Di riscaldamento globale ed effetto serra si parla già da quando eravamo piccini. Chi scrive, che alle elementari ancora viveva nell'età dell'innocenza in cui il ciclo dell'acqua era circolare, non riuscì a comprenderlo sulle prime: noi fanciulli degli anni Ottanta non potevamo arrivare a capire che intere foreste sarebbero state cancellate per far posto ad allevamenti e coltivazioni destinate al bestiame che non assorbono CO2. L'aumento della temperatura è lì, ed è un problema che sembra ineluttabile, come le tasse e la morte. Se ne sta lì, e molti di noi credono di non poterci fare niente o, peggio, che è qualcosa che riguarderà le generazioni che verranno tra un paio di secoli. Nulla di più falso: il problema è reale, confermato dal 97% degli scienziati del pianeta, ed è anche imminente. Non parliamo più di secoli, ma di un paio di decenni. Riguarda noi, in prima persona.
La fine del mondo è vicina
Con questo scenario apocalittico si apre Punto di non ritorno, documentario della National Geographic fortemente voluto e prodotto da Leonardo DiCaprio, che lo interpreta anche in prima persona. A dirigerlo, quel Fisher Stevens che molti ricordano soprattutto come il protagonista di Corto circuito. Affermare che la fine del mondo è vicina può sembrare il delirio di un pazzo, ma con questo documentario ci vengono mostrate le prove che invece si tratta della realtà. Leo DiCaprio si è sempre occupato della causa ambientale, fin da giovanissimo, e oggi che è uno degli attori più famosi del mondo, si batte mettendoci la faccia per sensibilizzare le popolazioni e perché i potenti della Terra facciano qualcosa di tangibile per una radicale inversione di rotta. A lui sono concessi incontri che a ogni altro mortale sono preclusi, come quello con il Presidente Obama o un'udienza privata dal Papa.
Da Before The Flood apprendiamo che Papa Francesco è stato il primo pontefice della storia ad aver scritto un'enciclica sul problema ambientale, Laudato si' (benché non tragga i suoi assunti da dati scientifici) e di contro assistiamo agghiacciati al fenomeno del negazionismo. Come se affermare che la Terra è piatta fosse la cosa più normale del mondo, senatori e vari politici americani, nonché giornalisti televisivi e altri personaggi, declamano bellamente che il riscaldamento globale non esiste. Guarda caso, questi politici sono collusi con le multinazionali del petrolio.
Una didascalia tipica del National Geographic
Sarebbe qualcosa di agghiacciante, più terrificante di qualunque disaster movie. Se solo Punto di non ritorno non fosse così classico e didascalico, se non avesse un format così tipico del National Geographic. Purtroppo Leo DiCaprio è talmente sicuro del fatto suo da risultare arrogante, da spiegare al popolo come se non arrivasse a capire per minori facoltà mentali. Ne esce fuori un prodotto audiovisivo sicuramente destinato alla televisione, talmente didascalico da risultare noioso sul grande schermo. Nocivo, quindi, come la palma da olio sull'impatto ambientale. Non c'è alcun contraddittorio, nessuna oggettivazione dei risultati delle ricerche. Basta che un uomo si presenti dicendo "Sono uno scienziato" perché DiCaprio prenda per oro colato le sue parole. Ciò rischia di essere controproducente e di far chiudere gli occhi di fronte al problema, quando avremmo bisogno invece di una massiccia opera di sensibilizzazione.
Movieplayer.it
2.5/5