Una scalmanata banda di traditori e traditi, con un'agenzia specializzata a costruire l'alibi perfetto, salvare coppie dal naufragio sicuro e nascondere amanti e scappatelle, non sempre nell'armadio.
Parte da qui la storia de L'agenzia dei bugiardi, settimo film di Volfango De Biasi che insieme a Fabio Bonifacci rimaneggia e migliora l'originale francese Alibi.com.
Il risultato è un remake che combina la commedia sentimentale, la farsa, la comicità da pochade, il surreale, che pò contare su un cast ben assortito: da un lato gli agenti speciali Herbert Ballerina e Paolo Ruffini capitanati da Giampaolo Morelli, dall'altro una bizzarra galleria di amanti (Diana Del Bufalo), fedifraghi (Massimo Ghini), mogli con le corna (Carla Signoris), integerrime paladine della verità (Alessandra Mastronardi) e uomini segretamente innamorati della donna sbagliata (Paolo Calabresi).
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La trama del film tra equivoci e gag da cartoon
"Meglio una bella bugia che una brutta verità", è il motto dell'agenzia dei bugiardi, ma anche l'assunto attorno al quale si costruisce l'intera trama del film. "È una specie di mantello magico sotto cui nascondersi, è il sogno di farla franca e che le bugie non abbiano le gambe corte - racconta il regista Volfango De Biasi alla presentazione del film alla stampa - Tutti sin dall'infanzia abbiamo a che fare con le bugie, poi ci prendi sempre più gusto e speri di non dovere mai pagare il conto".
Per Volfango De Biasi, L'agenzia dei bugiardi segna, dopo la breve parentesi di Nessuno come noi, il ritorno alla comicità, già ampiamente esplorata nelle commedie di Natale con Lillo & Greg: "Con Fabio Bonifacci abbiamo scritto gag e situazioni cercando di cucirle addosso ad un cast straordinario. Avevamo voglia di lavorare su un tipo di commedia che toccasse il surreale e il cartone animato", spiega.
Il remake - di cui abbiamo parlato anche nella nostra recensione de L'agenzia dei bugiardi - ha consentito di seguire un percorso già segnato e rielaborarlo adattandolo ad una realtà italiana: "L'originale francese è una commedia più scollata e giovanilista, che in Francia è piaciuta molto ai ragazzi, noi invece abbiamo cercato di dare più peso alla storia d'amore e di addolcire alcuni aspetti. È un film cambiato al 70%, lo abbiamo avvicinato alla nostra sensibilità".
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Un cast alle prese con corna, bugie e scappatelle
A fare i conti con corna, intrighi amorosi, rocambolesche fughe romantiche, amanti da tenere a bada, è un cast folle, una scombinata squadra di interpreti, a partire da un veterano come Massimo Ghini, nei panni di uno dei clienti dell'agenzia: "Sono specializzato in questo tipo di personaggi. Rappresento le italiche genti, in particolare l'ipocrisia straordinaria che ci porta avanti da millenni. Ma la forza in questo caso è il politicamente scorretto: lo stiamo diventando sempre di più ed è un grande passo in avanti per la nostra commedia, che altrimenti rimarrebbe entro certi canoni, rasserenante. Mi piace invece l'idea di fare quel passo in più che ci permette di essere crudeli e cinici, perché la comicità si nutre di questo. Viva il cinema che comincia a essere comicamente scorretto".
La sua antagonista nel film è la figlia Clio, un'assolutista della verità, interpretata da Alessandra Mastronardi: "Il mai - confessa - mi sembra sempre eccessivo, non vado molto d'accordo con gli estremi, perciò cerco sempre di trovare un equilibrio fra le cose. Clio è un'assolutista ma sbaglia, perché gli estremi non ti portano mai ad avere un quadro chiaro e sano della situazione".
Chi invece rimane imperturbabile davanti alle menzogne è Cinzia, la svampita amante con velleità da rapper, che ha il volto dell'eccentrica Diana Del Bufalo: "Cinzia è una romantica, una pura, vuole sfondare nel mondo della musica, ma ha bisogno della solidità di una figura paterna e probabilmente la cerca in un uomo molto più grande di lei. Non sono molto brava a fare rap, forse è per questo che il mio ruolo fa così tanto ridere. Alla fine è una che ce la fa, riesce a fare un disco malgrado tutti le abbiano mentito ed è felice". Le bugie? Nella vita come succede anche al suo personaggio, le rimbalzano addosso: "Non sono bugiarda, è bello dire le cose con chiarezza".
E non lo è neanche il compagno Paolo Ruffini con cui ha diviso il set: "Sono uno che ama credere, mi piace il cinema perché mente. Mi piacciono le bugie, le favole e credo a tutto: a Babbo Natale, agli alieni e a volte anche ai politici", dichiara. In scena fa coppia con Herbert Ballerina, che con il nonsense che lo contraddistingue veste i panni di un nerd esperto di tecnologia: "Per la prima volta non sono un deficiente, ma una mente. Nella vita sono un bugiardo cronico, non riesco mai a dire la verità", dice. Uno che su una bugia ci costruisce un business è invece Giampaolo Morelli: "Fred costruisce il suo lavoro su una ferita emotiva, la separazione dei genitori, ma in realtà è una persona ferita, molto sensibile e fragile, che ama profondamente la verità; e forse si innamora di Clio proprio per questo".