Ayumu Fujino frequenta le scuole elementari e mette alla prova il suo talento per il disegno, curando una striscia per il giornalino scolastico. Fino ad oggi ha sempre pensato di essere la migliore, ma quando sulla rivista viene pubblicato il manga di Kyomoto, una studentessa non frequentante costretta a seguire le lezioni da casa per un motivo non meglio precisato, finirà per ricredersi.
In Look Back Fujino si accorge che la "rivale" ha uno stile assai migliore del suo e sviluppa un'ossessione per migliorarsi ad ogni costo, al punto che arriva ad isolarsi e allontanarsi da amici e familiari pur di affinare le sue opere. Trascorrono gli anni e prima di entrare alle scuole medie (frequentate in Giappone dai 12 ai 15 anni) riceve l'incarico dal suo maestro di consegnare lei stessa in prima persona il diploma elementare a Kyomoto, scoprendo come la sconosciuta compagna soffra di agorafobia e abbia nei suoi confronti una vera e propria venerazione. Sarà l'inizio di un'amicizia inaspettata che porterà ad una collaborazione altrettanto inedita...
Look Back: amiche e nemiche
Poco meno di un'ora, cinquantotto minuti per la precisione, con cui raccontare una storia privata e dolorosa, insistita e catartica, che accompagna lo spettatore nella dura vita da mangaka, qui osservata dal punto di vista insolito di due ragazzine che sognano di trovare il proprio posto non soltanto nel mondo del fumetto, ma anche nel mondo reale. Conosciamo Fujino come una pre-adolescente piena di sé e altezzosa, tutto il contrario di quella coetanea che conduce un'esistenza da hikikomori, chiusa in quel rifugio sicuro della sua camera dove trascorre ore e ore delle sue giornate con la matita in mano. Due figure potenzialmente agli antipodi, che finiscono per scoprirsi piano piano e conoscersi meglio, dando vita a un'amicizia - e forse sottotraccia anche a qualcosa di più, sempre platonico e trattenuto - che accompagna l'intero corpus narrativo della visione.
Dalla carta allo schermo
Alla base vi è l'omonimo manga one-shot, edito anche in Italia da Star Comics, di Tatsuki Fujimoto, più conosciuto per una serie molto popolare quale Chainsaw Man. Atmosfere ben lontane rispetto a quelle nascoste in questo racconto e nel relativo adattamento animato, per quanto nella parte finale faccia capolino un'oscurità latente, dopo quell'evento clou che offre nuove e inedite sfumature, porta tra due realtà collimanti che ribadisce la fatalità del destino in cui ogni singolo gesto può cambiare il corso delle cose. E proprio quel "guardare indietro" del titolo assume così un nuovo significato, tra malinconie e rimpianti, su ciò che è stato e ciò che poteva essere, in un approccio dolce-amaro costantemente accompagnato dalla magnifica, a tratti vibrantemente in comunione con le immagini, colonna sonora di Haruka Nakamura ad aumentare ulteriormente il già (pre)potente impatto emotivo.
Questione di immagine nell'anime Prime Video
Molte inquadrature fisse a ricalcare alcune scene iconiche del manga originale e uno stile d'animazione che si concentra sui primi piani e sulla vicinanza / distanza tra queste due ragazzine che, crescendo insieme nonostante le loro differenze, si ritrovano ad affrontare gioie e dolori, sfidando le asperità della vita con decisioni a volte sofferte, allontanandosi e riconciliandosi in un gioco di solitudini e ossessioni che continua a unirle e separarle.
Il regista Kiyotaka Oshiyama, veterano dell'industria e già al lavoro tra gli altri come co-regista in Doraemon - Il film: Nobita e il nuovo dinosauro (2020) e nella miniserie Devilman: Crybaby (2018), ha potuto contare su un team composto da alcuni ex-membri dello Studio Ghibli, riuscendo a confezionare un'opera visivamente amabile e precisa, dove niente è fuori posto. ideale "messa in scena" di una vicenda così personale e umana che sa come conquistare cuore e sguardo dello spettatore. E dalla quale permane soprattutto un amore profondo per l'arte del disegnare, musa ispiratrice a cui tutto ruota intorno, segnando esistenze e destini che tra immaginazione e realtà trovano una via di ipotetica salvezza.
Conclusioni
Ha una sorta di bergmaniano il legame che si crea tra le due protagoniste di Look Back, ovviamente con tutte le proporzioni del caso. Ma il rapporto che unisce sempre più queste due ragazzine con un talento per il disegno, prima potenziali rivali e poi inaspettate alleate, ha un qualcosa di tenero e ambiguo al contempo, caratterizzando i sali e scendi emozionali di un film che offre gioie e dolori in egual misura, catapultando il pubblico nella faticosa vita da mangaka. L'adattamento dell'omonimo manga di Tatsuki Fujimoto è un'opera toccante e privata, che si insinua sottotraccia sempre più anche grazie all'avvolgente tappeto sonoro, tra rimorsi e rimpianti e quelle scelte chiave che cambiano per sempre il destino degli individui.
Perché ci piace
- Due protagoniste piacevolmente (im)perfette.
- Una storia toccante che arriva dritto al cuore.
- La struggente colonna sonora.
- Breve, poco meno di un'ora, ma intenso.
Cosa non va
- Parzialmente ridondante in alcuni passaggi.