L’eredità di Mad Max: come la saga di Miller ha cambiato la cultura pop

A volte per rimanere nella storia del cinema non servono produzioni multimilionarie, bastano un po' di fondi, buone idee e qualche macchina da sfasciare.

L'impatto della saga di Mad Max sulla cultura pop è stato devastante quanto quello tra Toecutter e il camion alla fine del primo film. Miller ha codificato non solo il modo migliore per girare un inseguimento, ma tutto un mondo fatto di polvere, violenza, creste, auto corazzate e completini da sexy shop.

Mel Gibson in una scena di Interceptor
Mel Gibson in una scena di Interceptor

Senza il successo di Max, e più in generale di tutta la corrente cinematografica della Ozplotation, probabilmente l'industria cinematografica australiana così come la conosciamo neppure esisterebbe, così come non esiterebbero centinaia di altri film, video musicali, videogiochi e opere che non avrebbero potuto attingere dal suo ricco serbatoio di immagini e suggestioni. Un'eredità culturale che lo rende di fatto uno delle opere più importanti e influenti dei nostri tempi.

Se escludiamo decine di scopiazzature palesi, filmetti di serie C e prodotti che hanno cercato in ogni modo di sfruttarne la scia, rimangono comunque un sacco di pellicole che si sono ispirate in maniera più o meno palese al mondo creato da Miller (anzi dal suo reparto costumi).

Mad Max: Fury Road,  una scena del film
Mad Max: Fury Road, una scena del film

Da Saw a Waterworld, un mondo di citazioni

A Interceptor, il guerriero della strada dobbiamo quella che è probabilmente la scena più famosa di Saw - L'enigmista. Nel finale del film, Max ammanetta a un'auto che perde benzina la caviglia dell'ultimo membro rimasto della banda di motociclisti che gli ha ucciso la moglie e il figlio. Prima di andarsene, Max fa in modo che l'auto esploda entro dieci minuti, lasciando al malcapitato la possibilità di tagliarsi il piede con un seghetto e fuggire entro cinque.

Ma le ispirazioni non finisco qua: l'unico vero amico di Max è Goose, un poliziotto biondo dal carattere sbruffone e scanzonato. Sarà dopo la sua morte che il protagonista diventerà finalmente un guerriero della strada pronto a tutto. C'è un altro film dove la morte di qualcuno chiamato Goose è una delle forze che spinge il protagonista verso la sua realizzazione: Top Gun. Se invece ogni volta che immaginiamo uno scenario post apocalittico non possiamo che pensare a vasti deserti, auto corazzate e punk che leccano coltelli è senza dubbio merito de Il Guerriero della Strada, che ha praticamente monopolizzato un certo modo di immaginare il mondo dopo una grande crisi mondiale.

Mel Gibson in una scena di Mad Max oltre la sfera del tuono
Mel Gibson in una scena di Mad Max oltre la sfera del tuono
Un'immagine di Kenshiro tratta dal film Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto
Un'immagine di Kenshiro tratta dal film Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto

Il debito più grande è senza dubbio quello di Kenshiro, il famosissimo cartone giapponese di arti marziali che ha preso da Max il look, l'ambientazione, alcune scene e persino i nemici bizzari con le creste. Inizialmente Ken doveva essere uno studente abile nelle arti marziali, ma tutto fu travolto e stravolto quando Tetsuo Hara e Buronson, creatori della serie, videro la desolazione del futuro di Mad Max, rimanendone stregati.

E se invece del deserto ci fosse l'acqua? Beh probabilmente il buon Rockatansky si ritroverebbe su una barchetta in balia delle onde, sballottato tra pirati e città galleggianti. In poche parole, si ritroverebbe a Waterworld, lo storico flop di Kevin Costner infatti si è senza dubbio ispirato al film di Miller, non solo nei temi, ma anche nel look dei personaggi. E visto che non era abbastanza, Costner ci ha pure riprovato con The Postman, da noi L'uomo del giorno dopo, cercando nuovamente di inserirsi nel filone post atomico e beccando di nuovo più fischi che applausi.

Kevin Costen in una scena di Waterworld
Kevin Costen in una scena di Waterworld

Scenari violenti, auto corazzate e suggestioni ancora attuali

Lee-Anne Liebenberg in una scena del film Doomsday
Lee-Anne Liebenberg in una scena del film Doomsday

Un film che non ha paura di mostrare la propria passione per Mad Max è senza dubbio Doomsday, film del 2008 in cui due personaggi si chiamano Miller e Carpenter, in cui cannibali con la cresta uccidono chi ha la sfortuna di incontrarli e che culmina con un inseguimento in macchina e relativi rottami fumanti. Le citazioni possono arrivare anche in film insospettabili, come A.I. intelligenza artificiale, ovvero il Pinocchio di Spielberg. Certo, la Fiera della Carne richiama senza dubbio il paese dei balocchi, ma siamo proprio sicuri che non sia molto simile alla Bartertown del terzo capitolo?

