1994, la recensione degli episodi 5 e 6: Silvio Berlusconi e Leo Notte, il Cavaliere e l’Oscuro

La recensione degli episodi 5 e 6 di 1994: la serie Sky ci porta in Sardegna per l'incontro tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, e a Napoli, quando il Cavaliere ricevette un invito a comparire.

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1994: Paolo Mazzarelli (Umberto Bossi) e Paolo Pierobon (Silvio Berlusconi) nella quinta puntata

Quando parliamo del rapporto tra cinema e serie tv per dire che il confine ormai si è sempre più assottigliato e confuso, ora ne abbiamo un nuovo esempio: in questa recensione di 1994, episodi 5 e 6 Il primo dei due è un chiaro esempio di come, in tv, si possano fare ormai dei prodotti che non hanno niente da invidiare al cinema. Come vi avevamo raccontato sin dalla recensione dei primi due episodi di 1994, la struttura narrativa di 1994 è diversa da quelle di 1992 e 1993: ogni episodio è una monografia, è la storia di un personaggio a se stante o di un evento particolare, pur restando legata agli altri.

L'episodio 5 è un vero e proprio film di 45 minuti. Lo si capisce dal font usato per i titoli di testa e la parola fine. È fin qui l'episodio più cinematografico: inizia con la voce narrante di un uomo che è già morto, e giace riverso nell'acqua come il protagonista di Viale del tramonto. Più tardi ci sarà un'appassionata scena d'amore sulla sabbia come in Da qui all'eternità. Ma l'acqua non è quella di una piscina di Hollywood, è il mare della Costa Smeralda, in Sardegna, dove il 25 agosto va in scena l'incontro tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, quello con il Senatùr in canottiera bianca, quello che sarà decisivo per la sopravvivenza del primo governo Berlusconi. Arrivati alla sesta puntata della serie confermiamo il nostro giudizio: 1994 è una delle migliori serie italiane realizzate finora, ed è estremamente intelligente per come, guardando al passato, riesce a parlarci del presente.

La trama: Silvio Berlusconi e Umberto Bossi in Sardegna, il pool spacca Napoli

1994 Ep05 Da Sx Stefano Accorsi Leonardo Notte E Paolo Pierobon Silvio Berlusconi Antonello Montesi Sky Wildside
1994: Stefano Accorsi e Paolo Pierobon in un'immagine dalla stagione conclusiva della serie Sky

Episodio 5: Costa Smeralda, 25 agosto 1994. Umberto Bossi, il famoso Bossi in canottiera bianca, arriva a Villa Certosa per incontrare Silvio Berlusconi (Paolo Pierobon) che con questo incontro prova a tenere in vita il suo governo. Accanto a loro ci sono Leo Notte (Stefano Accorsi), braccio destro di Berlusconi, e Pietro Bosco (Guido Caprino), sottosegretario agli interni leghista, che prova a ricordare al suo capo la vera natura della Lega. Ma in Sardegna arriva anche Veronica Castello (Miriam Leone). Episodio 6: Napoli, 19 novembre 1994: Silvio Berlusconi è a Napoli dove sta per avvenire una conferenza delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata, mentre a Milano Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi) e il pool Mani Pulite stanno cercando di tirare le fila delle indagini per incriminare Berlusconi per la tangente Mondadori. Quello che segue è storia, senza bisogno di spoiler: proprio a Napoli, quando l'Italia ha addosso gli occhi di tutto il mondo, a Silvio Berlusconi viene consegnato un invito a comparire.

1994, Paolo Pierobon è Silvio Berlusconi: "Il male si sveglia mezz'ora prima del bene"

Svelare il mistero Silvio Berlusconi

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1994: Paolo Pierobon nel quinto episodio della stagione

