L'ingegnere Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, membro del Partito Socialista Italiano e aspirante sindaco di Milano, è colto in flagranza di reato mentre riceve una tangente: è il 17 febbraio 1992, e da questo blitz effettuato dalla squadra guidata dal procuratore Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi) scatta una serie di indagini da subito ribattezzata Mani pulite, grazie cui si scopre che imprenditori e politici hanno creato una fitta rete di corruzione e favori chiamata poi "Tangentopoli".
1992: un terremoto chiamato Mani pulite
Sono passati più di 20 anni dallo scandalo di Mani pulite e in Italia ancora nessuno ha cercato di portare al cinema questo periodo cruciale per la storia italiana recente: a gettarsi nella difficile impresa è ora Sky Atlantic, che, insieme a Wildside e in collaborazione con La7, ha realizzato la serie 1992, opera che in 10 puntate cerca di analizzare questo periodo così importante e su cui ancora oggi c'è bisogno di fare chiarezza. Nata da un'idea dell'attore Stefano Accorsi, anche protagonista, 1992 sceglie di raccontare un anno della storia d'Italia attraverso gli occhi di sei protagonisti principali, che si fanno testimoni di un cambiamento che ha toccato diversi ambiti del tessuto sociale.
Sei personaggi in cerca della storia
Accanto a figure note come Antonio Di Pietro, Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi, troviamo dei personaggi creati dagli autori, gli sceneggiatori Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, che raccontano il grande cambiamento storico attraverso la loro storia privata. Abbiamo dunque il poliziotto Luca Pastore (Domenico Diele), che ha un conto in sospeso con Michele Mainaghi (Tommaso Ragno), imprenditore milanese corrotto che, a causa di un appalto sanitario truccato, ha causato indirettamente il contagio di oltre 60mila persone con l'HIV, venute a contatto con sacche di sangue infetto, ed entra nella squadra di Di Pietro per vendicarsi; Veronica Castello (Miriam Leone), aspirante soubrette che si lega proprio a Mainaghi per ottenere la conduzione del programma televisivo Domenica In e Pietro Bosco (Guido Caprino), ex militare rimandato a casa dall'Afghanistan con disonore, che per reinventarsi si candida con il nascente partito della Lega Nord.
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Leonardo Notte: l'eminenza grigia
A fare da filo conduttore tra le vite dei protagonisti, oltre ovviamente all'indagine guidata da Di Pietro, è il personaggio interpretato da Stefano Accorsi, Leonardo Notte, un ex sessantottino divenuto esperto di marketing, scelto per trovare una figura vincente da candidare in politica in modo da far dimenticare lo scandalo di Mani pulite. Accorsi, alla sua prova più convincente degli ultimi anni, è una figura ambigua, affascinante e inquietante allo stesso tempo, ispirata, secondo stessa ammissione degli autori, al Don Draper di Mad Men. Camminando, senza mai mostrare apertamente il volto, nei corridoi del potere, Notte (un nome che non è stato scelto a caso) cavalca l'onda del cambiamento sfruttandolo a proprio vantaggio grazie alla sua abilità persuasiva, fondata sulla manipolazione delle debolezze e dei desideri nascosti delle persone. Il ritmo degli anni '90 attraverso musica e televisione
Realizzata con grande impegno di mezzi, a partire dall'accurata ricostruzione di scenografie e costumi, la serie può contare sulla regia attenta e intima di Giuseppe Gagliardi, già autore del film Tatanka, che segue i suoi personaggi con l'interesse di un entomologo, non staccando mai l'obiettivo da loro, scomponendoli in occhi, bocche e mani che diventano frammenti di un'epoca la cui importanza storica forse non si è ancora compresa appieno. Ammirevole anche il lavoro sulla colonna sonora, che utilizza in maniera intelligente ed efficace canzoni del periodo, cui si aggiungono le musiche di Davide "Boosta" Di Leo, tastierista e fondatore dei Subsonica.
Ironica e potente inoltre la rievocazione degli anni '90 attraverso gli spezzoni dei programmi televisivi più noti di quegli anni, a partire da Non è la Rai, Casa Vianello e Domenica In, che suscitano ricordi allo stesso tempo nostalgici e inquietanti, se si pensa agli scandali che sono scoppiati in seguito, Vallettopoli su tutti.
Una sfida che si inserisce nel percorso tracciato da Romanzo Criminale e Gomorra
Impossibile vedere 1992 senza confrontarla con le due altre grandi produzioni Sky: oltre ad essere una "serie evento" come le precedenti, 1992 si colloca sia temporalmente che geograficamente in un percorso interessante intrapreso dalla rete, dato che racconta fatti accaduti dopo gli anni '70 della Banda della Magliana e prima delle faide camorriste di Gomorra - La Serie. Ambientata nella Milano anni '90, 1992 è dunque l'anello di congiunzione tra i criminali del centro e del sud delle altre due serie, e forse risulta ancora più inquietante, dato che i corrotti qui si presentano con la faccia pulita e onesta, magari sporcandosi meno le mani in prima persona, ma uccidendo a colpi di mazzette mentre indossano capi firmati.
In Italia e in Europa dal 24 marzo
Ennesima scommessa vinta da Sky, 1992 si presenta come uno dei prodotti televisivi più interessanti della stagione. La serie esordirà in Italia, e contemporaneamente in Germania, Austria, Gran Bretagna e Irlanda, il prossimo 24 marzo, su Sky Atlantic HD. Se la serie avrà successo, sarà il primo capitolo di una trilogia, che, secondo le intenzioni degli autori, dovrebbe arrivare all'anno 1994.
Movieplayer.it
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