"Ascolta, non c'è niente che io possa fare per dare un senso a tutto quello che è successo. Ma tutti sono truffati. questa città, l'intero Paese, è uno strip club. Hai gente che lancia i soldi e gente che balla." È con una citazione tratta dal film che iniziamo la nostra recensione di Le ragazze di Wall Street - Business is Business (conosciuto anche con il suo titolo originario, Hustlers), film scritto e diretto da Lorene Scafaria che si basa sull'articolo The Hustlers at Scores scritto da Jessica Pressle nel 2016 e pubblicato sul New York Magazine.
Il film segue la storia di un gruppo di spogliarelliste che, dopo la crisi finanziaria del 2008, decidono di unirsi per potersi arricchire ai danni di coloro che, in qualche modo, hanno contribuito a determinarne la crisi. Dietro a questo fine non c'è solo l'arricchimento, ma molto di più: il film vuole raccontare l'esperienza femminile e il sistema di valori di oggi che continua a sgretolarsi in maniera sempre più esponenziale.
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Una truffa che dal giornale passa al grande schermo
Le ragazze di Wall Street, basato sull'articolo del New York Magazine The Hustlers at Scores, tratta la storia di un gruppo di spogliarelliste, capeggiate dalla madre single Ramona (interpretata da Jennifer Lopez) che decidono di creare un gruppo per truffare i broker di Wall Street che hanno contribuito a determinare la crisi finanziaria del 2008. La storia viene raccontata utilizzando l'espediente narrativo dell'intervista: nella fattispecie, è una delle ragazze appartenenti al gruppo di spogliarelliste, Destiny (interpretata da Constance Wu) che, durante un'intervista concessa alla giornalista Elizabeth, racconta del suo rapporto con Ramona e di come e perché sia avvenuta la truffa.
Dopo diverse esperienze come stripper, infatti, la vita di Destiny cambia completamente quando incontra Ramona, spogliarellista di fama e grandiosa ballerina e pole dancer che la prende sotto la sua ala protettiva e le insegna le tecniche giuste per ottenere dagli uomini che frequentano il locale quello che vuole, cioè i soldi. Ma dopo la crisi finanziaria del 2008, non diventa più così semplice guadagnare soldi in fretta e Ramona ingegna una truffa efficace: grazie a un mix di droga e alcol, le ragazze riusciranno a derubare i broker, guadagnando in poco tempo decine di migliaia di dollari. Ma quando si tira troppo la corda, prima o poi si spezza.
Una storia che non è come sembra
All'apparenza, una storia come quella narrata nel film di Lorene Scafaria (conosciuta, per lo più, per aver diretto Cercasi amore per la fine del mondo nel 2012) potrebbe risultare, all'apparenza molto superficiale e in grado di focalizzarsi solo sulla questione di voler fare i soldi facili, una tematica non proprio nuova nel mondo del cinema. Tuttavia, il film prende la questione there's no business like show business solo come pretesto per poter portare alla ribalta una porzione di mondo con la prospettiva delle donne che ve ne fanno parte. Donne che fanno questo lavoro non per fare soldi facili, ma più che altro per la rapidità di averli: soldi che, certo, aiutano a togliersi diversi sfizi, ma che vengono ricercati per poter vivere una vita dignitosa, per essere indipendenti ed autonomi al 100% e per poter concedere ai propri figli e alla propria famiglia una vita felice e spensierata che loro non hanno mai avuto. Donne che fanno questo lavoro per sopravvivere, persone che vengono poste costantemente sotto la lente dei pregiudizi di donne e, soprattutto, di uomini.
Vittime di una cultura pregiudizievole che si è tramandata negli anni, di un sistema maschilista e classista che pone le donne nelle condizioni di essere sempre sotto pressione, nel timore di essere sempre osservate e giudicate. Un film collettivo, che vuole parlare alla collettività senza distinzioni di genere, che vuole prendere in esame queste donne che cercano di sopravvivere in un sistema malato e capitalista come tutti noi. Persone che non fanno parte di quella piccola percentuale che riesce a vivere agiatamente senza correre il rischio di annegare.
Un sistema di valori manipolatorio
Le ragazze di Wall Street di Lorene Scafaria è un film che parla di controllo, di quella lucidità necessaria, in un mondo come quello contemporaneo, per poter vivere senza problemi. Un controllo, quello femminile, su ste stesse per non perdere di vista i propri valori e i propri obiettivi, per non farsi umiliare e mettere i piedi in testa e un controllo maschile che, paradossalmente, si fa sempre più fragile e ciò non poteva essere esplicitato al meglio se non in questo contesto: uomini che vivono nel timore che qualcuno renda pubbliche le proprie vite parallele, così come la paura di essere impotenti in un sistema che preme per la mascolinità. Un film sicuramente femminista ma che, alla fine, guarda a tutte quelle persone emarginate che si trovano a dover vivere galleggiando in un mondo dai valori frantumati.
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Un cast capitanato da Jennifer Lopez
Guardando Le ragazze di Wall Street diventa impossibile non notare la presenza scenica e recitativa di Jennifer Lopez, leader di un cast composto da Constance Wu, Cardi B, Keke Parlmer, Lili Reinhart, a cui si aggiunge Julia Stiles nei panni della giornalista. L'attrice e cantante si è completamente traslata nel personaggio, ha dedicato tutta se stessa in questo progetto e ciò lo si nota dalla sua performance, forse una delle migliori della sua carriera. Lei, insieme alle sue colleghe, hanno dato vita ad un cast che funziona, che urla al mondo i propositi del film, dimostrando come dietro ad un lavoro come il loro ci sia molto, ma molto di più.
Conclusioni
In conclusione alla recensione di Le ragazze di Wall Street - Business is Business è opportuno segnalare che questo film con si focalizza sulle esibizioni delle protagoniste: piuttosto, utilizza il contesto da club per parlare della crisi di valori del mondo moderno e del ruolo della donna, così come della sua carriera lavorativa, nella società attuale.
Perché ci piace
- Il fatto di proporre al pubblico una storia vera analizzandola in maniera approfondita
- L'abilità di affrontare diverse tematiche, come la crisi dei valori e la condizione della donna nella società moderna senza cadere in banalità
- L'interpretazione unica di Jennifer Lopez
Cosa non va
- Il film rischia di non essere capito nella sua completezza perchè la componente visiva potrebbe dominare quella narrativa