Lemonade: il rivoluzionario visual album di Beyoncé tra tradimenti, citazioni e femminismo

Tradimento, vendetta, femminismo, business, politica, citazioni cinematografiche e musicali, denuncia sociale ed intima guarigione personale. Il secondo visual album di Beyoncé, rilasciato lo scorso 25 aprile sulla HBO, è l'ambizioso progetto con il quale l'artista accompagna il suo omonimo sesto album, e l'attestazione definitiva dell'artista ed imprenditrice più influente del nostro tempo.

Il 25 aprile si è conclusa la sofferta attesa per tutti gli amanti de Il trono di spade che hanno potuto vedere sulla HBO il primo episodio della sesta stagione della serie che trae ispirazione dal ciclo di romanzi di George R.R. Martin. Ma lo scorso sabato non è stato solo il giorno del ritorno a Grande Inverno. Un altro evento, atteso e chiacchierato a suon di teaser su Instagram e short trailer diffusi on line, ha catalizzato l'attenzione di media e spettatori e che, a distanza di giorni, continua a crescere, infiammando la Rete di post, articoli, video, commenti, critiche o parodie.

Lemonade: un primo piano della poliedrica e talentuosa Beyoncé
Lemonade: un primo piano della poliedrica e talentuosa Beyoncé

Si tratta di Lemonade, secondo visual album di "Queen Bey" - a distanza di quattro anni da BEYONCÉ - con il quale l'artista di Houston ha accompagnato l'uscita del suo omonimo sesto album solista pubblicato in esclusiva per ventiquattro ore su Tidal, la piattaforma di streaming on line del marito (fedifrago) Jay-Z, per poi essere rilasciato su iTunes e Amazon. Artista talentuosa, businesswoman astuta, simbolo femminista, Beyoncé Knowles, alla soglia dei vent'anni di carriera, ha trascorso più della metà della sua vita sotto i riflettori, sempre attenta a proteggere il suo privato e a dare in pasto ai media solo i "bocconi" scelti da lei. Ne è un esempio la sua relazione con il rapper, produttore e discografico Jay-Z, vociferata dai tempi dei loro duetti 03 Bonnie & Clyde e Crazy in Love ma smentita dagli interessati per anni.

Lemonade: Beyoncé, Jay-Z e la piccola Blue Ivy
Lemonade: Beyoncé, Jay-Z e la piccola Blue Ivy

Dopo le blindatissime nozze newyorchesi e l'arrivo della loro prima figlia, Blu Ivy, il registro è cambiato e quello che prima era solo immaginato si è trasformato in uno storytelling mediatico alimentato da immagini private condivise sui social, produzioni musicali "casalinghe" e in un vero e proprio brand capace di fruttare milioni di dollari. Ma gli ingranaggi di quella che sembrava essere la coppia perfetta hanno iniziato a scricchiolare nel 2014 quando sono state diffuse le immagini riprese dalla telecamera di un'ascensore che catturavano il momento in cui Solange Knowles, cantante e sorella minore di Beyoncé, inveiva fisicamente e verbalmente nei confronti del cognato al Met Gala, sotto lo sguardo impassibile di Queen Bey. "The Dream is Over" cantava John Lennon e, allo stesso modo, anche l'idilliaca relazione tra i due "venduta" al mondo si è tramutata in un brusco risveglio.

Lemonade: una sequenza del visual album di Beyoncé
Lemonade: una sequenza del visual album di Beyoncé

A due anni di distanza e tanto gossip dopo, ecco che Beyoncé realizza un visual album, preceduto da Formation - il singolo pubblicato lo scorso febbraio pochi giorni prima della sua esibizione durante l'Half Time del Super Bowl - che riaccende le voci su una presunta infedeltà da parte del marito. Lo fa con Lemonade, visual e, al tempo stesso, concept album targato HBO caratterizzato da testi incentrati sul tradimento e tutto quello spettro di emozioni che la scoperta di un'infedeltà porta con sé, diventando una riflessione sul femminismo, la trasformazione dell'industria discografica, il ruolo della donna afroamericana nella storia passata e presente degli Stati Uniti nonché geniale mossa commerciale in un'epoca nella quale il numero di utenti disposti a pagare per un contenuto originale, musicale o audiovisivo che sia, si è andato sempre più abbassando nel corso degli anni.

