È in sala dal 24 febbraio L'ombra del giorno, film di Giuseppe Piccioni con protagonisti Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli nei ruoli rispettivamente di Luciano, proprietario di un ristorante ad Ascoli Piceno, e Anna, ragazza che cerca un lavoro. Lui l'assume e i due cominciano a conoscersi.
Siamo nel 1938 e in Italia c'è il regime fascista. Luciano è un simpatizzante del fascismo: è un veterano della prima guerra mondiale e al fronte è stato ferito a una gamba, che non si è più ripresa. Anna invece ha lasciato la sua famiglia, che aveva un negozio di stoffe. E nasconde un segreto. Nel cast anche Lino Musella, Valeria Bilello e Sandra Ceccarelli.
Può l'amore superare le ideologie? Ne abbiamo parlato con gli attori Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli, a Roma per presentare L'ombra del giorno di Giuseppe Piccioni, anche sceneggiatore.
Intervista a Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli
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L'ombra del dubbio: Scamarcio e Porcaroli come la Bella e la Bestia
Il personaggio di Luciano ricorda un po' Il fantasma dell'opera: perché sta nell'ombra, vorrebbe amare, ma non se la sente. Hai pensato a lui come un personaggio dark?
Riccardo Scamarcio: Io ho pensato più alla Bella e la Bestia. Ci sono tantissimi film e storie che possono essere spunti. È un personaggio interrotto. Ha fatto la prima guerra mondiale, è rimasto ferito, ha ammazzato, è stato decorato. È un uomo che ha accettato di non manifestare i propri sentimenti, di non potersi permettere di amare più. Poi con l'arrivo di Anna desiste.
L'ombra del dubbio: segreti e tecnologia
Avete lavorato molto sul senso di angoscia, di segretezza: ci sono delle cose che questi personaggi non possono rivelare. Come ci avete lavorato? Perché oggi se una cosa succede c'è sicuramente qualcuno che la riprende e la mette su internet: il mondo è completamente cambiato.
Benedetta Porcaroli: Era meglio prima. Quando abbiamo girato il film ci ho pensato. È un argomento interessante. Prima quando avevi un segreto probabilmente sceglievi con cura la persona a cui comunicare questa cosa. Su questo set ho vissuto un cambio effettivo della percezione di ciò che succede. Per me un linguaggio nuovo sotto tutti i punti di vista: un'intenzione più profonda, una gravità diversa in tutto quello che facevano questi personaggi. Dal comunicare un segreto allo scegliere di abbandonarsi a un sentimento. Questi personaggi non si possono dire tante cose, devono trovare altre strade per comunicarsele. Quindi probabilmente prima si faceva anche meno fatica a lasciarsi. Era tutto ponderato in maniera diversa, anche perché non era permesso. Quindi forse un po' ci siamo evoluti.
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Riccardo Scamarcio: Evoluti non mi sembra. Rispetto a quelle che sono le istanze più importanti per l'umanità, per me rimane l'amore, facciamo un ragionamento al contrario: pensiamo se durante il periodo fascista tutti quanti avessimo avuto i telefonini. Che cosa sarebbe successo? Il regime che cosa avrebbe fatto? Sarebbe stata una festa per loro. Quindi lo capite che questi strumenti tecnologici, se finiscono dati e informazioni nelle mani sbagliate, danno il potere assoluto per mettere a tacere chiunque. Questa libertà, che la tecnologia ci dà sotto molti aspetti, ha però delle zone molto pericolose. Penso alle vicende di Snowden e Assange: queste persone hanno provato a dire la verità e sono esiliate uno in Inghilterra l'altro in Russia. Quindi: good luck!