Loki, la recensione dell'episodio finale: oltre la fine dei mondi

La recensione senza spoiler dell'episodio finale di Loki, l'ultimo della serie Marvel Studios con protagonista Tom Hiddleston che si conclude con grosse rivelazioni e un punto di non ritorno.

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Loki: Tom Hiddleston in una scena

Mentre stiamo per iniziare a scrivere questa nostra recensione dell'episodio finale di Loki non possiamo fare a meno di smettere di sorridere. I motivi sono almeno due: da una parte, come un personaggio di cui faremo la conoscenza in questo episodio, riusciamo a prevedere il futuro tradendo un pizzico di soddisfazione nel riuscire a portare a compimento questa recensione senza poter fare il benché minimo spoiler. Un'impresa davvero titanica perché (e qui spieghiamo il secondo motivo del nostro sorriso) questi ultimi 40 minuti di Loki, la serie Marvel disponibile su Disney+, chiudono, come mai era successo prima d'ora nelle precedenti serie appartenenti al Marvel Cinematic Universe, in maniera totalmente soddisfacente l'avventura del protagonista attraverso risposte e spiegazioni che rendono questa miniserie perfettamente coesa e ben riuscita.

La Cittadella alla Fine del Tempo

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Loki: Tom Hiddleston e Sophia Di Martino in una scena del terzo episodio

Nell'episodio precedente ci eravamo lasciati con Loki e Sylvie, capaci di oltrepassare il temibile Alioth, di fronte a una reggia posta alla fine dei tempi. È la Cittadella alla Fine del Tempo, dimora del burattinaio che ha controllato ogni cosa, il vero Custode del Tempo di cui quelli che sembravano a capo della TVA erano solamente una facciata robotica. Per Loki e Sylvie è arrivato il momento di affrontare la sfida definitiva e conoscere Colui Che Rimane (così come viene definito nell'episodio). Sarà proprio Sylvie, la Variante femminile di Loki ad accusare di più il peso del momento: il suo lungo viaggio durato tutta una vita di sofferenza e dolore è giunto alla conclusione e potrà finalmente vendicarsi. Sin dall'inizio dell'episodio si ha la sensazione di assistere all'atto conclusivo di una storia. È una sensazione che si riflette nelle immagini, nei colori (ottima la fotografia di Autumn Durald Arkapaw), nei toni dei dialoghi, in un generale senso di fine dei giochi che accompagnerà lo spettatore fino ai titoli di coda. In mezzo una strada da percorrere colma di rivelazioni e di sorprese.

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Il coraggio di sorprendere

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Loki: un'immagine dal quinto episodio della serie

Che fosse un episodio pieno di sorprese lo si intuisce sin dalla comparsa del logo Marvel Studios, la sigla iniziale che accompagna ogni prodotto della creatura di Kevin Feige. Si perde la classica fanfara per qualcosa di diverso, causando un impatto straniante. Eppure, proprio questa scelta che sembra voler sottolineare la forza e la bellezza della diversità e delle voci libere, l'unione di diversi personaggi (o Varianti), tema centrale di Loki che accompagnerà anche quest'ultimo episodio, si dimostra come una nota musicale che lascia presagire un tono che non si respirava dai tempi di Avengers: Infinity War. Forse, più della stessa fanfara, qualcosa sta veramente cambiando e stavolta in maniera definitiva. Nel corso di questi sei episodi abbiamo spesso riflettuto sul modo in cui i Marvel Studios, al pari di Loki e di Colui Che Rimane, sembrano giocare con lo spettatore, promettendo forti rivoluzioni per poi trasformare le promesse in inganni. E abbiamo avuto modo di riflettere sulle modalità in cui il Multiverso così tanto atteso veniva costantemente frenato (l'esempio più eclatante è il passaggio tra il secondo e il terzo episodio di Loki) tanto da lasciar intendere un ennesimo colpo di coda. È un gioco che intrattiene lo spettatore, che si vede costretto a lasciarsi andare a ipotesi sugli sviluppi narrativi, con il rischio di costruirsi versioni della storia che poi non corrispondono rispetto all'opera (è il caso del leggendario Mefisto su WandaVision). Sorprende, quindi, il fatto che nell'ultimo episodio di una serie complessa come Loki, lo sceneggiatore Michael Waldron abbia deciso di prendersi degli ennesimi rischi, di mostrare i propri muscoli e procedere con coraggio verso la direzione che, col senno di poi, era l'unica da poter percorrere.

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Nessun inganno

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Loki: un'immagine del secondo episodio

Arrivati ai titoli di coda di questo finale di Loki non si può fare a meno di provare un'enorme e incontrollata soddisfazione nel vedere come i tasselli di questo puzzle narrativo si sono finalmente incastrati. Il risultato non è solo un'ottima conclusione per la serie in sé, ma anche un nuovo definitivo punto di partenza per tutto il Marvel Cinematic Universe. Una dichiarazione d'intenti su come l'MCU si svilupperà d'ora in poi, tra film al cinema e serie televisive su Disney+. Si sapeva già che sarebbe stato tutto connesso, ma certo WandaVision e The Falcon and The Winter Soldier non si erano dimostrati come tasselli fondamentali ed essenziali, al pari di Loki. Ora abbiamo la conferma che ogni prodotto debba essere usufruito obbligatoriamente per comprendere tutti gli snodi appartenenti alla macro-trama del progetto editoriale. In altre parole, non esistono prodotti minori e le serie televisive non sono meno importanti dei film. È un bene o un male? A ognuno di noi la risposta. Ciò che è certo è che i Marvel Studios, da quando è iniziata questa Fase Quattro, sembrano aver alzato ancora di più l'asticella qualitativa dei loro progetti. Hanno iniziato ad osare di più, a smarcarsi da quella formula ormai sin troppo consolidata che ormai non è più replicabile. Basterebbe questo episodio per dimostrarlo: guardando come il cast recita, come la regia sappia accompagnare la narrazione, accorgendosi a come la scrittura sappia dare fiducia allo spettatore diventando più raffinata e complessa. Fiducia che in questo caso è assolutamente ripagata, nonostante una generale mancanza di azione (ma a questo punto sarebbe stata un'aggiunta inutile). Marvel significa "meraviglia" o "prodigio". Con Loki sono stati di parola.

Conclusioni

A conclusione della nostra recensione di dell'episodio finale di Loki non possiamo fare a meno di esultare come tifosi davanti alla vittoria di una finale importante. L’ultimo episodio regala una scrittura sopraffina, ottime interpretazioni e un apparato visivo soddisfacente. Il cerchio si chiude lasciando lo spettatore soddisfatto e affamato. Pieni di sorprese, questi ultimi 40 minuti sanno regalare esattamente la “meraviglia” che tanto desideriamo dal Marvel Cinematic Universe. Una cosa è certa: la fine di questa prima stagione è l’inizio di qualcosa di nuovo. Marvel Studios, ce l’avete fatta ancora. Stavolta senza inganni.

Movieplayer.it
4.5/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Ottime le interpretazioni del cast.
  • Il tono dell’episodio fa respirare benissimo il senso di conclusione.
  • Pieno di sorprese e rivelazioni importanti, Loki porta l’MCU in un nuovo definitivo inizio che non può che lasciare entusiasti.

Cosa non va

  • L’episodio è basato quasi completamente sui dialoghi e potrebbe scontentare chi avrebbe voluto un po’ di azione in più.