Lemonade: un momento iconico del visual album di Beyoncé
Lemonade: un momento iconico del visual album di Beyoncé

When life gives you lemons... make a visual album

Lemonade: un primo piano di Beyoncé
Lemonade: un primo piano di Beyoncé

Filmato a New Orlenas, Lemonade, prende il titolo dalle parole pronunciate in un video casalingo, inserito nella sezione filmica che accompagna uno dei brani del disco, dalla nonna di Jay-Z, Hattie White, durante il discorso per la festa dei suoi novant'anni - "I had my ups and downs, but I always find the inner strength to pull myself up. I was served lemons, but I made lemonade" -, sintesi perfetta della scelta compiuta dalla cantante. Come scriveva nel 1543 Gerolamo Cardano nel suo De Consolatione - libro letto da Amleto nel secondo atto della tragedia shakespeariana - l'arte è una medicina curativa, una consolazione con la quale "medicarci", nella quale confrontare i nostri dolori con quelli degli altri. E Beyoncé ha fatto esattamente così. Ha preso tutto il "marcio" che la circondava e l'ha trasformato in arte, in un progetto ambizioso e curativo costellato da citazioni, riferimenti cinematografico/musicali e collaborazioni importanti che rendono Lemonade, senza cercare esagerazioni o sensazionalismi, un lavoro rivoluzionario, intimo ed universale, sotto il profilo artistico e commerciale tanto che la HBO spinge per rendere candidabile il film ai prossimi Emmy.

Lemonade: una scena di grande impatto del visual album di Beyoncé
Lemonade: una scena di grande impatto del visual album di Beyoncé

Un'ora suddivisa in dieci capitoli (Intuition, Denial, Apathy, Emptiness, Accountability, Reformation, Forgiveness, Resurrection, Hope, Redemption) introdotti dalla voce dell'artista che legge brani scritti dalla poetessa inglese di origini somale Warsan Shire, membro dei Black British Poets e sintesi vivente di quell'unione di culture e tradizioni che legano l'Occidente all'Africa in un perenne oscillare tra realtà che fioriscono in un'esistenza vibrante che rivendica una propria voce. Guardando Lemonade si vive un'esperienza visiva stratificata su più livelli che convivono tra di loro come gli stili musicali che si susseguono nelle dodici tracce dell'album. Un disco che segna un nuovo tassello anche nell'evoluzione musicale dell'artista che ha chiamato all'appello un gruppo di collaboratori eterogeneo che ha dato al disco un'impronta originale, ricca e sfaccettata. Dal pop al rock, dal blues al funk, dal country all'hip hop passando per soul e R'n'B, Lemonade, ospita artisti come James Blake (Pray You Catch Me), Jake White (Don't Hurt Yourself con tanto di sample dei Led Zeppelin con When The Levee Breaks), The Weekend (6 Inch con samples degli Animal Collective con My Girl e Isaac Hayes con Walk on By) e Kendrick Lamar (Freedom).

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Una sinfonia diretta da più orchestrali

Lemonade: un'immagine tratta dal visual album di Beyoncé
Lemonade: un'immagine tratta dal visual album di Beyoncé

Un'alternanza di stili musicali che si traduce in altrettanto molteplici immagini (con tanto di video privati) e che variano per formati, ambientazioni, impronte visive e fotografia. Lemonade è una sinfonia diretta da più orchestrali che convivono in armonia nelle loro diversità, nei loro modi di vedere e tradurre la musica. Oltre alla stessa Knowles che già in passato aveva co-diretto alcuni video dei suoi singoli, Lemonade, vede la presenza di nomi noti nel mondo dei video clip come la talentuosa Melina Matsoukas (la stessa regista del discusso Formation), Kahlil Joseph, Jonas Åkerlund, Mark Romanek, del visual artist Dikayl Rimmasch o del direttore creativo Todd Tourso. Insieme hanno creato un mondo che tra il simbolico e l'onirico, ha una vera e propria valenza cinematografica anche in virtù delle molte citazioni al lavoro di registi ed artisti iconici. Coadiuvati dall'aiuto della stylist Marni Senofonte e dei productions designers Hannah Beachler (Creed - Nato per combattere) e Ethan Tobman (Room), i registi, hanno omaggiato e citato David Lynch e i suoi Mulholland Drive e I segreti di Twin Peaks (6 Inch), Terrence Malick e la regia lirica di The Tree of Life e To the Wonder (Pray You Catch Me), la video artista Pipilotti Rist e la sua installazione del 1997, Ever is Over All (Hold Up), i documentari Massage The History di Cameron Jamie (Sorry) e As I was Moving Ahead Occasionally I Saw Brief Glimpes of Beauty (Daddy Lessons) di Jonas Mekas fino a Terence Nance con Swimming In Your Skin Again. Tutto declinato attraverso lo sguardo originale e personale di questo "collettivo" estemporaneo che mischia il pop della tradizione del video clip con opere cinematografiche immediatamente rintracciabili e uno stile personale che crea visivamente l'atmosfera musicale ed emotiva dei vari brani del disco.

