Non possiamo che aprire questa recensione de Le terrificanti avventure di Sabrina 4 con una considerazione: è chiaro come questo capitolo finale della storia della giovane strega di Greendale non fosse stato pensato per chiudersi così, e che per showrunner e sceneggiatori la storia sarebbe dovuta continuare con una quinta stagione. Che la cancellazione dello show da parte di Netflix sia avvenuta già molto avanti nel processo di scrittura è cosa nota, ed è evidente, durante la visione, come molte delle storyline fossero state pianificate inizialmente in maniera molto diversa, presupponendo un diverso sviluppo - più completo e, senza dubbio, soddisfacente - per gran parte dei personaggi.
La quarta ed ultima stagione della serie creata da Roberto Aguirre-Sacasa è un viaggio mozzafiato, divertente ed ipercarico di elementi volutamente sopra le righe come, del resto, erano state anche le ultime due annate (la prima, al contrario, è decisamente più semplice e "contenuta" rispetto alle altre). Ricca di spunti a volte particolarmente riusciti, altre decisamente meno, Le terrificanti avventure di Sabrina 4 aveva forse il potenziale per essere la migliore tra le stagioni viste fino ad ora, ma invece - magari per il fatto di essere stata rielaborata in corso d'opera o semplicemente per non essere riuscita ad esprimere appieno il proprio potenziale - ci lascia con addosso una certa insoddisfazione, con la sensazione che tutto sia andato troppo in fretta, non lasciandoci il tempo di assaporare davvero quanto accadeva sullo schermo. Un vero peccato perché, come vedremo, alcune delle idee alla base di quest'ultima annata ci hanno piacevolmente stupito.
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L'arrivo degli Orrori
La storia si apre poco dopo il finale della terza stagione - ci rendiamo conto che tutte le quattro annate della serie coprono un anno della vita della protagonista, da un compleanno all'altro - Sabrina Spellman e Sabrina Morningstar (il doppio che vive all'inferno e che ne è diventata la regina) continuano le loro vite, consapevoli - ma non particolarmente preoccupate - del fatto che la loro stessa esistenza, ed il paradosso che ne deriva, potrebbe mettere in pericolo l'intero universo. Sabrina Spellman (Kiernan Shipka), studentessa di giorno e strega con il calar del sole, cerca di recuperare il tempo perso con i suoi amici umani ma non può fare a meno di sentirsi messa da parte (al punto di creare mostri fittizi per obbligare il Fright Club a lavorare ancora insieme) e di chiedersi se ha fatto la scelta sbagliata nel preferire la vita terrestre rispetto a quella infernale. Sabrina Morningstar, invece, sembra essere completamente soddisfatta della sua decisione: a suo agio tra demoni e gironi infernali, con un padre amorevole ed il fidanzato - costantemente seminudo - Caliban al suo fianco, non potrebbe stare meglio. A mettere a rischio il precario equilibro costruito dalle due - e, ancora una volta, quello dell'universo stesso - ecco arrivare gli Orrori di Eldritch, entrati in scena nella scorsa stagione e pronti, in questa, a portare morte e distruzione.
Ma chi sono questi fantomatici Orrori? Entità che esistevano prima della vita stessa e che non hanno altro obiettivo se non obliterare tutto ciò che gli capita a tiro per riportare la realtà a ciò che era prima: prima del Paradiso, dell'Inferno e del nostro mondo. Dai nomi inquietanti e particolarmente illustrativi - l'Oscurità, il Genio della Perversione, L'Eterno, il Vuoto...- queste creature nefaste e senza volto metteranno Sabrina (e la sua gemella) alla prova come mai prima, obbligandola a rischiare il tutto per tutto per non perdere le persone che ama.
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Otto Orrori per otto episodi
A saltare subito all'occhio è la struttura un po' diversa data alla narrazione in questa quarta stagione: gli otto Orrori diventano nemici da sconfiggere in ognuno degli otto episodi che compongono l'ultima annata. Pur introducendo questa nuova formula non ci troviamo di fronte ad una rielaborazione del ben conosciuto modello del "mostro della settimana" (a venire il mente sono subito Buffy - L'ammazzavampiri o il più classico Scooby-Doo) ma anzi le diverse minacce che la nostra protagonista deve affrontare sono pensate per portare avanti la storia ed i personaggi fino allo scontro finale, svolgendo tutte un ruolo fondamentale in quello che accadrà poi.
