Dopo aver aperto la 77esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, arriva nelle sale il primo ottobre Lacci, film di Daniele Luchetti ispirato all'omonimo romanzo di Domenico Starnone pubblicato nel 2014. Al centro della storia la coppia formata da Vanda e Aldo: lui dice a lei di essere stato con un'altra donna la famiglia va in pezzi.
Siamo a Napoli negli anni '70, Aldo (Luigi Lo Cascio) fa lo speaker radiofonico e si divide tra la famiglia e Roma, dove conosce l'altra donna, Lidia (Linda Caridi). Vanda (Alba Rohrwacher) non riesce ad accettare che il marito metta la propria felicità prima di quella della famiglia. Lei stessa però si trasforma in un pozzo nero di rancore e frustrazione. Questo clima pesante porterà i figli, Anna e Sandro (interpretati nella versione adulta da Giovanna Mezzogiorno e Adriano Giannini), a essere infelici come i genitori.
Abbiamo incontrato Luigi Lo Cascio proprio al Lido di Venezia, dove gli abbiamo chiesto di un legame particolare: oltre a quelli familiari e affettivi, in Lacci di Daniele Luchetti c'è anche un attaccamento agli oggetti, ai ricordi che custodiscono: lettere, polaroid, scatole che nascondono segreti. Ricordi concreti, che rimangono soltanto a chi li riceve e li conserva, non visibili a tutti come una foto postata sui social. Un legame che l'attore sente: "Questo troppo che c'è ora, le foto delle coppie, della propria vita, dei luoghi, dei figli che seguono pari pari la nostra vita mi sorprende. Quando gli scenografi mi chiedono delle foto per arredare le case dei personaggi che interpreto, per dare il senso di una vita veramente vissuta, ho soltanto sette foto da dargli che mi ritraggono tra zero e quindici anni. Una è della prima comunione. Sono sempre quelle sette per tutti i miei personaggi. Prima non c'era questa cosa di fotografare tutto, veniva il fotografo alle feste a fare le foto, oppure il papà doveva avere una macchina fotografica importante. Però è bello perché queste sette foto che ho condensano sette capitoli importanti: là dentro, sinteticamente, c'è tutta la mia vita. Adesso invece tutto si va frammentando in moltissime immagini. È bello anche il fatto di poterle toccare."
"Recentemente ho pubblicato un romanzo, con Feltrinelli, e pensavo agli scrittori: gli studiosi vanno a vedere le varie versioni di uno scritto, invece adesso è molto complicato, bisognerebbe entrare nei loro computer. Invece un tempo si batteva a macchina e si conservavano le varie stesure. Adesso i raffronti tra le varie stesure saranno sempre più difficili."
La video intervista a Luigi Lo Cascio
Lacci, la recensione: una storia sui legami e sul bisogno di sciogliere i nodi