L'ingrediente segreto, la recensione: dramma, commedia e cannabis in Macedonia

La recensione de L'ingrediente segreto, il convincente e sorprendente esordio del regista macedone Gjorce Stavreski.

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La sfida cui si è sottoposto Gjorce Stavreski alla sua opera prima di finzione è alquanto ambiziosa: raccontare in maniera credibile e intensa la drammatica vita di un trentenne che vive a Skopje sullo sfondo della crisi economico-sociale macedone ma con un approccio di fondo leggero, ricorrendo spesso e volentieri alle armi dell'ironia e della comicità. Il rischio evidente era quello di proporre un film sbilanciato e poco incisivo. Eppure il regista e sceneggiatore quarantunenne ne L'ingrediente segreto, nonostante la poca esperienza in campo cinematografico, sorprende per la capacità di trovare il giusto equilibrio tra i diversi toni e registri narrativi, realizzando un esordio capace di fondere dramma, commedia e critica sociale.

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La trama: crisi economica, malattia e marijuana

Il protagonista Vele è un meccanico che, dopo aver perso in passato la madre e il fratello a causa di un incidente stradale, si trova ad affrontare la grave malattia del padre Sazdo, affetto da un cancro ai polmoni. Vele non viene pagato da mesi e non può permettersi i costosi medicinali prescritti al genitore, che non vengono coperti dallo Stato in seguito al collasso del sistema sanitario. La situazione è tragica e apparentemente senza sbocchi. La trama de L'ingrediente segreto cambia improvvisamente quando il nostro protagonista, all'interno di un vagone portato dalla polizia nel deposito ferroviario in cui lavora, trova un pacco contenente diverse sostanze illecite, tra cui la marijuana. Allo scopo di provare ad alleviare i forti dolori di Sazdo, Vele decide di appropriarsene furtivamente per preparare una torta alla cannabis, ma a questo punto dovrà fronteggiare un ulteriore problema non di poco conto: i proprietari del pacco determinati a rientrare in possesso di ciò che gli è stato sottratto.

Un esordio riuscito, tra malinconia e divertimento

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Fin dall'esilarante sequenza d'apertura in cui Vele (il convincente Blagoj Veselinov) e il suo amico e collega Dzhem si recano da un finto dottore che afferma di poter curare il cancro grazie a recenti scoperte scientifiche sulle capacità mnemoniche dell'acqua, appare evidente che assisteremo a un film il cui obiettivo è quello di affrontare temi seri non rinunciando mai a quella vena lieve e scanzonata propria della migliore commedia. Il regista Gjorce Stavreski, anche autore unico della sceneggiatura, è abile nel mettere immediatamente le cose in chiaro e nel corso del film alterna in maniera felice momenti drammatici, malinconici e spassosi.

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Presentato con successo di critica e pubblico in diversi festival internazionali, L'ingrediente segreto ha inoltre il pregio di proporre un'interessante riflessione sulle difficoltà economiche e sociali attraversate dalla Macedonia, un paese in stallo in cui, come dice Sazdo a Vele con una certa rassegnazione verso la fine, "tutto finisce ancora prima di cominciare". E in più è in grado di tratteggiare in profondità, anche solo con pochi scambi di battute, le psicologie dei personaggi principali e i rapporti che li legano, come avviene ad esempio nelle scene in cui il protagonista si confronta con il padre o nella bella e concisa sequenza della sera in cui Vele esce con l'ex ragazza Jana. Davvero niente male per un'opera prima.

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3.5/5