Ad aprire la Mostra del Cinema è un film italiano fuori Concorso, tra le tante pellicole nostrane selezionate per questa Venezia 2020. Lacci è l'adattamento del romanzo omonimo di Domenico Starnone per mano di Daniele Lucchetti, con un cast d'eccezione composto, tra i tanti, da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno e Adriano Giannini. Durante la conferenza stampa di presentazione di Lacci abbiamo parlato del film con il cast tecnico ed artistico, che ci ha raccontato che tipo di lavoro sia stato fatto per trasporre un romanzo dalla struttura così complessa ed articolata.
Lacci è un libro molto difficile da portare sullo schermo - ne abbiamo parlato nella nostra recensione di Lacci - durante il corso della narrazione seguiamo infatti solo alcuni momenti della storia di una famiglia, attraverso diverse prospettive, dalla Napoli degli anni Ottanta a quella dei giorni nostri. "Avevo già letto il romanzo di Domenico, e mi ero subito detto che trarne un film sarebbe stato difficilissimo" confessa Lucchetti, "Quando è stato offerto di dirigerlo ero preoccupatissimo ma ho colto l'occasione al volo. Abbiamo lavorato senza aver paura dei dialoghi, di parlare tanto." La storia che ci viene raccontata colpisce nel profondo ognuno di noi, ci racconta il regista: "Mentre realizzavo il film ho capito che la trama può toccare ognuno di noi. Tutti ci siamo separati da qualcuno che amiamo, magari lo abbiamo fatto con più cautela rispetto ai nostri personaggi, ma mi ci sono comunque ritrovato moltissimo."
Cosa abbiamo in comune coi personaggi?
Anche gli attori ci parlano di quanto abbiano trovato di loro stessi nei personaggi che hanno portato in scena, nella vita che vivono e nelle esperienze, a tratti drammatiche, che devono affrontare. "I personaggi di questo film fanno spesso scelte discutibili, si comportano in modo crudele, sono personaggi però che non possiamo fare a meno di sentire vicini, che ci riguardano, che creano strane sovrapposizioni con momenti della nostra vita." Spiega Luigi Lo Cascio, che interpreta il protagonista, Aldo, da giovane. "Forse siamo noi come loro, o abbiamo conosciuto persone così durante nostra la vita. Il bello di questo adattamento, a mio parere, è come siamo riusciti ad approfondire l'essenza delle cose, ad analizzare ancor di più i moventi dei protagonisti. "
Anche Laura Morante, pur sostenendo di non assomigliare per nulla nella vita reale al personaggio che interpreta, ci racconta come sia facile riconoscersi in questa storia. Lei però, rispetto alla sua Vanda (che da giovane è interpretata da Alba Rohrwacher), concepisce i rapporti d'amore in maniera completamente diversa: "Io penso che un affetto possa vivere in eterno a condizione di cambiare nella forma esteriore. Se ci si attacca alla forma il sentimento rischia di morire e moriamo anche noi, che è un pò quello che dice Vanda ad Aldo nel film. Io credo nell'affetto che dura in eterno ma deve anche evolvere, incoraggiare il cambiamento, altrimenti è una battaglia persa da cui si esce sconfitti."
Allo stesso modo Adriano Giannini, che ha il ruolo di uno dei figli della coppia composta da Vanda e Aldo (sua sorella Anna, invece, è interpretata da Giovanna Mezzogiorno), è felice di non aver mai dovuto affrontare momenti difficili durante l'infanzia come quelli vissuti dal suo personaggio. "Per fortuna non provengo da una famiglia cosi problematica, in cui l'amore è così avvelenato dal tradimento, dall'inganno, dai rimpianti. Io e Anna rappresentiamo un po' il frutto dell'inganno, ne portiamo i segni. Il personaggio di Giovanna forse porta segni più evidenti, il mio, invece ha una corazza più spessa per sopravvivere a questi lacci che non permettono di affrontare le cose, che immobilizzano in queste situazioni dolorose, senza scampo."
Un libro difficile da adattare
Tornando alle difficoltà affrontate per portare la storia di Starnone al cinema, il regista ci spiega quanto sia stato complesso il lavoro fatto sulla sceneggiatura:"Ho cercato di mantenere sempre in scena una grande tensione, volevo ci fosse sempre la sensazione di qualcosa che sta sempre per spezzarsi", poi, parlando del lavoro fatto con gli attori, "Abbiamo fatto e rifatto le scene in tanti modi diversi, abbiamo provato tante diverse interpretazioni." La trama di Lacci è difficile da adattare perché molto di quello che accade non si vede, noi assistiamo solo ad alcuni momenti della vita dei personaggi e siamo costretti a riempire i buchi di tutto ciò che non ci viene mostrato: "Ad essere molto importante per questa storia è tutto ciò che rimane nascosto, quello che è successo quando non vediamo, negli anni che non sono stati rappresentati. Tutto quello che accade è al di la della trama, si tratta di sentimenti, di scene di vita quotidiana. È stata una sfida per noi."
Il film esce nelle sale il primo ottobre, ma verrà anche proiettato in diretta stasera, in contemporanea con la cerimonia di apertura della Mostra del Cinema: "Questo consentirà al pubblico di stare con noi in Sala Grande. Possiamo ringraziare Rai Movie, l'ANICA e ovviamente la Mostra che hanno aderito a questa iniziativa. Il film sarà presentato in cento sale, alcune delle quali ancora non avevano riaperto, e questo, a mio parere, è un messaggio importante per quanto riguarda il futuro del cinema nel nostro paese," conclude Paolo del Brocco, di Rai Cinema.