini
La scrittura intelligente della serie mostra come l'ascesa di Mussolini sia stata possibile perché ogni volta che qualcuno, dal re al Parlamento, ha avuto la possibilità di fermarlo non l'ha fatto. Per Wright l'impunità del Duce è un punto fondamentale: "Non ha fatto tutto da solo. Penso sia importante sottolineare le scelte che sono state fatte. O che non sono state fatte. E l'apatia delle persone: siamo tutti responsabili".
M - Il figlio del Secolo o del perché è "una macchina che uccide i fascisti"
L'arte come resistenza contro le dittature
Il Mussolini della serie, mentre è in Parlamento, afferma che una volta che dici una cosa, anche se sembra assurda, diventa reale, perché hai superato un confine. Un effetto che ha anche l'arte, perché rende vere idee, visioni, sogni. L'arte è quindi uno dei modi più efficaci per contrastare le dittature? O almeno esercitare il proprio pensiero indipendente?
Marinelli: "Fa impressione accostare l'arte al suo pensiero. Perché l'arte è qualcosa di molto positivo e che sicuramente aiuta il genere umano. Mentre quello a cui si riferisce lui è nella direzione completamente opposta: verso il baratro dell'umanità. Però se prendiamo semplicemente l'arte, togliendola dalla definizione che lui dà, sicuramente credo che l'arte sia un grande mezzo, che può aiutare tutti quanti nel condividere e nell'esprimersi".
Le scene con le marionette di M. Il figlio del secolo
E a proposito di arte: nella serie ci sono delle scene con delle marionette a forma di conigli. Rappresentano il popolo italiano, che si è fatto manovrare da un abile manipolatore della comunicazione come Mussolini. Una metafora chiara per Wright: "La mia è una famiglia di burattinai. Mia madre ha fatto quelle marionette e mia sorella le ha animate. I socialisti venivano definiti conigli: quindi abbiamo creato un gran numero di marionette a forma di conigli. Volevamo ricreare l'idea di uno strano incubo fatto da un bambino".