La sentinella, la recensione: letale giustizia privata al femminile su Netflix

La recensione de La sentinella, film francese action con protagonista Olga Kurylenko, disponibile su Netflix.

La Sentinella 1
La Sentinella: una foto

Il modo perfetto per iniziare la nostra recensione de La Sentinella è quello di liberarvi di ogni aspettativa e lasciare che questo breve film francese (solo 80 minuti compresi i titoli di coda) tutto azione possa coinvolgervi. Il che, è bene dirlo subito, non è scontato. Perché il film targato Netflix è talmente deciso a procedere spedito nel racconto e nel cercare di non dilungarsi troppo nel definire i personaggi che dimentica semplicemente tutto il resto. Non un guizzo, non un virtuosismo ricercato, non c'è nemmeno il tentativo di provare a definire al meglio una storia che, così asciutta e lineare, è già stata raccontata centinaia di volte. Cosa rimane, quindi? Resta una protagonista come Olga Kurylenko che si inserisce nel filone di questi action femminili che, a lungo andare, iniziano ad apparire un po' scontati e un po' uguali. Il film francese diretto da Julien Leclercq più che creare, sembra riproporre stilemi che ormai sono consolidati dal genere: un personaggio quasi invincibile e letale, qualche sequenza di combattimento, un pizzico di erotismo (con immancabile scena di sesso tra donne) e qualche spargimento di sangue. Una lista da seguire e che rende gli ottanta minuti del film prevedibili e scontati.

Trauma e vendetta

La Sentinella 3
La Sentinella: una sequenza

Due parole che caratterizzano la trama del film, esile ma essenziale. Una soldatessa francese, in missione, ha il ruolo della sentinella, ovvero riuscire a osservare ciò che circonda la sua squadra e prevedere eventuali sorprese. Il prologo del film si apre proprio con una missione fallita: Klara (questo il nome della protagonista) non si accorge di un pericolo imminente ed è costretta a tornare a casa soffrendo una grave crisi di stress post-traumatico. A Nizza viene affidata alla squadra di pattugliamento cittadino, un lavoro abbastanza tranquillo ma che non riesce a gestire al meglio a causa di una paranoia crescente che la costringe ad abusare di medicinali più o meno legali. La vita quotidiana cambia precipitosamente quando, dopo una notte in discoteca, la sorella minore sparisce e viene ritrovata gravemente ferita. Qualcuno ha abusato di lei e Klara farà di tutto per vendicare parte della sua famiglia. Inizia così una caccia all'uomo per compiere la sua personale vendetta, una caccia che porterà Klara a sporcarsi le mani. Di sangue.

77 Film da guardare su Netflix - Lista aggiornata a marzo 2021

Tanta azione, ma pochi sussulti

La Sentinella 4
La Sentinella: una scena del film

Procede spedito come un treno e non potrebbe essere altrimenti vista l'esigua durata. Una durata davvero essenziale che fa sembrare il film costruito per rimanere all'interno di quel minutaggio e non il contrario. Tra personaggi bidimensionali e percorsi narrativi che devono compiersi necessariamente, la sensazione è quella di aver costruito una sceneggiatura in base al tempo a disposizione e non che la lunghezza del film sia diretta conseguenza di ciò che si voleva raccontare. Non sarebbe un difetto grave di per sé, se non che il film sceglie anche la strada più pigra cercando di inseguire una moda senza voler regalare alcun tipo di sussulto nuovo. Tutto procede come prevede questo genere di film. Nessuna sorpresa alla base del racconto e nessun respiro per meglio digerire le situazioni che via via si vanno a creare e mostrare. La sentinella procede come un treno, ignorando il paesaggio che attraversa, quasi non vedesse l'ora di arrivare in stazione il primo possibile e far scendere i passeggeri. Ma in definitiva il film è un viaggio che noi spettatori abbiamo già compiuto, in treni magari più lenti, ma sicuramente più lussuosi. Perché oltre a qualche slow motion di mestiere (a lungo andare anche stancante), il film cerca di non osare e restare il più chiaro possibile. Un grande esempio di film televisivo.

Sulla superficie

La Sentinella 5
La Sentinella: una scena

Eppure il discorso che vuole affrontare è quanto di più contemporaneo e adatto. In alcuni momenti in cui il ritmo finalmente rallenta e si concentra sul rapporto tra le due sorelle, il film sente di dover affrontare un terribile tema come quello degli abusi sessuali e della paura da parte della vittima di denunciare il colpevole. Rimane in superficie, preferendo concentrarsi sulla giustizia privata della soldatessa letale, e manca l'ennesima occasione di potersi elevare. Non possiamo però considerare il film un disastro su tutta la linea. Olga Kurylenko crede nel personaggio e, se riusciamo ad affezionarci in breve tempo alla protagonista, è grazie alla sua interpretazione. Piacevoli, per un buon appassionato di film d'azione, i momenti in cui sono i proiettili, i calci e i pugni a parlare. E, ovviamente, il ritmo del film è così alto che è difficile annoiarsi davvero. Rimane un film superficiale, prevedibile nei suoi sviluppi, uguale a tanti altri, che non affronta le tematiche importanti che avrebbe sulla carta e che, una volta concluso, ti lascia la sensazione di aver passato - semplicemente - una buona ora e mezza. A quel punto è lo spettatore a decidere se comunque valeva la pena viaggiare nel massimo della comfort zone, o se tutto questo ormai non basta più.

Film d'azione al femminile: I 10 Migliori

Conclusioni

A conclusione della nostra recensione de La sentinella non possiamo premiare completamente un film che si inserisce nel filone dell’action con protagoniste femminili degli ultimi anni, riprendendone ogni stereotipo. Prevedibile, superficiale e scontato, il film francese targato Netflix riesce comunque a intrattenere per 80 minuti, ma scivola via altrettanto velocemente, perdendosi nel catalogo della piattaforma streaming. Un canonico film televisivo che fa il minimo indispensabile per piacere.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • Il ritmo elevato non rischia di annoiare lo spettatore.
  • Garantisce 80 minuti di semplice ed essenziale intrattenimento.

Cosa non va

  • Troppo legato al filone dell’action con protagoniste femminili, il film non aggiunge nulla di nuovo.
  • Si accontenta del minimo indispensabile per piacere allo spettatore.
  • Il film di impianto televisivo si dimentica facilmente.