Un'immagine tratta dal film Death Race
Un'immagine tratta dal film Death Race

Di sicuro c'è tanto di Max in Death Race, film con Jason Statham i cui debiti nei confronti del mondo dei videogiochi e della saga di Miller sono palesi. I piloti, dei carcerati che possono vincere la libertà arrivando primi in una serie di corse in macchina violentissime, guidano auto corazzate piene di armi, lanciafiamme e speroni. A un certo punto fa persino bella mostra di sé un autoarticolato blindato degno della cisterna del secondo film e uno dei piloti ha una maschera che ricorda quella di Lord Humungus.

Di corsa, sulla strada della nostalgia

Mel Gibson in una scena di Interceptor, il guerriero della strada
Mel Gibson in una scena di Interceptor, il guerriero della strada

Volendo concludere questo breve (e siamo sicuri, incompleto) viaggio di ispirazioni, c'è chi proprio in questo periodo sta cercando di sfruttare la grande voglia di nostalgia e recupero con progetti espressamente orientati al pubblico anni '80 e agli amanti di Mad Max.

Il primo è senza dubbio Kung Fury, un film trashissimo, finanziato con Kickstarter, che pesca a piene mani da videogiochi, film, serie TV e mode di trent'anni fa. In un video musicale nato da per pubblicizzare il film possiamo vedere David Hasselhoff cantare di fronte a una Lamborghini Countach per poi sfilare in mezzo a guerrieri vestiti di pelle e maschere da hockey che brandiscono catene e altre armi bianche, più sfacciati di così si muore.
Il secondo è Turbo Kid, altro film che fa parte di questo nuovo filone nostalgico in cui un ragazzino vestito come Megaman deve scontrarsi contro Skeletron, un personaggio che indossa armature da motocross, gira in BMX e ha una maschera di ferro a forma di teschio, più di così si muore!

Da Badlands a Fallout, l'impatto sui videogame

Se poi vogliamo staccarci dal mondo dei film per ampliare il nostro orizzonte, la situazione non cambia di molto. Nel mondo dei videogiochi le citazioni iniziano con Badlands, vecchissimo gioco di corse in cui si pilotavano auto armate fino a denti in scenari desertici, industriali e post apocalittici che in sala giochi faceva bella mostra di sé con tanto di controller a forma di volante. Abbiamo poi Metro 2033, che pur nascendo come adattamento di un romanzo, una volta arrivato sui monitor mostrava una società rintanata nella metropolitana di Mosca che ha molto in comune con la popolazione di Bartertown.

Borderlands
Borderlands

Una somiglianza che diventa vero e proprio omaggio con la saga di Fallout, soprattutto il terzo capitolo. In questo gioco impersoniamo un ragazzo uscito da un rifugio nucleare anni dopo un conflitto mondiale che ha reso la Terra un parco giochi per mutanti mostruosi. Muovendosi tra cittadelle improvvisate e i resti della civiltà americana dovremo cercare di sopravvivere, commerciare e farci un bell'arsenale. Un gioco in cui i rimandi e le citazioni iniziano dalle immagini promozionali, che riprendono una figura armata di fucile che passeggia con un cane. Impossibile non citare anche Borderlands, coloratissimo sparatutto di 2K in cui i nemici sono in alcuni casi la copia carbone di quelli del secondo film, con tanto di creste, maschere, urla folli e istinti omicidi/suicidi.

Oltre la sfera del... suono

Mad Max oltre la sfera del tuono: una scena con Tina Turner
Mad Max oltre la sfera del tuono: una scena con Tina Turner

Anche il mondo della musica non è immune al fascino di Max. C'è chi addirittura ha girato un video negli stessi luoghi: Tupac Shakur, che per California Love non solo ha preso in presto abiti in pelle e veicoli tamarri, ma ha ambientato parte delle riprese proprio di fronte al set originale di Mad Max oltre la sfera del tuono.
Altro video che non nasconde in alcun modo la propria ispirazione è Addicted to Bass dei Puretone, che riprende auto e inseguimenti delle prime scene di Interceptor, con tanto di V8 e auto che sfondano tutto.

E non finisce qui...

E potremmo continuare a scavare per pagine e pagine, citando altri film, come 28 giorni dopo, The Road, Codice Genesi, Io sono leggenda, altri videogiochi, libri e video musicali in cui un tizio in pelle insegue punk borchiati o deve affrontare la pazzia di un mondo con poche risorse e ancora meno regole.
Quando si inizia a scavare tra le opere che potrebbero aver subito l'influenza di Mad Max si sa quando si inizia ma non quando si finisce, il che rende i suoi film una delle più importanti opere degli ultimi 30 anni e probabilmente di tutta la storia del cinema.