La scuola cattolica, Stefano Mordini: “I maschi devono sentire la responsabilità di quello che è accaduto”

La conferenza stampa di presentazione de La scuola cattolica, il film di Stefano Mordini fuori concorso a Venezia 78.

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La scuola cattolica: un'immagine del film

Tratto dal libro omonimo di Edoardo Albinati, La scuola cattolica di Stefano Mordini è stato presentato fuori concorso a Venezia 78: incentrato sui terribili fatti del massacro del Circeo, il film cerca le radici di quanto accaduto nell'educazione cattolica di chi vi ha partecipato. Durante la conferenza stampa di presentazione del film abbiamo incontrato il regista e parte del cast e Stefano Mordini ha aperto la lunga conversazione con i giornalisti presenti cercando di spiegare come hanno raccontato il contesto storico di quegli anni: "Abbiamo deciso di non mostrare esplicitamente quel periodo storico, ma volevamo che si capisse da come si comportano i nostri personaggi: si muovono infatti da fascisti e da drogati. Non volevamo che il nostro film venisse etichettato, volevamo portarlo ad oggi: quello che raccontiamo non è un conflitto necessariamente di classe, è un conflitto tra uomo e donna, non politico."

La colpa delle madri

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La scuola cattolica: Emanuele Di Stefano in un'immagine del film

Un ruolo molto importante in questa storia è svolto dalle madri, in parte responsabili con la loro indifferenza di quanto accade ai loro figli. Abbiamo incontrato Valeria Golino, Valentina Cervi e Jasmine Trinca, che nel film hanno la parte di Ilaria Arbus, Eleonora Rummo e Coralla Martirolo, le madri di tre dei ragazzi che frequentano la scuola cattolica del titolo (e conoscono gli assassini che prendono parte ai terribili fatti del Circeo). Valeria, commentando il suo personaggio, ha affermato che: "Lei e le altre donne hanno delle responsabilità, più o meno consce, in quanto è successo. Ilaria è un'ignava, non solo un'ipocrita. È sicuramente una madre affettuosa, si ritiene una buona madre, ma non si rende conto di non conoscere suo marito e nemmeno i suoi figli." Valentina Cervi interpreta invece Eleonora, una donna estremamente devota, che crede veramente nella scuola cattolica che frequentano i suoi figli. Nella sua perfezione familiare si annida una vera e propria gabbia. Poi per lei ci sarà un evento tragico che segna il cambiamento, e avrà il coraggio di uscire dalla sua dimensione familiare." Jasmine Trinca, invece, ci ha spiegato: "_Noi siamo tre madri diverse, borghesi. C'è tanta ipocrisia, la mia in particolare è estremamente vanitosa, vive nel tempo della sua bellezza, della sua fama, è impotente nei confronti di quello che succede."

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La scuola cattolica: Edoardo Carbonara, Emanuele Maria Di Stefano, Giulio Fochetti in un'immagine del film

La colpa dei maschi

In questo film la violenza non viene mai esibita, e Mordini ci ha spiegato le motivazioni dietro questa scelta: "Tutto quello che vi abbiamo raccontato è accaduto veramente, ma abbiamo cercato di portare rispetto al dolore, abbiamo usato sempre il punto di vista di Donatella, perché è quella che è sopravvissuta. Non volevo spettacolarizzare quella violenza, volevo lasciare a tutti, sopratutto ai maschi, il compito di immaginare che cosa accadeva fuori dallo schermo. I maschi devono sentire la responsabilità di quello che è accaduto."

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Le due vittime del massacro del Circeo, Donatella e Rosaria, nel film sono rispettivamente interpretate da Benedetta Porcaroli e Federica Tocchetti. Entrambe ci hanno raccontato che conoscevano i fatti solo superficialmente e partecipare al film ha richiesto un grande lavoro di documentazione. "Ho trovato il tema estremamente attuale, la violenza esiste ancora oggi, tra i giovani adolescenti soprattutto sotto tante forme diverse, l'educazione deve partire dalle scuole, dai padri, dagli insegnanti uomini" ha commentato Federica, "le donne hanno imparato a denunciare, ma fanno ancora moltissima fatica. Le sequenze al Circeo sono state difficilissime da girare, mi sono abbandonata alla sorpresa e sono riuscita ad entrare in contatto con quel tipo di dolore."

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La scuola cattolica: un momento sul set

Anche Benedetta Procaroli ha sottolineato l'importanza sociale del film:" La scuola cattolica coinvolge in un senso di responsabilità comune. La storia la conoscevo ma ho dovuto approfondire, il contesto è forse diverso ma la dinamica continua a ripetersi. Questo è un film importante perché si insinua tantissimo nella società in cui viviamo. Ho cercato di raccontare il diritto di essere innocenti di queste due ragazze."