Gli appassionati di storie vere stanno avendo pane per i loro denti negli ultimi anni. Ora al lungo elenco di produzioni di questo tipo si aggiunge un'importante titolo, sia per la portata dell'evento trattato sia per le personalità coinvolte davanti e dietro la macchina da presa.
Ecco cosa accade quando il nome di una cittadina fino a quel momento sconosciuto diviene sinonimo di un tragico avvenimento che segna la Storia di un Paese. Accade a Lockerbie, che dà il titolo alla miniserie Sky Atlantic e NOW divisa in cinque parti.
Lockerbie: un Natale maledetto
È una giornata come tante nella cittadina, situata nella Scozia sud-occidentale. O almeno così sembra. È il 21 dicembre e manca pochissimo a Natale, il primo che gli Swire passeranno senza la figlia Flora, in partenza con il volo Pan Am 103 quello stesso giorno, da Heatrow a New York. L'aereo purtroppo non arriverà mai a destinazione: esploderà in volo 38 minuti dopo il decollo, proprio sopra la città, uccidendo 11 residenti insieme ai 259 passeggeri e membri dell'equipaggio. Un bilancio devastante per il caso più oscuro nella Storia del Regno Unito.
Sulla scia del disastro e della morte di sua figlia, il dottor Jim Swire (Colin Firth) diviene il portavoce delle famiglie delle vittime britanniche, bisognose di giustizia. Intraprenderà un viaggio alla ricerca della verità che lo metterà di fronte ai segreti di Stato delle istituzioni internazionali. Dal suo romanzo The Lockerbie Bombing: A Father's Search for Justice e scritto a quattro mani con Peter Biddulph, è stata tratta la co-produzione Sky e Peacock, adattata da David Harrower e diretta da Otto Bathurst e Jim Loach (il figlio di Ken) per un'indagine che tuttora dopo 37 anni rimane in parte insoluta. Un elemento che contribuisce a renderla tragicamente affascinante, ma soprattutto inquietante.
Una battaglia senza fine nella miniserie
Il percorso che attende Jim è pieno di ostacoli e porte sbattute in faccia. Non solo: lo porterà addirittura nel deserto della Libia a parlare con il colonnello Muammar Gheddafi (proprio lui, interpretato da Nabil Alraee) incolpato dell'attentato che colpì il volo 103 anche se mai fu ufficializzata la sua colpevolezza; lo porterà anche nei Paesi Bassi durante il processo del cittadino libico ritenuto colpevole e condannato, Abdelbaset al-Megrahi (Ardalan Esmaili).
Lockerbie: Attentato sul volo Pan Am 103 porta il protagonista (e di conseguenza il pubblico) a chiedersi dove sarebbero disposti ad arrivare per scoprire la verità, e soprattutto quanta fiducia hanno nel sistema giudiziario. Una ricerca piena di lati bui e di cospirazioni da svelare, che mineranno seriamente la stabilità psicologica ed emotiva del protagonista e della sua famiglia (accanto a lui, un'altrettanto toccante Catherine McCormack). Firth riesce a restituire tutto il dolore e la paura che il vero Jim deve aver provato nel corso degli anni, senza però mai arrendersi e mai fermarsi di fronte alle avversità.
Una ricostruzione certosina
Nel primo episodio di Lockerbie c'è una ricostruzione certosina dell'aereo precipitato, tanto a livello tecnico quanto drammaturgico. Lo stesso vale per le puntate successive in tutti gli eventi che si susseguirono a quella terribile tragedia. Far comprendere la gravità dell'accaduto, che forse avrebbe potuto essere evitato, le ripercussioni fisiche e psicologiche sulle famiglie delle vittime e il rapporto viscerale tra genitori e figli sembrano essere gli elementi centrali della serie.
Conclusioni
Lockerbie: Attentato sul volo Pan Am 103 è un titolo da non perdere per gli appassionati della dicitura ‘tratto da una storia vera’. Soprattutto quando quest’ultima è tuttora in parte irrisolta, quando coinvolge le più alte cariche di tutto il mondo, come il celebre Generale Gheddafi e la famosa compagnia aerea, quando si concentra su ciò che hanno passato le famiglie delle vittime. Tra tutte una, gli Swire, con due ottimi ed emozionanti Colin Firth e Catherine McCormack che provano a restituire i sentimenti provati dai loro personaggi, nel rispetto di quanto accaduto alle persone reali. Ottima anche la ricostruzione a livello tecnico.
Perché ci piace
- Colin Firth e Catherine McCormack.
- La ricerca della verità ad ogni costo.
- La ricostruzione dell’evento.
Cosa non va
- Il lato più documentaristico della vicenda potrebbe non appassionarvi se non siete avvezzi a questo tipo di storie.
- Potreste rimanere con l'amaro in bocca arrivati alla fine.