Lucca Comics & Games è un luogo dove il fandom diventa carne, voce, urlo, canzone. Quest'anno l'inferno stesso ha reclamato la scena, tra piume nere, smoking scintillanti e peccatori che ridono. Il palco del Teatro del Giglio è diventato portale del cosiddetto Hellaverse, l'universo animato firmato da Vivienne "VivziePop" Medrano, dove Prime Video ha celebrato così l'arrivo della Stagione 2 di Hazbin Hotel in un abbraccio con i fan italiani che brucia di entusiasmo.
Un panel sold out che trasforma l'Inferno in festa
Il Teatro del Giglio, completamente esaurito, ha portato Hazbin Hotel e Helluva Boss, due serie animate già definite "cult generazionali" sul palco. Rossa Caputo (Charlie), Riccardo Suarez (Angel Dust), Giulia Franceschetti (Vaggie), Oreste Baldini (Vox e direttore del doppiaggio) e Daniele Giuliani (Blitzo), le voci che hanno reso l'Hellaverse riconoscibile nelle case italiane, hanno dato vita a un evento che ha letteralmente scatenato l'inferno: l'atmosfera si è subito scaldata, tra fan entusiasti, battute irriverenti, retroscena di sala doppiaggio ed emozionanti colpi di scena.
Le battute più travolgenti del momento arrivano quando gli interpreti raccontano il lavoro sul dialetto dell'inferno: la volgarità come coreografia ragionata, non semplice turpiloquio. Franceschetti lo precisa ridendo: "Anche per dire parolacce serve consapevolezza, devi azzeccare il momento giusto, non ha la stessa efficacia se dette random."
Baldini sottolinea la responsabilità culturale del doppiaggio: "Tradurre non significa trascrivere parole a caso: molte parole sono intraducibili dall'inglese all'italiano e viceversa, molti doppiaggi nostrani sono chiari a noi, pensate al lupo ululà lupo ululì di Frankestein Jr. o a Romeo er mejo del Colosseo de Gli Aristogatti." Il doppiatore di Angel Dust trova la formula perfetta: "Se dicessimo tutto come l'inglese, sarebbe piatto. Noi ci mettiamo del nostro. Rendiamo la serie anche un po' italiano."
Tutta la sala è poi esplosa quando Giuliani riassume la filosofia dietro il lavoro creativo: "Fanculo l'IA: non ha il buco del culo!" Una frase che diventa subito motto del pubblico. Questo non è blasfemo per puro spettacolo: è la rivendicazione di un doppiaggio artigianale, umano, imperfetto e per questo iconico. Una dichiarazione politica sul ruolo dei professionisti in un momento storico attraversato dalle preoccupazioni sugli utilizzi dell'intelligenza artificiale nell'industria audiovisiva.
Alla fine, l'evento si è concluso con un karaoke infernale da parte di tutta la platea con le canzoni della serie di Hazbin Hotel, per concludere con una standing ovation che ha dimostrato come l'Hellaverse non è solo narrazione, ma comunità.
Hazbin Hotel e Helluva Boss: satira demoniaca e una rivoluzione fan-made
Prima di approdare su Prime Video, Hazbin Hotel era un fenomeno YouTube: il pilot del 2019 ha superato i 117 milioni di visualizzazioni e dato vita a un fandom globale ossessivo, creativo, ribelle. VivziePop - artista autodidatta, visionaria, queer - concepisce un inferno che ruba agli anime, ai musical di Broadway, al fumetto anni '90 e alla satira americana. Ogni peccatore è un frammento di trauma trasformato in estetica. La crudeltà diventa bellezza, il disastro diventa hit musicale.
La Stagione 2, al centro dell'evento di Lucca, si apre dopo l'inaspettata vittoria di Charlie Stella del Mattino contro l'esercito del Paradiso. Il sogno della principessa dell'Inferno è sempre quello: redimere i peccatori, costruire un hotel come porta per la salvezza. Ma i nuovi ospiti non vogliono pentimento: vogliono potere. E i Vees - Vox, Valentino e Velvette - tramano per conquistare proprio ciò che Charlie cerca di proteggere.
L'umorismo adulto, la sessualizzazione pop e il linguaggio esplicito convivono con temi estremamente seri: responsabilità morale, abuso, identità queer, traumi. Il suo spinoff Helluva Boss, invece, sposta l'attenzione su una compagnia di assassini demoniaci: avventure episodiche, comicità selvaggia, ma un cuore vulnerabile che pulsa soprattutto nel rapporto tra Blitzo e Stolas. È questo equilibrio tra oscenità e sentimento a rendere entrambe le serie un oggetto non identificato nel panorama animato contemporaneo.