Sisterhood

Lemonade: Beyoncé si racconta in una vera e propria rivoluzione artistica e discografica
Lemonade: Beyoncé si racconta in una vera e propria rivoluzione artistica e discografica

Lemonade, a prescindere dal sentire di ognuno di noi rispetto al tema del tradimento, è sì mossa strategica, puro e ingegnoso business, ma anche un atto di coraggio, un viaggio interiore e vendetta dal sapore aspro proprio come la fetta di un limone che si tramuta, traccia dopo traccia, video dopo video, nella dolcezza succosa del perdono. Il visual album è, però, anche occasione per Beyoncé di tornare sul tema del femminismo, del ruolo della donna afroamericana nella storia passata e presente degli Stati Uniti e sulla questione della razza che, complice la cronaca, rimane uno dei grandi punti irrisolti dell'America. Se Formation ha rappresentato l'apertura verso uno spaccato più politico, con riferimenti, nel video, al disastro dell'uragano Katrina, alla violenza della polizia nei confronti degli afroamericani e a Malcom X, un'altra parte di Lemonade torna a riferirsi alle parole dell'attivista statunitense per i diritti civili nel video che accompagna il brano Don't Hurt Yourself nel quale è possibile ascoltare un'estratto del discorso Who Taught You To Hate Yourself? tenuto a Los Angeles nel 1962 e nel quale Malcom X sottolineava il ruolo marginale al quale la donna afroamericana era stata ed era relegata dalla società.

Lemonade: una scena tratta dal visual album di Beyoncé
Lemonade: una scena tratta dal visual album di Beyoncé

E Lemonade, nelle sue varie sfaccettature, è anche un inno alla sorellanza, dove il femminile, che sia un omaggio alla voce di Nina Simone o il twerk di Serena Williams sulle note di Sorry, è parte fondamentale del progetto che vende la presenza di camei più o meno noti che vanno dalla modella Winnie Harlow alle attrici Amandla Stenberg, Quvenzhané Wallis e Zendaya Coleman. Ma, senza dubbio, l'elemento più emotivo è racchiuso nella presenza di altre due donne, Lesley McSpadden e Sybrina Fulton, rispettivamente madri di Michael Brown e Trayvon Martin, che nella sezione filmica di Freedom, tengono tra le mani le foto incorniciate dei figli ammazzati dalla polizia in uno di quei tanti "incidenti" con protagonisti disarmati afroamericani che hanno portato alla nascita del movimento #BlackLivesMatter. Presenza che attesta ancora di più la sfumatura sociale e politica che il lavoro dell'artista sta assumendo.

"Are you cheating on me?"

Lemonade: occhio che arriva Beyoncé
Lemonade: occhio che arriva Beyoncé

Accantonando momentaneamente il lato artistico del progetto, Lemonade, ha creato un polverone mediatico che non sembra affievolirsi. Tra le immancabili parodie comparse in rete - su tutte quella di James Corden -, centinaia di articoli scritti per analizzare ogni singolo dettaglio dei testi e capire se il traditore a cui Queen Bey si riferisse fosse il marito o il padre Matthew, la caccia alle streghe per individuare "Becky with the good hair", la presunta amante di Jay-Z, il plauso dei colleghi nei confronti del lavoro della cantante, c'è anche chi ha detto la sua in negativo. Se qualche giorno fa la rapper britannica di origini Tamil, M.I.A., aveva criticato la Knowles convinta che il suo interesse nei confronti dei problemi della comunità afroamericana fosse solo una trovata commerciale, un'altra rapper, Azealia Banks, tramite Twitter, si è scagliata contro l'ex leader delle Destiny's Child considerando Lemonade un passo falso per il femminismo dato il suo modo di raccontare il tradimento ma sopratutto il perdono nei confronti del marito fedifrago.

Gossip, tweet e visioni personali sul tradimento a parte, quello che rimane è un'opera dall'impatto visivo potentissimo, l'unione del privato più intimo che incontra la trasfigurazione filmica e pop del video clip, una rivoluzione nel modo di intendere e vendere la musica, una lettera d'amore per l'uomo che l'ha ferita e per tutte le donne afroamericane. Chapeau.

Movieplayer.it

5.0/5