Non tutti gli episodi funzionano allo stesso modo: alcuni sono così esagerati da sfociare decisamente nel ridicolo - quello dedicato al Solitario in primis -, altri invece riescono ad essere coinvolgenti e genuinamente inquietanti. Tra tutti spiccano senza dubbio gli ultimi due: il settimo, quello incentrato sull'Eterno, è forse quello in cui gli sceneggiatori (in questo caso Donna Thorland e Matthew Barry) danno il meglio di sé, elevando l'intero show a qualcosa di più. Non fosse stata diffusa nelle scorse settimane la clip che vedeva l'ingresso in scena di Caroline Rhea e Beth Broderick (nella serie Sabrina, vita da strega Hilda e Zelda), il settimo episodio ci avrebbe colto ancor più di sorpresa: l'avventura metatelevisiva nell'universo parallelo in cui la vita di Sabrina è al centro di una serie TV (di quelle con le risate registrate ovviamente), il cui protagonista assoluto è una versione a pupazzo estremamente chiacchierona di Salem, è il culmine di questa stagione, cosa che ci lascia un po' con l'amaro in bocca all'idea che di episodi così se ne sarebbero potuti fare decisamente di più.
Personaggi che meriterebbero più tempo e spazio
L'improvvisa cancellazione della serie dal palinsesto Netflix ha avuto la sua conseguenza peggiore sullo sviluppo dei personaggi. Se da una parte Sabrina è quella che va incontro finalmente ad un percorso di crescita (nelle scorse stagioni il suo personaggio sembrava limitarsi a fare la scelta più stupida tra quelle disponibili sperando di non distruggere di conseguenza l'universo, qui invece le cose sono fortunatamente un po' diverse), i comprimari ed i personaggi secondari vengono relegati sullo sfondo, senza la possibilità di poter esprimere appieno il loro potenziale. Ed ancora una volta non possiamo che constatare che di potenziale ce ne sarebbe stato davvero, in molti casi personaggi come Roz, Theo e Nick sono infatti i protagonisti di storyline interessanti, ma che vengono troncate troppo in fretta per mancanza di tempo e di spazio. Tutti loro avrebbero potuto portare molto di più nello show, e questo era molto probabilmente nei piani degli sceneggiatori, ma gli è stata tolta la possibilità di farlo con l'interruzione della serie.
Anche in questo caso i personaggi adulti ci sono sembrati, tra tutti, quelli meglio riusciti: Hilda (Lucy Davis) e Zelda (Miranda Otto) fungono da perfette spalle ed appoggio emotivo per la protagonista; Michelle Gomez, invece, ruba come sempre la scena nel suo doppio ruolo, portando in questa stagione ad un livello del tutto diverso - ed agghiacciante - lo scontro con Lucifero. Un vero peccato, anche in questo caso, che non ci sia stato il tempo per sviluppare ulteriormente i loro archi narrativi.
Addio a Sabrina
A visione ultimata, quindi, la sensazione è che questa quarta stagione de Le terrificanti avventure di Sabrina avrebbe potuto fare molto di più, molto meglio: il potenziale c'era, ma non si è riusciti a sfruttare le buone premesse per fare sì che questo - improvviso - finale funzionasse davvero. È come se le idee ci fossero tutte ma - ribadiamo, forse a causa dell'interruzione dello show prima che arrivasse il suo tempo - che insieme non riescano a dare vita a qualcosa di coeso e interessante nel suo complesso. Il mondo dark, sanguinolento ed esagerato di Sabrina ci mancherà, e gli diciamo addio con la consapevolezza che quest'ultima stagione sarebbe potuta essere molto più memorabile di quello che poi effettivamente è stata.
Conclusioni
Concludiamo questa recensione de Le terrificanti avventure di Sabrina 4 con la consapevolezza che questa stagione finale sarebbe potuta essere molto più interessante e memorabile: la cancellazione improvvisa della serie dal palinsesto Netflix ha fatto sì che la trama ed i personaggi non venissero sviluppati al meglio. Un vero peccato, perché il potenziale per fare qualcosa di più c'era.
Perché ci piace
- Alcuni spunti sono davvero divertenti ed interessanti.
- Gli ultimi episodi, in particolare il settimo, originali e ben realizzati.
- Lo sviluppo del personaggio di Sabrina...
Cosa non va
- ...ma non quello dei personaggi secondari, le cui storyline vengono interrotte troppo presto.
- Alcuni episodi non funzionano bene come altri.
- La sensazione è che la storia avrebbe meritato più tempo e spazio, tutto viene concluso troppo velocemente.