È qui che si scatena la guerra. È qui che l'ira di Berlusconi divampa, e dà vita a una personale crociata contro la magistratura che caratterizzerà gran parte della sua carriera politica. All'epoca, quando stavamo vivendo tutto questo, non ce ne rendevamo forse pienamente conto. Ma visto con un racconto drammatizzato, enfatizzato a dovere, oggi lo scontro tra due poteri dello Stato, fin lì mai visto, ci appare in tutto il suo fragore. Assistete, nell'episodio 6, ai giri, e ai colpi di fortuna, che la magistratura fa per incriminare Berlusconi, ai giri di telefonate e ai giri nei bassifondi napoletani di Leo Notte: tutto, ovviamente, inventato. Eppure, la sostanza di 1992, 1993 e 1994 è il tentativo di provare a capire e a svelare il mistero Berlusconi. O meglio, quel misterioso incantesimo che ha fatto innamorare di lui metà degli italiani, e lo ha fatto detestare dall'altra metà. Come la maschera secondo Oscar Wilde, 1994 nasconde (cioè immagina molti dei fatti) per rivelare. Guardate l'episodio 5 di 1994, e vedrete il Berlusconi suadente e rassicurante, quello che si preoccupa che i fiori viola non sono sbocciati in tempo per il summit con Bossi, che lo asseconda e lo circuisce facendogli trovare il disco di quando Bossi, con il nome di Donato, era un cantante, e mostrandogli di aver imparato la canzone.

Nell'episodio 6 vedrete il Berlusconi padrone di casa, che accoglie Boutros-Ghali e gli altri leader con sorrisi, che esibisce quella Veronica (Castello) che "is not my Veronica". E poi lo vedrete ringhiare contro la magistratura per l'uso politico delle sue indagini. È il Berlusconi a due facce, quello che gli italiani hanno sposato per poi pentirsene una volta visto come è andato il matrimonio. 1994 prova a scrutare nel mistero Berlusconi per capirlo, per capire il suo successo. Berlusconi lo ha avuto perché, in ogni occasione, ha dimostrato di conoscere e capire chi aveva davanti e di dargli quello che voleva. Non il Diavolo, ma un abile venditore. E qui il Berlusconi di 1994 si ricollega al Berlusconi di Loro di Sorrentino.

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1994: Paolo Pierobon e Paolo Mazzarelli in un momento della quinta puntata

Leo, oscuro come la Notte

Ma l'ascesa di Silvio Berlusconi non si può separare dall'ascesa di Forza Italia, la sua formazione politica nata come un'abile operazione di marketing. E quindi dal personaggio di Leo Notte, il pubblicitario immaginario interpretato da Stefano Accorsi che vediamo diventare sempre più immorale, più oscuro, più dark. Da un lato è lui che permette di far capire come la creazione di Forza Italia e la sua vittoria alle elezioni sia stata la più grande operazione di marketing mai vista. Dall'altro permette di spostare 1994 verso territori più ambiziosi, quelli della migliore serialità e della migliore letteratura americana, territori che, fino a qualche anno fa la nostra produzione televisiva si scordava. Leonardo Notte richiama il Don Draper di Mad Men, lo psicopatico Patrick Bateman di American Psycho di Bret Easton Ellis, ma anche il machiavellico e senza scrupoli Frank Underwood di House of Cards. Come lui, Notte si muove sempre al confine tra legalità e illegalità e come lui, pur macchiandosi di terribili colpe, ha il nostro tifo. Sì, tifiamo perché non venga scoperto, perché senza di lui, come senza Frank, non avremmo più nessuno che ci guida nel nostro viaggio nei meandri del potere. Non avremmo il nostro Caronte che ci guida nella discesa agli inferi. In quel racconto dell'Italia di ieri e oggi, Silvio Berlusconi e Leo Notte sono uno lo specchio dell'altro. Sono il Cavaliere e l'Oscuro.

Conclusioni

Nella recensione recensione di 1994, episodi 5 e 6 vi spieghiamo come sia un viaggio indietro nel tempo, una ricostruzione di cosa siano stati quegli anni per l’Italia e di come stiano ancora tra noi: un’opera che mescola ricostruzione storica, sociologia politica e noir: tutto scritto e girato in maniera sopraffina.

Movieplayer.it
4.0/5

Perché ci piace

  • La serie riesce a parlare di ieri per parlare di oggi, raccontare il passato prossimo per riflettere sul presente.
  • Paolo Pierobon è il miglior Berlusconi mai visto sullo schermo.
  • L'episodio 5, che cita Viale del tramonto, è il più cinematografico visto finora.

Cosa non va

  • Rispetto ad altre serie tv italiane è molto più complessa, e potrebbe non piacere a tutti.