La recensione di Rokugatsudou no sanshimai

Le protagoniste femminili - su tutte la solare e magnetica Kazue Fukiishi - riescono a tratteggiare con naturalezza i caratteri dei loro personaggi lasciandoli emergere a poco a poco.

Il segreto dell'amore è... il divorzio?

Due genitori divorziati, soci in affari, che continuano a vivere sotto lo stesso tetto. Tre figlie nate da matrimoni diversi, una già divorziata, una in procinto di intraprendere il percorso di separazione, la terza impegnata in una relazione impossibile. Un genero che non getta la spugna. Una pasticceria in crisi da rilanciare. Nel mezzo delusioni, corteggiamenti, segreti, scontri, ma anche tanto amore, come in ogni famiglia che si rispetti. La famiglia allargata raccontata con calore e passione da Kiyoshi Sasabe in Rokugatsudou no sanshimai è tanto imperfetta quanto affascinante. Il suo sguardo moderno crea un ponte tra Oriente e Occidente mostrando come, in realtà, le due culture non siano poi così lontane. A prendere il sopravvento nella famiglia Nakazono - Hirakawa sono le tre figlie, le due maggiori, bellissime, che tengono banco in paese con le loro travagliate vicende sentimentali, e la più piccola, e meno appariscente, apparentemente ribelle, ma in realtà desiderosa di essere accettata. Figure femminili estremamente moderne ed emancipate, capaci di tener testa agli uomini, anzi, di poter vivere senza. Ma forse sono proprio gli uomini a non poter vivere senza di loro.

La natura ondivaga dell'esistenza

Rokugatsudou no sanshimai: Kazue Fukiishi e Kanji Tsuda in una scena del film
Rokugatsudou no sanshimai: Kazue Fukiishi e Kanji Tsuda in una scena del film
L'umanesimo di Kiyoshi Sasabe è fatto di rinunce. Il regista evita virtuosismi stilistici e ritmi accelerati per concentrarsi sulla natura volubile delle sue tre protagoniste e degli altri personagggi che ruotano loro intorno. Per perseguire la naturalezza lascia che i dialoghi si sviluppino liberamente, senza schemi prefissati, a volte privi di un vero focus tematico, nel tentativo di cogliere frammenti di realtà. Il risultato è un'opera disomogenea, ma dotata di un suo ritmo interno che trova compimento nelle scene in cui emerge la vera natura dei caratteri. Gli scambi tra sorelle, la crisi familiare a cui segue una lunga passeggiata notturna accompagnata da confidenze fraterne, i dialoghi a cuore aperto tra la volubile Namie e il marito, determinato a non lasciar andare la moglie, ci ricordano come spesso la vita sia irregolare e imprevedbile. Merito delle perfomance degli interpreti, soprattutto delle protagoniste femminili - su tutte la solare e magnetica Kazue Fukiishi - che riescono a tratteggiare con naturalezza i caratteri dei loro personaggi lasciandoli emergere a poco a poco.

Lanterne colorate

Rokugatsudou no sanshimai: una scena corale del film
Rokugatsudou no sanshimai: una scena corale del film
In Rokugatsudou no sanshimai ampio spazio viene dato alla citta di Kagoshima mostrata nei suoi quartieri periferici, nelle viuzze soleggiate, nella vita dei piccoli commercianti che lottano per resistere alla concorrenza della grande distribuzione, nelle relazioni tra le persone che popolano questo microcosmo. La suggestione della location è legata alla scelta del regista di mostrare Kagoshima in un momento ben preciso dell'anno, durante la festa di Rokugatsudou, delle 'lanterne di giugno', nel momento in cui la città si ammanta di una patina di tradizione. In questa atmosfera di operosa collaborazione i piccoli drammi delle tre volitive sorelle, osservati a distanza dalla comunità, spiccano ancor più vividamente. A Sasabe, però, sta a cuore soprattutto il recupero della centralità dello spazio domestico. Il vero fulcro del film è la famiglia, per quanto atipica questa possa essere, e intorno al tavolo da pranzo si consumano chiarimenti, conflitti, ci si confronta e si cresce. Con Ozu nel cuore e la grande tradizione minimalista giapponese nella mente, Kiyoshi Sasabe ribadisce come l'affetto sia l'unico vero discrimine per definire una famiglia tale. Il suo tentativo di narrare uno spicchio di realtà oscilla tra toni comici e melò e anche se a tratti sfiora la farsa, perdendo il senso della misura, non si può non comprendere e perdonare quel bonario senso di impaccio che tutti abbiamo provato almeno una volta.

Conclusione

Una delicata commedia familiare al femminile, divisa tra modernità e tradizione, che ci mostra cosa significata essere una famiglia allargata nel Giappone odierno.

Movieplayer.it

3.0/5