La voce del castoro
E' certamente difficile parlare di questo Mr. Beaver senza associare immediatamente la figura di Walter Black, uomo d'affari e padre di famiglia in crisi che per superare la propria depressione ed apatia incomincia a comunicare solo attraverso una marionetta a forma di castoro, a quella dell'attore Mel Gibson, chiacchieratissima (ex)star che cerca inutilmente di frapporre tra la sua discutibile immagine pubblica e i fan e la stampa i personaggi che interpreta. Eppure lo script di questa bizzarra storia, che arriva da un giovane scrittore di racconti brevi e qui alla sua prima sceneggiatura, sfiora appena il tema della fama ma preferisce concentrarsi sul privato e soprattutto sulla famiglia.
Ad essere in crisi infatti non è il solo Walter, ma ovviamente tutta la sua famiglia: la moglie Meredith che dopo due anni ha ormai perso fiducia e pazienza nell'attendere una reazione da parte del marito, il figlioletto Henry che accusa un senso di abbandono e si sente sempre più invisibile sia a casa che a scuola e infine il teenager Porter, preoccupatissimo di diventare sempre più simile al padre che odia e che per questo motivo, oltre che per soldi, si occupa di fare i compiti dei suoi compagni, stando molto attento ad imitare la loro "voce" e personalità, come nel caso di Norah, bella cheerleader e studentessa modello che ha difficoltà a prepare il discorso di fine anno che dovrà tenere davanti a tutto il gruppo studentesco.
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Così, Mr. Beaver, oltre a proporre una prospettiva inedita e drastica sul "male oscuro", filtrata dalla squisita sensibilità della Foster, e sulle modalità con cui affrontarlo, in famiglia e non, si trasforma in un film corale sulla necessità di affrontare il proprio passato e le proprie paure, prendere coraggio e condividere i propri sentimenti con le persone che ci sono vicine. Nel complesso, The Beaver forse non stupisce, ma intrattiene piacevolmente e regala qualche genuina emozione.
Movieplayer.it
3.0/5