Quanto fascino donano i baffi ad un uomo? Secondo Mortdecai, mercante d'arte dallo stile ortodosso e dall'accento britannico, immensamente. Anzi, nonostante la disapprovazione della bionda consorte Johanna, l'uomo si bea dei suoi mustache pettinandoli con cura e affidando a loro parte delle sue sofisticate capacità. Indubbiamente il fatto che questi buffi baffetti all'insù siano il nuovo camuffamento di Johnny Depp, già dotato di una sua avvenenza, ha aiutato non poco la costruzione del personaggio e l'intera promozione del film, basata proprio su questo particolare.
Stiamo parlando ovviamente del film diretto da David Koepp con cui l'attore torna ad un successo meritato dopo le ultime esperienze al box office non esattamente positive. In definitiva questa commedia dal retrogusto noir e dal vecchio stile inglese, è la dimostrazione di come il talento di Depp trovi terreno fertile nel dar vita ad una maschera, allontanandola dal pericolo della caricatura e rendendola un personaggio. È' così che Mortdecai, con i suoi vizi da nobile in procinto di bancarotta, una moglie algida interpretata dalla sempre longilinea Gwyneth Paltrow e ben decisa a vendere tutti i suoi bene per riempire nuovamente le casse, si trova coinvolto in un particolare caso di furto ed omicidio. Si tratta della scomparsa di un Goya inestimabile che, secondo una leggenda, dovrebbe contenere anche un codice bancario relativo al tesoro nazista. A chiamare in causa Mortdecai è un ispettore interpretato da Ewan McGregor, invidioso dei suoi baffi e irrimediabilmente innamorato della forte Johanna. In questo modo e attraverso la presenza di spalle di prima scelta proprio l'interpretazione di Depp non si trasforma in un assolo assoluto, come era solito accadere spesso in passato, ma si mette al servizio di un trio, il cui rapporto definisce il ritmo tenuto dalla vicenda.
Johnny il trasformista
Da Edward mani di forbice fino a La fabbrica di cioccolato e il Cappellaio matto di Alice in Wonderland, senza dimenticare il pirata Jack Sparrow e il prossimo lupo di Into the Woods, Depp è riuscito sempre a diventare altro da se stesso utilizzando la propria fisicità come materiale da plasmare in funzione del personaggio. Questa volta ad aiutarlo nell'incanto sono solamente due semplici baffi che, però, quasi magicamente, riescono non solo a catalizzare lo sguardo dello spettatore ma a trasformare il volto dell'attore in quello del suo personaggio. In realtà, in tutti questi anni, Depp ha sempre dimostrato una certa abilità a farsi abitare e attraversare dalle maschere indossate, per quanto assurde e inverosimili siano state. E in questa disponibilità e apertura si è anche nascosta la chiave del suo successo, come la capacità di rendere plausibile e possibile perfino il sogno più irreale. Nel caso particolare di Mortdecai, poi, gli strumenti messi a sua disposizione per ricreare l'incanto non sono solamente estetici ma anche linguistici e strutturali. Il personaggio, infatti, è scolpito secondo il modello del dandy britannico dall'andamento elegante, la parlantina facile ed una naturale inclinazione alla mistificazione. Insomma un vero e proprio conquistatore dei giorni nostri che, seguendo le regole del galateo vecchio stile, tende a non sporcarsi mai le mani lasciando ad altri il piacere di portare a termine il lavoro sporco.
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Niente volgarità, siamo inglesi
Il film, come il suo personaggio, prende spunto dall'attività letteraria di Kyril Bonfiglioli. In particolare la prima apparizione del mercante d'arte dissoluto e senza troppa moralità risale al 1972, trasformandosi immediatamente in un personaggio culto per la moderna letteratura inglese. Da quel momento le sue gesta sono state descritte in altri tre romanzi che, attraverso di lui e il suo modus operandi piuttosto originale, hanno continuato a far rivivere lo stile di una comicità britannica pungente e mai esibita. Di quella, per intenderci, capace di conquistare un sorriso a denti stretti. La stessa che, facendo riferimento anche allo stile alcuni film di Peter Sellers, attore cui Depp fa riferimento soprattutto per la mimica del suo personaggio, caratterizza senza mezzi termini anche il film. E non è un caso che per circondare e contenere la tendenza istrionica del protagonista ad esagerare, sono stati scelti proprio lo scozzese Ewan McGregor e l'imperturbabile Paltrow che, nonostante sia di nascita americana, trasuda eleganza britannica da ogni singolo poro.
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3.0/5